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EUGENIO MONTALE
e
la poesia
dell'Essere
in cui la poesia scandaglia le inquietudini dell'uomo moderno
Una lunga giovinezza. Nasce a Genova nel 1896. E' il figlio minore di una famiglia, benestante, di commercianti e fin dall'infanzia trascorre lunghe estati in Liguria. Le vacanze gli lasceranno impresso nell'anima il paesaggio di quei posti, con il mare, i muri secchi delle colline e soprattutto il sole ligure, che entreranno profondamente nella prima raccolta del poeta, Ossi di seppia, cioè il libro che contiene le sue prime poesie e anche quello per cui è più conosciuto. Montale non concluderà gli studi tecnici e come egli ricorderà, evita di prendere una decisione sul suo futuro fino a venticinque anni, restando in famiglia. Inizia a prepararsi per diventare cantante lirico, ma abbandona anche questi studi per l'improvvisa morte del maestro di musica. Studia letteratura da autodidatta, con l'aiuto di una sorella maggiore, e dal 1917 al 1919 combatte sul fronte della prima guerra mondiale in trentino. L'esperienza della guerra però, a differenza di molti altri poeti, non lo segnerà particolarmente nel modo di scrivere.
Nel mondo degli scrittori. Dopo la fine della guerra entra in contatto con il mondo letterario genovese. Le sue prime poesie compaiono in una rivista torinese, e torinese è anche l'editore di Ossi di seppia: la raccolta nel 1925 viene pubblicata a Torino da Piero Godetti, un intellettuale antifascista, morto giovanissimo per le botte subite durante un agguato politico. Ma Montale ha altre amicizie nel campo letterario, dove incontra Umberto Saba e dove soprattutto "scopre" Italo Svevo, facendolo conoscere al pubblico italiano grazie a un brillante saggio pubblicato nello stesso 1925.
Prima della seconda guerra mondiale Montale, aderisce al programma poetico dell'ermetismo(isolamento poetico in uno spazio fuori dalla storia e dalla società dei suoi esponenti, proprio quello della seconda guerra mondiale), come testimonia la sua seconda raccolta, uscita nel 1939 col titolo "Le Occasioni
A Milano come giornalista. Le sue collaborazioni giornalistiche si fanno sempre più intense, finché nel 1948 viene assunto dal quotidiano milanese "Corriere della Sera" e per questo si trasferisce nel capoluogo lombardo. Qui egli trascorrerà il resto della sua vita, salvo frequenti viaggi all'estero legati al suo mestiere di giornalista (le cronache di viaggio sono raccolte in un volume intitolato "Fuori casa"). A Milano Montale è vissuto con la moglie Drusilla, la stessa a cui dedicherà le poesie raccolte sotto il titolo di Xenia ("I doni per gli ospiti").
Il premio Nobel. Nel 1975 Montale ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Nel 1967 inoltre è stato nominato senatore a vita.
Nel 1981 dopo aver pubblicato dei testi inediti nella raccolta "Altri versi", Montale muore a Milano il 12 Settembre.
Semplici Ossi di seppia. Le poesie della prima raccolta furono scritte fra il 1920 e il 1925. Il titolo del libro si ricavava dalla sua sezione centrale, dove sono riunite una serie di poesie più brevi, ed è molto significativo per capire i temi di fondo della poesia montaliana.
Il vento, il sole, il mare. I motivi della prima poesia di Montale rinviano apertamente al paesaggio della Liguria, assolato e spesso arido, battuto dal vento e dal sole del mezzogiorno e del pomeriggio, fra i giardini e strade silenziose, muri e fossati, scogliere e rive frananti. E' un paesaggio che suggerisce bene l'idea del "mal di vivere", delle difficoltà di esistere. Ma è anche un paesaggio che aiuta, il poeta a trovare un percorso di consapevolezza e crescita verso la felicità: in questo percorso il poeta entra in dialogo con il mare oppure si rispecchia in quegli oggetti naturali (alberi, roccie, uccelli) che sembrano voler resistere più di altri all'azione corrosiva del tempo e della natura.
I limoni. In cui anche un limone può diventare un oggetto di poesia. I limoni è la seconda poesia che si incontra aprendo Ossi di seppia ed è anche una delle più vecchie(1921). E' un testo in cui il poeta si rivolge direttamente al lettore <<Ascoltami, Vedi>> e lo invita a capire che cosa intenda lui per poesia: il linguaggio più semplice e chiaro con cui è possibile "cantare" oggetti quotidiani e un paesaggio domestico, accessibile a tutti.
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