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Galileo
Galileo poteva avere interessi nei campi più disparati tanto tutto era riconducibile alla religione.
Al contrario dei nostri tempi Galileo quando scrive è un letterato a tutti gli effetti → deve porsi il problema del pubblico.
Il sidereus nuncius: una rivoluzione nell'immaginario dell'uomo barocco
Il sidereus è un resoconto scientifico delle scoperte che Galileo ha fatto nel 1609 grazie all'uso del telescopio, indirizzato a tutti i dotti del mondo (da qui l'uso del latino).
Nonostante il titolo barocco, il libro dedicato a Cosimo de'medici, è scritto in un latino sobrio, semplice, con una semplice ma rigorosa esposizione scientifica.
L'opera di Galileo rivoluziono tutta la visione dell'uomo secentesco, il quale cessava di essere al centro del mondo, e l'universo cessava di essere visto come finalizzato all'uomo.
In più tutte le tesi erano verificabili da chiunque.
La sovrabbondanza del testo in copertina serve a stupire → come i barocchi → pur essendogli opposto (per lui l'importante è il contenuto non la forma) ne è comunque influenzato.
Le "lettere copernicane" e la politica culturale di Galileo
Le scoperte delle macchie solari e delle fasi di venere metono Galileo tra i massimi astronomi europei, ma lo mettono anche in una posizione pericolosa per la chiesa.
Questo fa si che Galileo cerchi di rassicurarla cercando di convincerla che le sue idee (più specificamente quelle copernicane) non mettono a repentaglio ne la fede cattolica ne la sua autorità.
Alla fine però Galileo decise di dichiarare apertamente la verità delle sue ipotesi, confidando sulla protezione del ceto nobiliare, degli scienziati gesuiti e delle sue amicizie all'interno della chiesa di Roma.
Galileo si rende conto che per questa battaglia ha bisogno dell'appoggio dei ceti nobiliari → le 4 lettere copernicane, in cui afferma che il punto di partenza della scienza deve essere la realtà non la bibbia.
La scienza e le sacre scritture
le sacre scritture = dettato dallo spirito santo
la natura = disposta secondo la volontà di Dio
la natura è misurabile, non può essere confusa, come invece la parola della bibbia.
Le sacre scritture vanno lette solo in chiave religiosa, e ciò che è scritto sulla natura va letto solo per capire meglio le sacre scritture.
Il libro della natura si legge con l'esperienza.
Nella bibbia Dio non ci vuole insegnare come funziona il cielo ma come andarci.
Questo è molto rivoluzionario: basta vedere Dante, i cui cieli cerano mossi dall'amore di Dio.
Il saggiatore e il dialogo sopra i due massimi sistemi
Quando nel 1623 diventa papa urbano VIII, amico di Galileo, questi si sente rassicurato e pubblica "il saggiatore", trattato scientifico che assume la forma di un epistola a Virgilio cesarini.
Il saggiatore nasce come libro polemico sul trattato del gesuita grassi, il quale aveva studiato 3 comete e aveva convalidato le tesi di tycho brahe.
Galileo scrive parti del libro di grassi in latino e le confuta in volgare.
Comunque alla fine aveva torto perché egli voleva negare la consistenza delle comete.
La natura, un libro scritto in lingua matematica
Per esaminare la natura non bisogna fidarsi dei libri del passato ma della propria esperienza.
Per filosofia intende tutte le scienze che indagano sull'uomo e sulla natura.
Tesi di sarsi = per filosofare bisogna rifarsi a qualche autore passato altrimenti il nostro pensiero è falso, la filosofia riguarda i libri non la realtà.
Tesi di Galileo = la filosofia è scritta nella natura ed è scritta matematicamente.
Galileo scrittore: scienza e letteratura
Nel progetto di Galileo il trattato scientifico in lingua volgare doveva diventare un modello da proporre a livello internazionale.
Ma sapeva bene che doveva conquistarsi anche la chiesa e l'alta nobiltà: solo una prosa letteraria e scientifica assieme, raffinata ed elegante ma anche precisa e concreta, poteva essere all'altezza di tale progetto.
La chiarezza cristallina e la forza argomentativi del ragionamento, unite però ad una vivacità che respinge ogni schematica freddezza, sono i punti di forza di Galileo.
La composizione: datazione, titolo e storia del testo
Questo libro viene scritto nel 1632 dopo l'elezione di urbano VIII (1623), che aveva già accolto favorevolmente "il saggiatore".
L'opera era già conclusa nel 1630, ma per passare la censura pensò di modificarne proemio, finale e titolo, cambiandolo in "dialogo di Galileo galilei linceo, dove ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano". In questo modo al lettore superficiale poteva scambiarlo per una pura discussione accademica in cui si presentavano i pro e contro dei 2 sistemi.
L'opera ottenne il lasciapassare del papa ma fece girare i coglioni ai gesuiti, che avevano adottato il sistema di brahe.
Nello stile Galileo riprende la corrente neoplatonica - rinascimentale, adottando il dialogo, ma la migliora, creando quello che sarà il modello del genere dialogico di tipo scientifico, infatti gli interlocutori sono 3, 2 rappresentano i 2 sistemi e il terzo è quello da convincere.
Ma, a causa del successo del libro, esso viene esaminato da una commissione pontificia e Galileo viene condannato all'abiura.
Nel 1633 il dialogo viene inserito nella lista dei libri proibiti.
La struttura generale del dialogo
I protagonisti sono 3: Salviati (copernicano amico di Galileo), Sagredo (grande amico di Galileo, che rappresenta quel gruppo di persone interessate ma non esperte) e Simplicio (personaggio che ricorda un famoso commentatore di Aristotele).
S'immagina che i quattro personaggi si riuniscano per 4 gg nel palazzo di Sagredo a Venezia a discutere amichevolmente sulle ragioni a favore o contro il sistema eliocentrico.
Il proemio. L'ironia e le pressioni della censura
Nel proemio tutta l'avvertenza iniziale risponde all'esigenza di tranquillizzare la censura ecclesiastica.
Tuttavia per poter cogliere il vero significato del proemio occorre distinguere tra i veri destinatari e il discreto lettore.
Obbiettivo: non spaventare i lettori, presentare il sistema copernicano, usare il dialogo per rendere più evidenti le tesi.
Quelli che hanno fatto l'editto non erano preparati = uomini di chiesa che parlavano di astronomia.
Dopo queste idee false lui sente il bisogno di andare a Roma a dire la sua opinione, presenta la tesi copernicana come una tesi astratta e speculativa, e dice che lui aveva scritto questo libro prima dell'editto.
Lui non vuole combattere la tesi tolemaica ma solo quelli che la ripetono senza capirla.
→ il primo sistema è vero il secondo è un puro sfizio matematico.
Per il mondo sensibile contro il mondo di carta
Si: in Aristotele si può trovare tutte le risposte basta saperle cercare
Sag: anche nell'alfabeto si può trovare tutto
Sal: è sbagliato che ogni cosa sia ricondotta ad Aristotele, anche le più folli
Si: bisogna rispettare Aristotele
Sal: Aristotele si sarebbe arrabbiato a sentirsi attribuire scoperte non sue → rispetto per Aristotele e disprezzo contro i suoi seguaci
Si: ma allora, tolto Aristotele, chi rimane?
Sal: non abbiamo bisogno della conferma dei testi del passato, non dobbiamo ripetere stupidamente, dobbiamo usare la nostra mente
La ripugnanza per il mutamento nasconde la paura della morte
Allo scandalo di Simplicio causato dalla teoria di Salviati della mutabilità degli astri simile a quella della terra, Sagredo risponde di ritenere nobili i cambiamenti della terra, in quanto se fosse di cristallo e senza vita sarebbe inutile, quindi quelli che esaltano l'incorruttibilità meriterebbero di essere trasformati a loro volta in diamanti. In più alla successiva replica di Salviati, il quale ritiene che gli astri sono al servizio della terra e quindi la loro corruttibilità sarebbe inutile, Sagredo risponde che non ha senso che della materia tanto nobile sia al servizio di ciò che gli aristotelici definiscono feccia dell'universo e il fatto che i corpi celesti concorrono alle alterazioni della terra implica che essi sono alterabili.
Il passo finisce con l'ultima replica di Simplicio, il quale ritiene inutile la corruttibilità degli astri in quanto essi sono, come tutto nell'universo, al servizio dell'uomo; ma Sagredo ritiene stupida l'idea che su di essi non vi possano essere alterazioni da noi non concepibili.
La lingua e lo stile del dialogo
Galileo rompe completamente con la tradizione aristotelica perché:
usa il volgare
i nuovi termini non li trae dalle lingue classiche ma usa termini abituali
prende a esempio il principe di machiavelli
usa il dialogo per attirare il lettore e semplificargli l'apprendimento di complicate idee astronomiche, oltre che alimentare l'idea che sia tutto una neutrale discussione.
Mentre Salviati è apertamente copernicano Sagredo si dichiara neutrale, avendo un effetto ancora più convincente sulle teorie copernicane, grazie agli esempi di tutti i giorni.
Simplicio è distrutto dall'arma della comicità.
La lingua faticosa, imprecisa, metaforeggiante di Simplicio viene sconfitta dall'eleganza ironica, dalla precisione e dalla concretezza della lingua di Salviati e Sagredo.
L'ideologia del dialogo
Galileo è convinto di poter conquistare le gerarchie ecclesiastiche al copernicanesimo.
Il discorso scientifico non ha bisogno di appoggiarsi ad alcuna autorità ad esso estranea
La ragione della scienza è guardata con una fiducia immensa, al contrario dell'incoerenza della vecchia metafisica
È di primaria importanza divulgare presso tutti gli uomini la funzione liberatrice della ragione → il libro concepito come opera pedagogica
Lo spazio celeste: "bellissima cosa vedere il corpo della luna"
Il telescopio →
La via lattea era fatta di stelle
Universo non più chiuso dalle stelle fisse
Satelliti ti intorno a giove → la terra non è più l'unico centro di rotazione
→ la terra non è più il centro di un universo chiuso
La luna ha la superficie incasinata simile a quella terrestre → non c'è più la distinzione tra astri fatti di etere e non.
+ scompare la distinzione tra fisica terrestre e celeste.
La nuova concezione della luna influenza scrittori, pittori e artisti.
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