Da Il fanciullino (di Giovanni Pascoli)
In ognuno di noi, come credeva Celes Telano avendolo scoperto in sé,
c'è un bimbo, con le sue paure, i suoi dolori le sue manifestazioni esuberanti.
Egli non cresce come noi, quando siamo piccoli si confonde in noi, così i due
fanciullini si scontrano, fra di loro ogni tanto c'è rivalità, ma sempre
insieme condividono le speranze, le paure, le gioie, si sentono tutt'uno, si
sente un solo battito, un solo pianto. Non cresce con noi, ma resta piccolo;
noi continuiamo a desiderare cose nuove lui invece continua a provare stupore
per tutto, mentre noi invecchiamo e la nostra voce si arrugginisce, sentiamo la
sua squillante. Egli vive in noi con semplicità e umiltà, ha paura del buio
perchè vede o crede di vedere cose brutte, sogna ad occhi aperti ricordando
cose mai viste. Ama la natura, gli animali è colui che popola l'ombra di
fantasmi e il cielo di dei, piange e ride di cose che noi non abbiamo più la
capacità di percepire e non riusciamo a comprendere. Quando muore un nostro
caro, egli si manifesta in noi ricordando qualcosa di puerile che ci permette
di piangere e di sfogarci.
E' quello che, quando presi dalla gioia sfrenata ci fa dire cose gravi e ci
frena, ci rende l'infelicità e la felicità sopportabili misurando la giusta
dose di amaro e di dolce. Rende umano l'amore perché lo accarezza come una
sorella, allo stesso modo fa con la bimba che è in ogni donna. Nell'uomo serio
ascolta le fiabe, mentre in quello pacifico fa suonare tromboni, fanfare e
pive, in chi ha perso la fede, in un angolo dell'anima mette un'altarino e fumo
d'incenso.
Quando abbiamo fretta ci fa perdere del tempo perché vuol raccogliere un fiore,
ascoltare l'uccellino che canta o toccare il selciato. Parla molto senza
stancarsi mai, per noi egli è l'Adamo che da un nome a tutto ciò vede e sente,
senza di lui parecchie cose, dandole per scontate, non le vedremmo. Nelle cose
egli nota le somiglianze più impensabili, ad adattare le cose più grandi a
quelle più piccole. Ciò che lo spinge a fare questo è che non finisce mai di
stupirsi, la curiosità non ha limiti, rimpicciolisce per poter vedere meglio,
ingrandisce per ammirare e provare stupore.