"CONCORRENZA SLEALE"
Presenta
il film "Concorrenza sleale" di Ettore Scola, a cui hai recentemente assistito
con la scuola. Definisci il messaggio dell'opera e indica i sentimenti,
emozioni,riflessioni suscitati in te dello spettacolo cinematografico.
Il film è
ambientato all'inizio dell'era fascista in una strada di Roma. Uno dei due
protagonisti è Umberto che ha un negozio di sartoria, e proprio a fianco c'é la
merceria dell'altro protagonista: Leone, estroverso, simpatico. I due non hanno
una buona convivenza, anzi continuano a farsi concorrenza in modo spietato.
Umberto vede che quando abbellisce la vetrina o attacca dei cartelli
promozionali, subito Leone sfrutta quelle idee a proprio vantaggio. Se i
genitori sono in contrasto, i figli invece si frequentano: quelli piccoli vanno
a scuola insieme, giocano, e uno di loro commenta gli avvenimenti; quelli
grandi (il figlio di Umberto e la figlia di Leone) si innamorano e vorrebbero
fidanzarsi. Un giorno dopo l'ennesima lite, Umberto apostrofa Leone: 'Voi
ebrei siete tutti uguali'. Leone si ritira in negozio con l'anziano padre.
Di lì a poco il Governo promulga le leggi razziali contro gli ebrei. Leone e
famiglia devono restituire la radio, licenziare la cameriera ariana e il piccolo
è costretto a lasciare la scuola. Quando Leone si ammala, Umberto va a casa a
trovarlo, e tra i due nasce una istintiva complicità. Ma ormai il meccanismo
del fascismo si é messo in moto. Poco dopo essere tornato in negozio, Leone é
costretto a chiudere. Una mattina carica mobili e masserizie, fa salire la
famiglia poi si siede accanto a loro. Il camion si allontana. Umberto lo saluta
con sguardo preoccupato.
L'unità di luogo prevede che tutto si svolga in quella strada dove ci sono i
negozi e le abitazioni delle famiglie dei due protagonisti. La ricostruzione
ambientale è puntigliosa ed esemplare. Si parla di storia e quella importante,
fatta di grandi avvenimenti e di grandi nomi, rimane sullo sfondo: in primo
piano c'è quella piccola, minuta, popolata di uomini che vivono e lavorano ogni
giorno e che semmai si trovano inconsapevoli a subire le decisioni che i
'grandi' prendono chissà dove. Così è per Umberto e Leone, prototipi di
situazioni più ampie di quel momento: il secondo vittima delle legge razziali,
il primo osservatore all'inizio estraneo poi più attento ma ancora non del
tutto consapevole dei fatti che gli accadono vicino. Scola vuole rivedere
com'erano gli italiani allora, e forse alludere ai comportamenti nei confronti
dei razzismi riemergenti del Duemila. Vi si fanno annotazioni di una vicenda
piccola dai riflessi più ampi, si parla di rivalità, contrasti, slanci
affettivi, amicizia. Il film fa un'opportuna operazione di recupero della
memoria storica, proponendosi come una sorta di diario quotidiano, scarno,
asciutto ma partecipato.