Gandhi
Il Mahatma Gandhi aveva un corpo
esile, ma una potente forza spirituale. Sempre vestito dimessamente, secondo
l'usanza indiana, mediante il digiuno e la preghiera, insegnò al suo popolo la
via per la libertà senza il ricorso alla violenza.Di
lui è stato scritto moltissimo, sia sulla sua vita che
sul suo pensiero, ma quello che tutto il mondo ricorda di Gandhi
riguarda soprattutto la sua enorme impresa : un piccolo uomo, ne' ricco ne'
potente, solo grazie alla forza della sua mente e della sua anima, riuscì a
liberare una grandissima ma debole nazione come l'India dalla dominazione di un
paese ricco, potente ed arrogante come l'Inghilterra,con la forza sbalorditiva
della nonviolenza, del boicottaggio pacifico, della resistenza passiva e della
ricerca della Verità (Dio). Il messaggio che il Mahatma
ci lascia è molto attuale e la storia contemporanea, purtroppo, continua ad
essere macchiata dalla guerra e dalla violenza. Gandhi,
"piccolo grande uomo", riesce con le sue sole forze, a sconfiggere il potente
Impero britannico e a realizzare il suo grande sogno
dell'indipendenza per il suo paese. Come? Con la forza
sbalorditiva della nonviolenza, del boicottaggio pacifico, della resistenza
passiva e della ricerca della Verità (Dio). Come possiamo rendere attuale
Gandhi? Come possiamo essere anche noi portatori di
pace? Gandhi dimostra che la forza di un singolo uomo
può diventare la forza di un popolo intero. Non dobbiamo quindi disperare se ci
sembra che poteri superiori vogliano decidere per noi e armarci la mano. Gandhi stesso, con le sue parole, ci incoraggia
a "cercare . la propria strada e . seguirla senza esitazioni" e a "non avere
paura".Il rifiuto della violenza come strategia di
lotta è comunque il punto caratterizzante del
pensiero di Gandhi. Il Mahatma
era convinto che la violenza non potesse essere un mezzo efficace per ottenere
gli obbiettivi prefissati e ciò per varie ragioni. La prima è senza dubbio legata alla profonda umanità del personaggio,
alla sua educazione e alla sua cultura; sua ferma convinzione era che i
violenti sono alla lunga più deboli dei non-violenti, e usano la violenza
proprio a causa della loro debolezza. Gandhi
sosteneva anche che una liberazione violenta avrebbe generato dei
governanti violenti, figli del metodo usato per giungere al potere (e se si
guarda la storia, non si può non essere d'accordo con Gandhi).
In ogni caso non bisogna pensare che Gandhi proponesse un atteggiamento passivo di fronte agli
oppressori e ai violenti, tutt'altro. La strategia di lotta organizzata dal
Mahatma consisteva nella resistenza passiva, cioè non
reagire alle provocazioni dei violenti (pratica che richiede un'enorme forza
morale e Gandhi lo sapeva bene) e nella disobbedienza
civile, in pratica il rifiuto di sottoporsi a leggi ingiuste (si ricordino, a
tal proposito, la campagna contro le stoffe inglesi oppure la marcia del sale,
le giornate di digiuno e preghiera,veri e propri scioperi generali in grado di
paralizzare l'intero Paese). La forza del singolo uomo, come ha dimostrato Gandhi, è dunque la forza di un popolo intero. Non
scoraggiamoci allora quando talvolta ci sembra che poteri superiori, quasi
invincibili, vogliano decidere per noi e armarci la mano. Nessuno può decidere
per nessuno se egli non lo vorrà. Ma per far questo
bisogna uscire dall'incantesimo nel quale pochi bramosi di potere hanno gettato
l'intera umanità. Togliere i veli dagli occhi si può: non date niente per
scontato, dubitate di tutto quello che vogliono farvi credere. Cercatevi da
soli la verità e non smettete mai di cercare. Chi cerca trova sempre, prima o poi.