Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio

Boccaccio è ricordato come l'autore del Decameron. Se è accostato alla figura severa di Dante e a quella mediativa di Petrarca, Boccaccio sembra allegro, scherzoso. In realtà lui cerca di essere uno scrittore eclettico e spregiudicato, in grado di parlare senza problemi del tema del sesso.

Boccaccio nasce a Certaldo, figlio illegittimo di un mercante. Si trasferisce a Napoli all'età di 14 anni. Inizia la carriera mercantile, ma questa non gli piace. Entra nella società degli angioini e si dedica alla vita mondana, alle donne, all'amore. Dopo decide che la sua vera passione è diventare uno scrittore. In quel periodo scrive moltissimo. È forte in lui la volontà di trasportare nella lingua volgare l'eleganza degli autori francesi e latini; cerca di rispondere alle richieste di un pubblico aristocratico, specialmente femminile.

Il Filostrato (vinto da amore) è un poema in ottave scritto nel 1335. Narra la storia di Troilo, che abbandonato e tradito dall'amata Criseide, è ucciso da Achille. Qui le vicende sentimentali sovrastano quelle guerresche.

Anche nel Teseida, poema ispirato a quello di Stazio, prevalgono i sentimenti.

Meno importanti sono la Caccia di Diana, poemetto che celebra la bellezza e la disponibilità erotica delle donne napoletane, e le Rime, imitazione degli stilnovisti e di Dante.

Un'altra opera napoletana importante è il Filocolo, romanzo che narra la storia d'amore tra Florio e Biancifiore. La vicenda segue i due personaggi dall'infanzia fino al tormentato lieto fine.

Il romanzo è dedicato a Fiammetta, donna amata dall'autore.

Nel 1340 a causa dei contrasti tra Napoli e Firenze l'autore è costretto a tornare a Firenze. A causa di questo cambiamento doloroso nasce nel poeta la voglia di trovare una sistemazione presso una corte a Ravenna, a Forlì o a Napoli. Nel 1348 assiste alla pestilenza, nella quale muore il padre. Il ritorno a Firenze segna un importante cambiamento nella vita del Boccaccio; infatti, abbandona la letteratura cortese, e inizia una letteratura più realistica, che troverà il suo culmine nel Decameron.

Ameto è un romanzo che narra la storia un rozzo cacciatore, che si ingentilisce grazie all'amore per la ninfa Lia. Di esplicita imitazione dantesca è l'Amorosa visione. Poema in terzine che narra l'allegorico viaggio del poeta alla ricerca di Fiammetta. Il viaggio è tutto legato a emozioni terrene.

La figura di Fiammetta ritorna nell'Elegia di madonna Fiammetta. Romanzo psicologico in prosa che analizza la triste storia della protagonista, abbandonata dal suo amante e disperata tanto da arrivare al suicidio, sventato dalle sue ancelle. La donna stavolta è rappresentata come soggetto attivo della passione.

Col Ninfale fiesolano Boccaccio racconta la storia dell'amore sfortunato del pastore Africo e della ninfa Mensola, narrata in registro popolareggiante. L'amore tra i due è rappresentato nel modo divertito che ritroveremo nel Decameron.

Tra il 1349 e il 1353 scrive il Decameron. L'opera ha un immediato successo e il comune di Firenze affida all'autore numerosi incarichi pubblici. Ora Boccaccio ha in mente il modelli di letterato di Petrarca, che ha conosciuto nel 1350 e di cui diventa grande amico. Sotto l'influenza di Petrarca,Boccaccio si avvicina agli studi classici. Nel 1360 diventa chierico. Nel 1365 scrive il Corbaccio. Nell' opera immagina che il fantasma del marito di una vedova da lui amata e che gli sveli tutti i difetti di queste donne. Scrive altre opere in latino: De montibus, silvis,fontibus,lacubus,fluminibus. De claris mulieribus.

In volgare scrive il Trattato in laude di Dante,in cui l'autore viene elogiato. Nel 1373 riceve l'incaricodi leggere la commedia,ma ormai anziano si ritira a Certaldo dove fino alla morte continua a ricopiare manoscritti.

Le trame delle 100 novelle derivano da una rielaborazione di diverse fonti,ma Boccaccio guarda al mondo che lo circonda con curiosità nuova. Ogni novella del Decameron coinvolge l'attenzione del lettore puntando ogni volta su effetti diversi. Il discorso narrativo è modellato sulla struttura sintattica del latino e il verbo principale è collocato nella parte finale delle proposizioni.

L'ironia è presente in tutte le pagine dell'opera. Nella parte finale Boccaccio declina ogni responsabilità morale rispetto ai contenuti delle novelle. Si introduce una distinzione tra la finzione letteraria e la vita reale.

Il Decameron ebbe subito un grande successo come libro di piacevole lettura rivolto ai nuovi ceti borghesi. Ma gli intellettuali umanisti non lo apprezzarono. Ma nel 400 l'opera venne rivalutata e fu considerata modello di purezza linguistica.