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LA VITA
Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna da una famiglia abbastanza agiata. L'uccisione del padre nel 1867 creò difficoltà economiche alla famiglia, e proprio x questo Giovanni dovette lasciare il collegio in cui ricevette la formazione classica, ma ciò nonostanta riuscì a terminare il liceo. Mentre studiva presso l'università di Bologna, si interessva alle ideologie socialiste, partecipò a manifestazioni contro il governo, e fu arrestato, ciò rappresentò x lui un trauma e si distaccò dalla politica, pur restando fedele agli ideali socialisti. In seguito si laureò e cominciò subito ad insegnare prima a Matera poi a Massa dove vennereo a vivere con lui le 2 sorelle,ricreandò così quel nido familiare entro il quale egli cerca la protezione dal mondo esterno. Non vi sono esperienze amorose nell'esperienza di Pascoli in quanto la vita amorosa ha x lui un fascino torbito, è vista come qualcosa di proibito e misterioso. Le esigenze affettive sono soddisfatte dal rapporto con le sorelle. Il sesso e la procreazione si collocano fuori dal nido, ecco xkè il matrimonio di una delle sorelle è vissuto da lui come un tradimento. In seguito st trasferì a Castlvecchio dove, con l'altra sorella, stva a contatto con la campagna che x lui rappresentava serenità e pace. All'inizio degli anni Novanta pubblicò la prima raccolta di liriche Myricae, nel 1897 uscirono i Poemetti, nel 1903 i Canti di Castelvecchio e nel 1904 i Poemi Conviviali.
LE IDEE
La visione del mondo
La posizione di Pascoli fu positivistica, dato il clima culturale negli anni Settanta dell'800. Protagonisti della sua poesia sono la vita degli uccelli e temi astrali derivanti dalla lettura di testi di astronomia. In seguito si ha anshe in lui quella sfiducia nella scienza che caratterizza la sua epoca, x lui la scienza non è più strumento conoscitivo, al di là dei limiti raggiunti si apre l'ignoto, l'inconoscibile. Il mondo nella visione di Pascoli appare disgregato non vi sono gerarchie d'ordine fra gli oggetti, le piccole cose si mescolano con le grandi. Gli oggetti materiali assumono grande rilievo nella poesia pascoliana, ma essi sono filtrati attraverso la visione soggettiva del poeta che li carica di allusioni e simboli e fà sì che essi rimandino sempre a qualcosa che è al di là di essi. Il mondo perde così la sua consistenza oggettiva, si instaurano legami segreti fra le cose, la conoscenza del mondo avviene attraverso strumenti non razionali. Tra io e mondo non esiste quindi distinzione, l'io si confonde con la realtà, le cose si caricano di significati umani.
La poetica
L'idea centrale del saggio Il fanciullino è che il poeta coincide col fanciullino che vede le cose con stupore e maraviglia, il poeta fanciullo dà il nome alle cose usando un linguaggio nuovo, egli ci fa sprofondarenell'abisso della verità, permettendo di cogliere direttamente l'essenza segreta delle cose. Inoltre egli scopre quelle rispondenze tra le cose reali e le unisce attraverso una rete di simboli che la visione comune non percepisce. Il poeta appare quindi come un veggente, colui che può spingere la sguardo oltre, dove l'uomo comune non vede nulla. Per Pascoli la poesia dev'essere pura, non avere cioè obiettivi civili e morali, anche se tuttavia la poesia pura, secondo Pascoli, può ottenere un'utilità morale e sociale in quanto il sentimento poetico induce alla bontà, all'amore, alla fratellanza, e placa il desiderio di aumentare i propri interessi, desiderio che comporta la lotta tra le classi che egli rifiuta. Per Pascoli la poesia non è negli argomenti sublimi ed aulici, ma nelle piccole cose che hanno un loro sublime particolare.
L'ideologia politica
In Pascoli affiora una concezione di tipo socialista. Gli elementi che hanno comportato tale orientamento sono varie. Innanzitutto egli subì l'influenza delle ideologie socialiste durante gli anni universitari. Poi proveniva dalla piccola borghesia, era declassato e impoverito, quindi trasformava l'emarginazione di cui era vittima in impulsi ribelli contro la società. Inoltre tutte le ingiustizie che aveva subìto (la morte del padre, lo smembranento della famiglia, i lutti, la povertà) gli sembravano l'effetto di un meccanismo sociale contro cui era necessario lottare. Ben presto però egli fu arrestato e processato, fu x lui un'esperienza terribile che comportò il suo allontanamento dalla militanza attiva. Tale allontanamento fu causato anche dal fatto che i principi del socialismo in questo periodo cominciarono ad accostarsi alle ideologie Marxiste basate sulla lotta fra le classi che Pascoli non poteva accettare in quanto sognava un affratellamento di tutti gli uomini e di tutte le classi, infatti il socialismo era per lui un appello alla bontà, all'amore, alla solidarietà fra gli uomini. Alla base vi era la convinzione pessimista che che sulla terra domina solo il male, xciò gli uomini devono aiutarsi a vicenda. Pascoli affermava che la sofferenza purfica, che le vittime del male sono creature privilegiate, che la sofferenza rende moralmente superiori, in quanto il dolore insegna il perdono eliminando quindi odi e rancori. Egli presentava, come modello esemplare di queste teorie, la sua famiglia, in quanto vittima del male per eccellenza. Tali princìpi dovevano caratterizzare anche i rapporti tra le classi, ognuna delle quali doveva mantenere la propria fisionomia, ma doveva collaborare con le altre. Per raggiungere l'armonia sociale ognuno deve conentarsi di ciò che ha. Il suo ideale è il proprietaro rurale che coltiva la terra e guida la sua famiglia. La proprietà è per lui la base per la dignità e la libertà, ma preferisce il poco al molto. Pascoli mitizza così il mondo contadino che egli innalza pur sapendo che stava scomparendo. L'ieologia pascoliana si basa sul nuleo familiare che si raccoglie nella piccola proprietà. Questo senso del nido si allarga poi a comprendere l'intera nazione nasce da qui il nazionalismo di Pascoli il quale vede coloro che emigrano come strappati dal nido familiare. L'emigrazione si verifica quando la terra d'origine non è in grado di soddisfare i bisogni del popolo, è x questo che Pascoli arriva ad esaltare le guerre quando queste tendono alla conquista coloniale,in quanto sono viste come guerre di difesa, quindi sacrosante.
Le raccolte poetiche
I componimenti pascoliani furono raccolti in una serie di volumi in base alla forma, lo stile e la metrica, quindi in ino stesso volume possono trovarsi testi più recenti ed altri più antichi. La sua prima raccolta vera e propria fu Myricae (umili piante), contenente 22 poesie dedicate alle nozze di amici. Il volume si ampliò poi a contenere 72 componimenti. I particolari su cui il poeta fissa la sua attenzione sembrano alludere ad una realtà ignota, le atmosfere spesso evocano l'idea della morte. Compaiono poi soluzioniformali che rendono originale la poesia pascoliana onomatopee, valore simbolio dei suoni, linguaggio analogico. Una fisionomia diversa hanno i Poemetti, divisi in 2 raccolte primi poemetti e nuovi poemetti. Si tratta di componimenti più ampi che possiedono un più disteso taglio narrativo divenendo spesso racconti in versi. Il poeta vuole celebrare la piccola proprietà rurale sentendola come una serie di valori tradizionali e autentici. La vita del contadino appare come un rifugio rassicurante carica di autenticità e innocenza. Pascoli si sofferma sugli aspetti più quotidiani e umili descivendo minuziosamente gli oggetti e le operazioni del lavoro nei campi evidenziando quanto di poetico vi è nelle realtà umili. I Canti di Castelvecchio si propongono di continuare la linea di Myricae, ritornano quindi immagini della vita di campagna. I componimenti si susseguono secondo il succedersi delle stagioni, il ciclo naturale è visto come un rifugio rassicurante. Ricorre con frequenza il motivo della tragedia familiare e dei cari morti. Non mancano però temi inquietanti come il sesso, visto con gli occhi del fanciullo per il quale è qualcosa di ignoto, e la morte che appare un rifugio. Un carattere diverso presentano i Poemi conviviali che rispondono ad un clima estetizzante. Si tratta di poemetti dedicati a miti e fatti della storia antica, o meglio ne esplora gli aspetti meno conosciuti. Anche il lnguaggio è raffinato ed estetizzante. Ad essi si accostano i Carmina latini, si tratta di componimenti più brevi dedicati agli aspetti più marginali della vita romana. Nelle ultime raccolte celebra le glorie nazionali e propaganda valori morali e civili. Inoltre egli svolge l'attività di saggista e di critico.
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