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Origine del termine: usato dalla critica ufficiale per denominare l'atmosfera di stanchezza, vuoto, noia in affinità col tardo Impero romano. Indicava inizialmente un movimento letterario sorto nell'ambiente parigino degli anni Ottanta, con un preciso programma culturale; poi finì per designare un'intera corrente culturale di dimensioni europee.
Rifiuto del Positivismo: alla base c'è un irrazionalismo misticheggiante. La realtà è un complesso di fenomeni naturali regolati dal leggi deterministiche; la scienza puo garantire la conoscenza totale e oggettiva della realtà vs Si ritiene che la ragione e la scienza non possano dare la vera conoscenza del reale, perché la sua essenza è al di là di esso, è misteriosa e enigmatica, la si può raggiungere solo rinunciando alla razionalità.
L'anima è protesa verso il mistero che è dietro la realtà visibile, l'inconoscibile, l'incoscio.Corrispondenze: ogni forma visibile non è che un simbolo di qualcosa di più profondo che sta al di là di essa. La rete di corrispondenze coinvolge anche l'uomo: sostanziale identità tra io e mondo; è l'unità del tutto formulata da Baudelaire. È nell'inconscio che l'individualità scompare e si fonde con il Tutto.
Strumenti conoscitivi: sono gli stati d'animo della coscienza, gli stati irrazionali dell'esistere: la malattia, la follia, la nevrosi, il delirio, il sogno, l'incubo, l'allucinazione. Questi stati di alterazione sottraendosi al controllo paralizzante della ragione, aprono prospettive ignote e permettono di vedere confusamente il mistero al di là delle cose, ci mette in contatto con l'assoluto. "cultura della droga". Il poeta ha un nuovo ruolo, è un veggente, un visionario perché attraverso la sregolatezza di tutti i sensi arriva all'ignoto; è colui che vede il mistero e ha esperienza profonda dll'irrazionalità.
Epifanie: sono un altro stato di grazia, un particolare qualunque della realtà che appare insignificante nella visione comune, si carica all'improvviso di una misteriosa intensità di significato, diventa una momentanea rivelazione dell'assoluto.
POETICA
Arte e vita si confondono, l'arte è il fine ultimo dell'esistenza, attraverso essa si filtra la realtà. Culto dell'arte e della poesia: il poeta è sacerdote dell'arte, di un culto misterioso e irrazionalistico. L'arte è un privilegio solo per pochi; si ha una rivoluzione dei linguaggi artistici: la fusione dei linguaggi specifici di ogni arte, il superamento dei confini tra le diverse forme espressive crea un arte totale, pura.
Poesia pura: la poesia è veicolo di rivelazione del mistero e dell'assoluto, la parola ha valore suggestivo e evocativo, è il mezzo di esplorazione nella dimensione irrazionale, nell'interiorità soggettiva dell'io e per la sua polisemia. È pura suggestione irrazionale. Rivoluzione del linguaggio poetico: alle immagini nitide e distinte si sostituisce l'impreciso, il vago, l'indefinito che è solo capace di evocare sensi misteriosi.
Si rinuncia alla comunicazione di un significato razionale, al limite dell'incomprensibilità. È una reazione alla cultura di massa: bisogna salvare l'arte vera, si delinea una frattura radicale tra artista e pubblico, tra intellettuale e società. La volontà di farsi capire si subordina a quella di esprimere la propria visione. Le parole mirano a riproporre la musica.
Linguaggio metaforico, che istituisce legami tra realtà tra loro molto remote; sintassi vaga e imprecisa; simboli oscuri e misteriosi, polisemici; sinestesia: fusione di sensazioni, le impressioni che colpiscono un senso evocano altre impressioni relative a altri sensi.
TEMI E MITI
Stanchezza e estenuazione.
Fascino di morte, perversione, crudeltà, è un piacere malato sadismo, masochismo.
La nevrosi.
La malattia corrode le fondamenta delle civiltà, diventa condizione privilegiata di distinzione. Malattia delle cose: il gusto decadenta ama cio che è corrotto, impuro, malato.
La morte: la malattia e la corruzione affascinano perche sono l'immagine della morte. Volutta morbosa di annientamento, attrazione irresistibile per il nulla. La morte trascrive l consapevolezza di una crisi storica di eccezionale portata.
Il vitalismo vs vitalità, è sede del piacere più estremo, è l'esaltazione della pienezza vitale senza limiti e senza freni.
Vitalismo superomistico, culto della forza e della vita.
Rifiuto aristocratico della normalità.
Artista maledetto: sceglie come gesto di supremo ifiuto il male, l'abiezione, la vita misera e sregolata,, condotta fino al limite dell'autoannientamento. Ha un culto mistico per l'arte e esalta il male per il suo valore estetico, per la sua sublime orrida bellezza.
Esteta: l'uomo che vuole trasformare la sua vita in un'opera d'arte. Rifiuta le norme morali e le convenzioni, nella sua assoluta amoralità puo giungere a commettere il male e sprofondare nl vizio.
Inetto a vivere: più che vivere si osserva vivere; è escluso dalla vita, per mancanza di energie vitali.
Donna fatale: dominatrice del maschio fragile e sottomesso, lussuriosa e perversa, succhia le energie vitali dell'uomo come un vampiro e lo porta alla follia, alla perdizione, alla distruzione. Esprime conflitti profondi, come la cosienza dell'uomo decadente, è un mostro che emerge dagli incubi.
Fanciullino di Pascoli.
Superuomo di D' Annunzio.
Psicologia complicata, romanzo psicologico, è la soggettivazione del reale.
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