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CHARLES SCHULTZ E I PEANUTS: L'UOMO, L'ARTISTA E LA SUA CREAZIONE
Snoopy, Charlie Brown, Linus, Lucy: tutti conoscono i protagonisti dei Peanuts, una delle strisce a fumetti più amate e popolari di tutti i tempi, creata cinquant'anni fa dalla matita dell'artista americano Charles Schultz, che ha continuato personalmente a disegnare tutti i giorni fino a che una grave malattia lo ha recentemente costretto ad annunciare il suo ritiro.
La storia
dei Peanuts, vista la pluridecennale produzione, si intreccia strettamente con
la vicenda biografica del suo autore.
Charles Schultz è nato nel 1922 a St. Paul, nel Minnesota. Figlio di un
semplice barbiere mostrò prestissimo una spiccata propensione al disegno:
'Da che mi ricordi - avrebbe detto più tardi - la mia ambizione è sempre
stata di produrre una striscia a fumetti quotidiana'. Negli anni Trenta,
durante la Grande Depressione, il giovane Schultz frequentò una scuola di
disegno per corrispondenza di Minneapolis. Non riuscì però ad distinguersi a
causa sia dell'innata timidezza, sia per le preoccupazioni dovute a una grave
malattia della madre, che morì proprio quando Charles, appena diplomato, fu
richiamato dall'esercito. Sergente al comando di una squadra di mitraglieri,
nei duri anni della Seconda Guerra Mondiale conquistò la fiducia in se stesso
che gli avrebbe permesso di costruire la sua futura carriera, ma riuscì anche a
esprimere le sue doti artistiche decorando con vignette di vita militare le
lettere che i commilitoni mandavano a casa.
Al ritorno a St. Paul dopo la guerra, Schultz ottenne il suo primo lavoro nel
mondo dei fumetti: fu assunto da una piccola rivista come letterista, con il
compito di scrivere le parole all'interno dei baloon di fumetti disegnati da
altri. Nel frattempo iniziò anche insegnare nella stessa scuola di disegno dove
si era diplomato. Propose il suo lavoro a numerose riviste, finché il
'Saturday Evening Post', pubblicazione a diffusione nazionale, comprò
una sua vignetta. Schultz si concentrò sulla lavorazione di una vignetta
settimanale per il St.Paul Pioneer Press: si chiamava 'L'il Folks'
(che si può tradurre come 'i piccoli') e il protagonista era già
Charlie Brown. Schultz cominciava a sentirsi sicuro di sé: propose 'L'il
Folks' ai syndicates, le catene
di giornali statunitensi, finché ottenne risposta dalla United Feature
Syndicate. L'editor Jim Freeman gli suggerì di trasformare la struttura del
fumetto da vignette singole a strisce di più vignette, un'idea che in effetti
Schultz accarezzava da tempo. Il concetto proposto da Schultz e destinato a
diventare un classico, era semplice e innovativo nello stesso tempo: ciascuna
striscia era invariabilmente composta di sole quattro vignette e raccontava un
singolo breve episodio, concluso in se stesso. La United Feature Syndicate propose
a Schultz un contratto di cinque anni. Ma una delusione doveva accompagnare
questo inizio della sua carriera: il nome 'Li'l Folks' assomigliava
troppo al nome di altri fumetti, come 'Little Folks' e 'Li'l
Abner', e così la United Features rinominò la striscia
'Peanuts', nonostante l'opposizione dell'autore, che lo sentiva come
dispregiativo. Il 2 ottobre 1950 la strip debuttò ufficialmente su sette
quotidiani americani; trentaquattro anni dopo i Peanuts erano pubblicati su
2000 diverse testate in tutto il mondo.
Un successo clamoroso, accompagnato dal crescente affetto dei lettori, che dal
1952 poterono anche acquistare i libri che raccoglievano le strisce (una novità
del mercato editoriale) e più tardi gli innumerevoli prodotti col marchio
Peanuts: pupazzi, magliette, orologi, spazzolini da denti, tazze e molti altri
oggetti. Ma i Peanuts sono diventati anche cartoni animati e, pochi anni fa,
persino un musical.
Peanuts
'è un microcosmo, una piccola commedia umana per tutte le borse', ha
detto Umberto Eco in Apocalittici e
integra. Prima che Snoopy prendesse il sopravvento, al centro del piccolo
mondo dei Peanuts, composto esclusivamente di bambini, stava Charlie Brown, il
ragazzino dalla testa tonda e dal maglione a zig zag. Buono fino all'ingenuità,
Charlie Brown ricerca caparbiamente affetto e successo in ogni campo: nel
baseball, nelle relazioni con l'amata 'ragazzina dai capelli rossi' e
con le altre ragazze, in quelle col suo cane, nella costruzione di aquiloni. Ma
è perennemente votato al fallimento: le compagne di gioco lo deridono, gli
aquiloni si incastrano negli alberi, la sua squadra di baseball è la peggiore
del campionato. Il suo bracchetto Snoopy lo considera solo quello che gli porta
la cena ogni sera, preferendo perdersi nelle sue fantasticherie e immaginarsi
pilota d'aereo, grande scrittore o soldato della legione straniera. La peggiore
nemica di Charlie Brown è senz'altro Lucy Van Pelt, bambina dispotica,
scorbutica ed egoista, il cui unico punto debole è l'amore per Schroeder, precocissimo
genio pianistico a sua volta innamorato esclusivamente di Beethoven. Lucy sfoga
il suo caratteraccio anche col fratellino Linus, personaggio conosciutissimo
per la sua abitudine di trascinarsi sempre appresso una coperta 'di
sicurezza' e per una certa attitudine alla filosofia.
È una complessa e raffinata rete di relazioni in cui si inseriscono anche altri
personaggi secondari: Piperita Patty, segretamente innamorata di Charlie Brown,
che per qualche motivo chiama Ciccio, e la sua migliore amica Marcie, che a sua
volta chiama Piperita 'Capo'; Sally, la sorellina di Charlie Brown,
innamorata di Linus, Franklin, il tranquillo amico di Charlie Brown, Pig Pen,
il bambino perennemente sudicio, e infine Rerun, il fratello minore di Linus e
Lucy.
Charles Schultz è morto il 12 febbraio 2000 proprio quando andava in stampa la sua ultima vignetta: un addio quanto mai adatto a chi ha fatto sognare e ridere intere generazioni.
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