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Confronto tra l'orlando furioso e la gerusalemme liberata




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CONFRONTO TRA L'ORLANDO FURIOSO E LA GERUSALEMME LIBERATA


1)EPICO-CAVALLERESCO Il romanzo cavalleresco diventa un genere di consumo, che ottiene un grande successo anche presso i ceti culturalmente meno colti e raffinati. La letteratura ufficiale registra invece un cambiamento, cioè alla libertà fantastica del romanzo cavalleresco si sostituiscono i contenuti più gravi ed elevati del poema epico. Il Romanzo è una forma aperta e priva di schemi precostituiti, dominata dal carattere relativo delle azioni e dei comportamenti umani, soprattutto soggetta alla casualità e imprevedibilità degli eventi; pur dando spazio alle avventure guerresche attribuisce una importanza non inferiore alle vicende delle passioni amorose; mette in risalto i valori individuali e soggettivi, presentando più punti di vista dai quali gli avvenimenti possono essere osservati e interpretati. L'epica, al contrario, sostituisce al dubbio delle scelte relative le certezze assolute; diversamente dal romanzo, appare quindi regolata da precise direttive ideologiche, alla soggettività prima indicata subentra l'oggettività del racconto; non contano tanto i valori individuali quanto quelli collettivi.

2)MOTIVI A una prima analisi può sembrare che Ariosto abbia scelto il poema cavalleresco per mirare a un successo rapido e alla facile conquista del pubblico della corte, al quale la materia cavalleresca era familiare e particolarmente grata, ma la sua scelta è stata compiuta per ragioni più profonde e per fini artistici in quanto queste genere letterario gli permetteva di soddisfare le sue esigenze di narrativa avventurosa e molteplice e la disponibilità inesauribile di intrecci. Vi è invece nel Tasso una volontà conformistica, di totale adeguazione ai codici dominanti nella sua epoca; e questo non solo a livello dei contenuti affrontati ma anche a quello delle forme: Tasso con la Gerusalemme vuole dare non solo il perfetto poema cristiano secondo i canoni controriformistici, rigoroso verso la religione, ma anche il perfetto poema epico in obbedienza alla autorità di Aristotele.

3)MOLTEPLICITA' E UNITA' Nel Furioso viene a crearsi un pluralismo prospettico, cioè si manifestano varie voci, portatrici di varie prospettive sul reale, di vari orientamenti ideologici, tutte in perfetta autonomia, senza che l'autore intervenga a fissare una prospettiva privilegiata. Esso possiede insomma i caratteri formali tipici della narrazione polifonica; ed è metafora del poema stesso, che, nella sua struttura molteplice e intricata, vuole essere appunto immagine di una realtà complessa e multiforme. Tasso invece respinge questo modello ariostesco perché comprometterebbe il principio dell'unità dell'opera, d'altro lato però riconosce che la varietà è indispensabile al diletto. Ebbene, Tasso ritiene che varietà e unità possano conciliarsi: il poema epico deve essere come il mondo, che presenta una mirabile varietà di aspetti, ma resta uno nella sua forma.

4)STRANIAMENTO il procedimento dello straniamento consiste nell'impedire l'immedesimazione emotiva del lettore costringendolo a guardare i personaggi con atteggiamento critico. Ariosto, interviene all'inizio di ogni canto e sottolinea attraverso l'ironia, ovvero una sottile polemica contro gli idoli della cultura cortigiana, l'amore idealizzato e i valori cavallereschi, il suo atteggiamento di superiorità critica nei confronti della vicenda narrata. Tasso invece nella Gerusalemme conserva un andamento più impersonale evitando di intervenire nella narrazione, in rispetto al principio di oggettività che è proprio dell'epica evitando nello stesso tempo di esprimere giudizi personali.

5)SPAZIO Dato che la vicenda nell'Orlando Furioso è costituita dal movimento incessante dei personaggi alla ricerca degli oggetti del loro desiderio, una funzione essenziale ha nel poema l'organizzazione dello spazio, che è del tutto orizzontale in quanto il movimento dei cavalieri avviene in una dimensione puramente terrena. Nella Gerusalemme invece il bifrontismo si riflette ancora nella struttura spaziale del racconto, ovvero è presente uno spazio orizzontale, teatro dello scontro tra cristiani e pagani che si va ad intersecare con uno spazio verticale, a sua volta diviso in due piani contrapposti, il cielo e l'inferno.

6)TEMPO Nel Furioso il tempo non è lineare ma anch'esso labirintico, poiché torna costantemente su sé stesso, dato che il poeta torna continuamente indietro a riprendere fili narrativi che aveva lasciati interrotti. Al contrario nella Gerusalemme si ha una linearità temporale nella quale si inseriscono solo brevi flash-back, per informare sulle vicende degli eroi che si sono allontanati dal campo senza i continui salti nel tempo tipici del poema ariostesco.

7)PERSONAGGI Nel Furioso nessun personaggio presenta un complesso sviluppo psicologico individuale in quanto l'autore intendeva creare delle figure che, di volta in volta, riflettessero soltanto un aspetto tipico della natura umana.

Egli si limita ad abbassare la dignità epica ed eroica dei personaggi, e portandoli a un livello più familiare, facendo emergere al di sotto delle apparenze dei cavalieri e delle dame gli uomini e le donne comuni, con i loro limiti ed errori.

Perciò la vita affettiva dei personaggi ariosteschi non è mai  molto approfondita in modo tale da evitare di bloccare la narrazione e concentrare su di essi l'attenzione del lettore.

Nella Gerusalemme si apre la nuova dimensione psicologica tassiana e i suoi personaggi ne esprimono, di volta in volta e in modi diversi, le varie dominanti, essi sono cioè autobiografici e ne riflettono la risentita irrequietezza. Il bifrontismo tassesco si riflette anche nello scontro tra cristiani e pagani. Non si tratta in realtà di uno scontro tra due religioni e culture diverse, ma piuttosto di uno scontro sulla visione dell'uomo, in quanto i pagani sono i portatori di una visione laica, che si rifà ai valori rinascimentali mentre i cristiani sono portatori del codice culturale tipico dell'età della Controriforma.

8)RAPPORTO CON LA RELIGIONE L'Aristo ha una visione del mondo abbastanza positiva e da buon rinascimentale vede nell'uomo e nella religione la capacità di capire il mondo che ci circonda e la natura e la possibilità di piegarla al proprio volere, riuscendo in un certo modo a controllarla. Il Tasso vede invece nella religione e nella fede la vera interpretazione del mondo. Gli unici ideali da seguire non sono quelli classici, a cui si rifaceva il mondo rinascimentale, ma quelli della religione. Infatti i valori cristiani sono gli unici che obbligano l'uomo alla fedeltà eterna, mentre i valori classici, legati alla materialità lasciano l'uomo libero di decidere e di agire secondo la propria volontà. Per questo nell'opera del Tasso troviamo un vero solo eroe, l'unico che è sempre fedele e che crede profondamente nella religione. Nell'opera dell'Ariosto invece troviamo molti eroi.

9)LA VISIONE DELL'AMORE L'opera ariostesco si collega alla tradizione cavalleresca, di cui riprende la materia di armi e di amori. Orlando, è un perfetto amante cortese, poiché idealizza Angelica, l'oggetto irraggiungibile del suo amore, trasformandola in creatura di assoluta perfezione, da adorare e servire con umiltà devota. La follia di Orlando appare come il rovesciamento ironico delle concezioni cortesi: l'amore non innalza l'uomo spiritualmente, ma al contrario lo degrada ad una condizione bestiale. Nella Gerusalemme risulta invece nettamente dominante il progetto dell'impresa militare, che comprime ogni altro valore. Non manca certo la presenza dell'amore, forza essenzialmente negativa, che si oppone al compito eroico dei guerrieri crociati. Da questa visione dell'amore nasce una poesia fortemente soggettiva e autobiografica, che vede la forte immedesimazione emotiva del poeta nei suoi personaggi.

10)IL MERAVIGLIOSO Tasso abbandona il modello del poema cavalleresco di Ariosto, ritenuto troppo libero e irregolare e si rivolge alla storia, l'unica che possa garantire la verosimiglianza richiesta dal poema eroico che però deve anche riservarsi un margine di finzione. Egli respinge il meraviglioso fiabesco e fantastico del romanzo cavalleresco, poiché comprometterebbe il verisimile e propone come soluzione il meraviglioso cristiano: gli interventi soprannaturali di Dio, degli angeli, ma anche delle potenze infernali.

11)LO STILE A creare nel poema ariostesco l'immagine di un

ordine armonico ed equilibrato intervengono la lingua e la

metrica. Il criterio linguistico seguito da Ariosto è ispirato

a un'idea classicistica di uniformità, compostezza ed

equilibrio. La poesia del Tasso è caratterizzata da una

perenne compresenza dei contrari. Il livello stilistico riflette

direttamente questo onnipresente bifrontismo. All'equilibrio

armonico di Petrarca, Tasso contrappone un modello nuovo,

uno stile percorso da tensioni interne, oppure ricco di colore

e di musicalità, che rispecchia il suo complesso mondo

interiore.

12)PROEMIO Il Proemio dell'Ariosto somiglia strutturalmente molto a quello del Tasso, che trasse spunto dall'Orlando per la sua opera. Innanzitutto troviamo infatti l'argomento dell'opera, poi l'invocazione alle muse, la dedica al signore e infine l'inizio del poema. Tra le differenze tra i due proemi si può innanzitutto notare come il Tasso sia fortemente legato al mondo classico mentre l'Ariosto non si rifaccia solo a questo mondo, ma anche al poema cavalleresco. Inoltre nel proemio del Tasso non compaiono due tipi differenti di linguaggio, come appare nel proemio dell'Ariosto apposta per indicare i due chiari riferimenti al mondo cavalleresco e a quello classico rispettivamente con un linguaggio semplice e uno più curato ed elaborato.


Differenze fra i poemi di Ariosto e Tasso


Il poema di Ariosto è epico cavalleresco, scritto in ottave e attraverso le avventure dei personaggi celebra la casa d'Este. Il poema è dedicato ad Ippolito d'Este; lo stesso titolo "Orlando furioso" indica che sono raccontate vicende del ciclo carolingio, unite però alle avventure del ciclo bretone. La tematica è perciò amorosa e Ariosto la integra alla tematica della follia (Orlando furioso per amore). Queste tematiche sono trattate attraverso il fiabesco e il meraviglioso. Anche la struttura dell'opera è tipica dei poemi cavallereschi e cioè è aperta. Una struttura si dice aperta quando le vicende si snodano le une dalle altre ed è l'autore a decidere di porre fine alle avventure dei personaggi che però potrebbero continuare all'infinito.

Il poema di Tasso è epico tradizionale, anch'esso scritto in ottave. Celebra la chiesa, l'eroismo guerresco e le idealità religiose. Possiamo notare il carattere tradizionalistico dell'opera anche dalla sua struttura che è chiusa. La struttura chiusa è in pratica tipica dei poemi tradizionali e consiste nel conoscere, da parte dell'autore, già all'inizio della composizione, quale sarà l'inizio, lo svolgimento e la conclusione delle vicende narrate.


Il poema di Ariosto ha lo scopo di intrattenere il pubblico

Il poema di Tasso ha lo scopo dell'insegnamento morale oltre che, naturalmente dell'intrattenimento.


Tasso utilizza come modello l'epica classica (Omero con l'Iliade e Virgilio con l'Eneide)

I modelli cui si rifà Ariosto sono i poemi cavallereschi medievali e i cantari popolari. Nell'Orlando furioso ci sono anche reminiscenze classiche. Ariosto, in base al principio d'imitazione umanistico rinascimentale, trae per intero episodi da autori come Virgilio e Ovidio (Eneide, Metamorfosi). Gli esempi presi sono mitologici dei quali sono riportati alcuni versi delle opere originali. Il risultato è che l'opera assume un rivestimento di forme classiche che però sono rielaborate secondo la visione della vita rinascimentale. L'autore realizzando un opera originale riprende l'opera di Matteo Maria Boiardo dal punto in cui lui l'aveva interrotta.


La materia dell'Orlando furioso è la guerra tra Carlo Magno e i Saraceni (mori d'Africa); essa inizia con l'assedio di Parigi.

Il poema di Tasso narra la conquista di Gerusalemme e la liberazione del Santo Sepolcro nel 1099, durante la prima crociata, da parte dell'esercito guidato da Goffredo di Buglione. Il racconto quindi, anziché su una storia leggendaria, si basa su fatti storici realmente accaduti ma lontano nel tempo in modo che l'autore possa inserire fantasia e finzione. L'episodio trattato dal Tasso è attuale. Infatti, in questo periodo si ha l'avanzata dei turchi nel Mediterraneo e la loro sconfitta a Lepanto nel 1570/1571 come ugualmente furono sconfitti durante la 1° crociata per liberare il Santo Sepolcro.


Tasso rispetta il precettismo della 2° metà del 1500 in base alle unità aristoteliche rispettando l'unità d'azione. Tutta l'organizzazione dell'intreccio è basata sull'assedio di Gerusalemme e sulla conquista del Santo Sepolcro. Vi è un eroe centrale, Goffredo di Buglione, che riesce a contenere tutte quelle azioni disgregatrici che allontanano gli altri eroi dal campo cristiano (Goffredo li riporta sempre nel campo mantenendo in questo modo l'unità d'azione). Questo significa che nel poema non sono assenti azioni secondarie, dovute alle avventure dei diversi personaggi, però ogni avventura secondaria è sempre dominata dall'azione principale.

Nel poema dell'Ariosto abbiamo tre filoni narrativi che sono:

La guerra dei mori contro Carlo Magno

Amore di Orlando per Angelica e pazzia di Orlando (Angelica è in continua fuga ed è continuamente ricercata da Orlando che diventerà pazzo quando Angelica si sposerà con Medoro. Alla fine Orlando recupererà il senno grazie al cugino Astolfo che andrà a recuperarlo sulla Luna)

Storia di Ruggero e Bradamante

Il terzo filone narrativo ha carattere encomiastico perché dai due personaggi sopra citati l'Ariosto farà discendere la casa d'Este. La storia di Ruggero e Bradamante si svolge affrontando continui contrasti perché Ruggero, essendo pagano, non poteva sposare Bradamante che era cristiana per questo alla fine Ruggero si convertirà al cristianesimo.


LA POETICA DELLA "GERUSALEMME  LIBERATA": FRA ARISTOTELE E IL MANIERISMO.

L'attività artistica di Tasso s'inserisce in una cultura attraversata dalla crisi profonda delle strutture sociali delle corti rinascimentali riflettendo su tutti i campi del sapere; ridando sistematicità e coerenza alla cultura cattolica, minacciata dalla Riforma protestante. La cultura della Controriforma consiste innanzi tutto nel bisogno d'integrazione poiché ogni momento della vita umana deve rendere conto alla generale prospettiva cristiana e giustificarsi davanti ad essa.

La riflessione di Tasso sul poema eroico ha il suo punto di partenza nei giovanili " Discorsi dell'arte poetica e in particolare sopra il poema eroico". Le idee fondamentali dei Discorsi vengono riaffermate nella "Apologia della Gerusalemme liberata" diffusa nel 1585 per rispondere alle polemiche scoppiate alla pubblicazione del poema.

Anche il pensiero teorico di Tasso mostra quel bisogno di norme rigide e di coerenza complessiva che caratterizzano il rifacimento del poema.

Alla base della teorizzazione tassesca sta il superamento della tradizione ferrarese del poema cavalleresco, Ciò dipende da tre ragioni fondamentali: la prima è la concezione aristotelica, che Tasso fa propria anche per l'epica, esclude la varietà e la discontinuità strutturale, e impone all'azione unita drammatica e organicità compositiva.

Il secondo motivo riguarda l'invenzione poetica che deve tenere conto della verità storica e dunque il ricorso al fantastico e al meraviglioso che deve essere limitato e ridotto. Se la storia ha il dovere di rispettare il vero, alla poesia spetta di narrare il verosimile. Ed infine al poema compete una funzione educativa, in senso anche spiccatamente morale e religioso. La prospettiva laica della tradizione cavalleresca ferrarese deve cedere il posto a una prospettiva cristiana.

Tasso elabora dunque una poetica che risponda alle tre fondamentali esigenze, ed inoltre tenga conto del rapporto che il genere del poema epico intrattiene con il pubblico. Tale rapporto impone di perseguire il fine del diletto, cioè dell'interesse e del divertimento.

La narrazione deve rispettare l'unità dell'azione e la varietà che costituisce un modo di tenere conto dei gusti del pubblico. Il rispetto della verità storica impone di scegliere come fondamento del racconto un evento realmente accaduto e di rispettarne i caratteri.  Il ricorso al meraviglioso deve essere giustificato dal punto di vista religioso; deve cioè rispondere ai precetti della fede cristiana e mostrarne la fondatezza e la validità. Ciò definisce il meraviglioso cristiano sostenuto da Tasso, al quale spetta di attrarre il pubblico grazie all'elemento fantastico e sovrannaturale. La funzione educativa del poema si esplica innanzi tutto attraverso la scelta di un argomento di forte significato culturale. La prima crociata diviene nella "Liberata" sia un modo per riflettere sul bisogno di un unità della cristianità minacciata dai turchi, sia un modo per rappresentare lo scontro tra forze positive e divine e forze negative e diaboliche.

La teorizzazione complessiva di Tasso non costituisce un tentativo di riformare il poema cavalleresco, ma rappresenta piuttosto la fondazione di un nuovo genere: il poema epico cristiano.


L'IDEOLOGIA TASSESCA: L'AMORE, LA GUERRA.

La fondazione del moderno poema eroico comporta l'attuazione di un'operazione letteraria simile a quella attuata da Dante nella Divina Commedia; le strutture e i valori di una civiltà precedente vengono utilizzati e rielaborati secondo una prospettiva nuova che li rifonda e riqualifica. Tasso deve operare sulla civiltà umanistico - rinascimentale la stessa azione di appropriazione, secondo la nuova prospettiva della cattolicità controriformistica. La novità principale intervenuta dopo Dante è la problematizzazione della dimensione interiore.

La dimensione della guerra è quella che meglio definisce la prospettiva eroica del poema voluto da Tasso, evidenziando il carattere perfetto dei protagonisti, implicito, secondo la poetica tassesca, nella natura dell'eroismo.

Da questo punto di vista, la guerra degli eserciti o fra singoli, comunque la guerra oggettiva, corrisponde alla guerra dentro la coscienza, alla guerra nei soggetti.

La guerra è la condanna della condizione umana, e la sua assurdità viene amplificata dai tragici scenari delle tecniche belliche moderne. E' però solamente dentro questa condanna che il destino umano può realizzarsi, e il pericoloso conflitto interiore può oggettivarsi e risolversi.

La dimensione del conflitto è connaturata alla condizione dell'uomo, e anzi connaturata all'esistenza: è cioè ontologica. Alla guerra può contrapporsi solamente una prospettiva di soluzione radicale dei conflitti. Inoltre come alternativa utopica alla guerra viene scelto il tema dell'amore.


TASSO


ARIOSTO

T   

T   

T    è un poeta cortigiano strettamente legato alla corte materialmente ed intellettualmente

T    la realizzazione poetica avviene solo nella corte


GERUSALEMME LIBERATA


T    scritto nel 1516

T    si basa sulla storia

T    ha una struttura rigorosamente unitaria


T    ha una struttura chiusa con un inizio, un mezzo e una fine



T    c'è un'intersezione tra spazio orizzontale (scontra tra pagani e cristiani) e spazio verticale (cielo e inferno)

T    spazio ristretto


T    ambiente idilliaco: felice perché lontano dalla corruzione della città


T    il motivo che spinge a fare guerra è soprannaturale (inferno e cielo)

(saraceni contro cristiani)

T    il piacere è funzionale alla poesia e serve per far comprendere la verità

T    la donna implora pietà dell'uomo

T    è un poeta cortigiano autonomo dalla corte


T    la realizzazione umana e poetica avviene solo nel privato


L'ORLANDO FURIOSO


T    scritto nel 1581

T    si basa sulle leggende carolinge

T    modello poetico caratterizzato dalla molteplicità delle azioni tra loro intrecciate

T    non ha un inizio (è la continuazione dell'Orlando innamorato) ed ha una fine parziale (da l'idea che il poema possa continuare)

T    spazio rigorosamente orizzontale (visione laica)


T    spazio infinito, vario e labirintico che abbraccia vari territori

T    ambiente: si trasforma in base agli avvenimenti, agli stati d'animo dei personaggi; a volte è felice altre volte è oscuro

T    il motivo che spinge a fare guerra è la vendetta

(mori contro cristiani)

T    la poesia è fantasia, libero gioco di parole


T    l'uomo implora pietà della donna







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