Cristian Andersen

Cristian Andersen

Giovanni Cristiano Andersen nacque a Odense, in Danimarca, il 2 aprile 1805.

La famiglia Andersen era una delle più povere del paese.

Padre Andersen riuscì a racimolare un po' di mobili per l'unica stanzetta che abitava, solo un anno dopo il matrimonio: lui stesso si costruì il letto con i resti di un vecchio armadio comperato a pochi soldi in un'asta pubblica.

Egli faceva il ciabattino; era un uomo bizzarro e si credeva nato per qualcosa di grande; invece di lavorare, molto spesso leggeva o passava la giornata nei boschi a fantasticare.

Un bel giorno egli piantò moglie e bambino e si arruolò a fare la guerra con Napoleone; tornò dopo un anno, molto malato; poco dopo morì.

La madre si risposò ben presto senza pensare al proprio figlio, che crebbe abbandonato a se stesso.

Frequentò poco la scuola, che gli servì solo ad imparare a leggere.

Era un ragazzo molto socievole, che aveva ereditato dal padre la passione per le fantasticherie.

Faceva lunghe passeggiate nei boschi e lungo il mare.

Ma intanto Andersen doveva trovare un lavoro; ne provò molti, ma non riusciva a mantenerli perché era troppo sognatore.

Nel frattempo egli scriveva commediole, scene e brevi racconti.

Un giorno passò dal paese una compagnia di commedianti che Andersen ascoltò attentamente.

Appena la compagnia se ne andò il giovane si mise anch'egli per la strada di Copenaghen.

Aveva solo quattordici anni e in tasca quindici talleri.

A Copenaghen il giovane chiese aiuto ad attori , impresari e nobili, ma tutti lo respingevano perché non era giudicato adatto per le scene.

Giovanni Andersen un bel giorno, incontrò il tenore italiano Giuseppe Siboni. Il cantante si impietosì di quel ragazzo e lo aiutò. Andersen conobbe poi Jonas Collin, eminente uomo politico, che lo fece studiare a spese dello Stato.

Andersen restò a scuola per sei anni.

Finiti gli studi Andersen scrisse per il teatro: commedie, tragedie, drammi, anche se le sue opere non hanno oggi grande valore.

Solo per bisogno, cominciò poi a pubblicare alcune fiabe per bambini, che ebbero invece un grande successo.

Dopo il 1840 il poeta cominciò un continuo viaggio di successo. Si spostò di castello in castello, invitato da nobili e potenti, prima in Danimarca e poi, all'estero, in Francia, Spagna e Italia.

Il suo nome venne ben presto conosciuto in tutta Europa, per un fortunato romanzo intitolato 'L'Improvvisatore', ma specialmente per le sue fiabe ed i suoi meravigliosi racconti: ne scisse ben centocinquantasei.

Nel 1867, vicino a Natale, Andersen tornò al suo paese nativo e qui venne accolto con grandi festeggiamenti.

Tutta la sua vita fu come una fiaba. Lui stesso intitolò una delle sue tre autobiografie 'La fiaba della mia vita'.

Durante la sua vita lo scrittore era stato molto sensibile alle glorie ed agli onori, però non cercò mai la ricchezza.

Morì a settant'anni, l'agosto del 1875, a Copenaghen.

Tra le sue fiabe più celebri ricordiamo 'Il brutto anatroccolo', 'Il soldatino di piombo', 'La piccola fiammiferaia', 'I vestiti dell'imperatore', 'La principessa sul pisello', 'L'usignolo', 'Hansel e Gretel' e 'La sirenetta'.