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1.indicazioni bibliografiche
Francois-Marie Arouet (Voltaire)
Candido ovvero l'ottimismo
-Candide ou l'optimisme
Mondatori, 1999 (prima pubblicazione 1759)
2.Le soglie del testo
-La copertina ha, stampata, l'immagine di tre persone, due ragazzine adolescenti ben vestite, una è in piedi e l'altra è seduta, e con un bicchiere in mano brinda con il giovane uomo che ha di fronte anche lui ben vestito, l'indicazione che la copertina mi da è che, sicuramente, il libro è ambientato in un'epoca passata e che i protagonisti sono principalmente dei nobili.
-170 pagine
-Si, l'opera è suddivisa in capitoli, sono venti ed ognuno ha un titolo
3.La costruzione del testo
Candido è un ragazzo che vive nel castello del Barone di Thunder-ten-tronckh, uno dei più importanti nobili della Vestfalia. Ascolta con interesse le lezioni di Pangloss, il massimo filosofo della provincia, ed è innamorato di Cunegonda, la giovane figlia del Barone. Un giorno i due ragazzi vengono scoperti mentre si baciano e il ragazzo viene cacciato. Candido si incammina senza una meta ma,il giorno dopo, giunge in una città dove viene arruolato come recluta da due soldati dell'esercito prussiano. Un giorno, però, Candido si allontana dal reggimento e viene punito a morte dai comandanti, anche se poi viene salvato dal re prussiano.
I prussiani entrano in guerra contro gli abari e Candido decide di fuggire e raggiunge l'Olanda. Rimasto senza soldi e provviste, chiede l'elemosina ad un predicatore, ma questi gliela nega, un anabattista, Giacomo, dispiaciuto, aiuta Candido. Il giorno dopo Candido incontra un pezzente ridotto molto male e decide di donargli i pochi soldi che aveva ricevuto da Giacomo, ma il mendicante è Pangloss, il maestro del ragazzo: egli spiega che il castello del Barone era stato distrutto e tutti gli altri erano stati uccisi. Due mesi dopo Giacomo deve partire per Lisbona, e si fa accompagnare dai due filosofi, mentre questi ragionano si scatena una tempesta spaventosa, che fa naufragare la nave e morire Giacomo. I due sopravvissuti raggiungono a piedi Lisbona, mentre le case vengono distrutte da un terremoto e saccheggiate dai ladri. I due filosofi, accusati di aver detto e ascoltato parole che andavano contro la religione; vengono preparati per l'esecuzione: Candido viene fustigato, Pangloss impiccato e gli altri bruciati, ma la sera stessa si verifica un altro terremoto. Il ragazzo vene soccorso da una vecchia, che lo porta in una casaccia; due giorni dopo viene portato in un'altra casa, dove incontra Cunegonda, che, sopravvissuta era stata venduta ad un giudeo, ed ora era contesa tra due uomini che Candido uccide. Lui, Cunegonda e la vecchia partono e si dirigono verso Cadice. Qui si stava preparando un'armata per combattere in Paraguay e Candido riesce a entrarci: i tre si imbarcano. Arrivati a Buenos Aires, vengono accolti dal governatore, che si innamora della ragazza, chiedendole di sposarlo; lei è indecisa ma si convince ad abbandonare Candido. Il ragazzo fugge con il servo Cacambo, che lo porta dai Gesuiti per allearsi con loro. Vengono accolti dal comandante, che si rivela il figlio del Barone, sopravvissuto ai Bulgari e diventato il capitano dei Gesuiti. Alla notizia che Candido vuole sposare sua sorella, però, il Barone sguaina la spada, ma viene ucciso dall'arma del filosofo. Il ragazzo e il servo riescono a fuggire dalla fortezza, travestiti da Gesuiti. Vengono poi catturati da una tribù di Orecchioni, e vengono preparati per essere mangiati, ma il servo riesce a convincere i selvaggi a liberarli. Volendo tornare in Europa, i due si dirigono verso Caienna, colonia francese dove speravano che qualcuno li riportasse a casa. Un mese dopo raggiungono un fiume, dove trovano una barchetta che li trasporta seguendo la corrente: dopo qualche giorno di navigazione giungono ad una città, che solo in seguito capiscono essere Eldorado. Per Candido quel paese è un paradiso, ma dopo un mese il ragazzo vuole tornare dalla sua amata Cunegonda; convincono così il re a donargli dodici montoni carichi di oro e pietre preziose che in Europa sarebbero stati la loro fortuna. Dopo un lungo viaggio e la morte di dieci montoni, arrivano ad una città Olandese, decisa ad andare a Buenos Aires, ma dopo aver scoperto che Cunegonda è l'amante del governatore, decidono di dividersi: Cacambo sarebbe andato riscattare la ragazza, mentre Candido sarebbe andato a Venezia ad aspettarli. Qualche giorno dopo il filosofo incontra il capitano Vanderdendur che doveva portarlo in Italia ma che lo deruba. Qualche tempo dopo il filosofo risce a partire per l'Europa: Candido decide di farsi accompagnare da un uomo e sceglie Martino, un dotto che aveva subito tante ingiustizie durante la sua vita. Durante la navigazione mentre i due discutono, si sentono rumori di artiglieria, e Candido riconosce la nave del ladro che gli aveva rubato i suoi montoni; dopo lo scontro riesce a recuperare un animale. Due settimane dopo raggiungono la Francia, e Martino decide di seguire l'amico fino in Italia. Fermandosi a Bordeaux, Candido si ammala e viene curato ma la malattia peggiora e il ragazzo rischia la vita per un breve periodo. Ristabilitosi, frequenta le persone aristocratiche della città poi, vittima di un imbroglio e testimone di un'esecuzione assurda, Candido, deciso, si fa portare a Venezia. Arrivato in città fa cercare il servo Cacambo, ma senza risultato: Martino gli spiega che il servo non sarebbe più tornato, Candido incontra Pasquetta, la donna che aveva fatto ammalare Pangloss: risollevato da questo incontro, si reca a casa del senatore Pococurante, credendolo un uomo senza preoccupazioni; qui capisce che in questo mondo non c'è una persona felice, come sostiene Martino. Una sera i due cenano in una osteria dove il filosofo rivede Cacambo, che conduce nella sua terra i due amici, che vengono imbarcati per il Mar di Marmara; durante il viaggio Cacambo spiega le vicende che gli sono capitate. Arrivati nel Mar Nero il filosofo si reca dove era prigioniera la sua amata: sulla nave incontrano Pangloss e il Barone, creduti morti, che sono costretti a remare; Candido li fa liberare e tutti insieme salgono su un'altra barca diretta in Turchia, da Cunegonda. Giunti a destinazione, incontrano Cunegonda e la vecchia, che Candido libera, comprando anche una fattoria nelle vicinanze per aspettare miglior fortuna. La ragazza ricorda al filosofo la sua promessa di matrimonio che il ragazzo intende rispettare. Il destino sembra favorevole a Candido, che però viene imbrogliato ed è costretto a rimanere solo con i suoi amici e la fattoria. Raggiunti anche da Pasquetta, i filosofi decidono di andare a parlare con un saggio, che li rifiuta; dialogando con un contadino, che non si interessa di altro che del suo campo, capiscono finalmente che l'unica cosa che può dare la felicità all'uomo è il lavoro, per cui avrebbero dovuto lavorare il loro campo per rendere sopportabile la vita.
-la narrazione si svolge intorno al 1700, in un periodo di circa un anno e mezzo procedendo in ordine cronologico.
-I luoghi descritti comprendono la Vestfalia, l'Olanda, il Portogallo, il Paraguay, la terra di Eldorado, la Francia, l'Inghilterra, Venezia e Costantinopoli.
-il narratore è esterno.
-PERSONAGGI PRINCIPALI:
Candido è un ragazzo che fin da bambino aveva vissuto nel castello del Barone di Thunder-ten-tronckh. Ascolta le lezioni principalmente ottimistiche di Pangloss il suo maestro, è innamorato di Cunegonda. Viene cacciato dal castello e non può più vederla ma continua a viaggiare con il suo ottimismo: è sempre sicuro di ritrovare l'amata, ed è sempre convinto delle idee di Pangloss, il suo maestro, che gli ha insegnato che il mondo in cui vive è il migliore dei mondi possibili, e che ogni causa produce sempre l'effetto migliore. Fino alla fine, quando finalmente può sposare Cunegonda e ritrova tutti gli amici perduti, il ragazzo rimane ottimista, anche se capisce che il proprio destino bisogna costruirlo lavorando.
Pangloss è il precettore del castello del Barone: ai ragazzi insegna la metafisico-teologo-cosmolostoltologia. Sostiene che il mondo sia il migliore dei mondi possibili, ed ogni effetto, il migliore ipotizzabile, ha una sua causa precisa. Nonostante abbia contratto la sifilide, abbia perso un occhio e un orecchio, sia stato impiccato e sia stato costretto a remare in una galea rimane sempre convinto delle sue idee.
Madamigella Cunegonda, figlia del barone, è la ragazza di cui si innamora Candido. A 17 anni ha un colorito acceso ed era fresca, grassa ed appetitosa. Dopo la partenza di Candido, il castello viene conquistato e distrutto dai Bulgari: lei viene presa come schiava da un capitano, che la rivende. Quando Candido la salva e la porta in Paraguay, lei preferisce abbandonare il suo amato, concedendosi al Governatore di Buenos Aires. Diventa schiava di un principe turco, dopo che Cacambo l'ha liberata dal Governatore. Quando finalmente Candido la ritrova è diventata molto brutta e il ragazzo preferirebbe non sposarla, ma alla fine egli rispetta la promessa fatta.
Il figlio del barone di Thunder-ten-tronckh già dalla tenera età sembra essere degno di succedere al padre. Creduto morto dopo l'invasione dei Bulgari, il suo corpo viene benedetto da un Gesuita prima della sepoltura, e la sua reazione all'Acqua Santa fa capire all'uomo che è ancora vivo. Diventa un Gesuita, e viene inviato in una colonia del Paraguay. Dopo il colpo infertogli da Candido, viene mandato a Roma, dove diventa ambasciatore per i Francesi a Costantinopoli; nella città turca viene accusato e costretto a remare nella galea dove ritrova Candido. E' fermamente convinto delle sue idee: non intende far sposare la sorella Cunegonda con Candido, poiché questi non è abbastanza nobile, e non cambia idea neanche dopo una minaccia di morte, preferendo ritornare in schiavitù piuttosto di dare la sua benedizione al matrimonio.
La vecchia, serva di Cunegonda, all'età di 14 anni fu condotta in schiavitù in Marocco, subirono un attacco: muoiono tutti, esclusa la ragazza, che dopo lo scontro conosce un uomo che era stato servo di sua madre. Egli la convince a seguirlo con il proposito di riportarla in Italia, ma la vende al Dey di Algeri, di cui diventa la schiava più bella; in Africa contrae la peste. Viene venduta molto spesso, e per questo è costretta a viaggiare molto; prima in Russia poi attraversa gran parte dell'Europa, fino a quando giunge a Lisbona al servizio di Cunegonda. Per questi suoi continui spostamenti, la vecchia è diventata intelligente e furba, infatti consiglia bene la sua padrona e riconosce gli errori delle idee di Candido.
Cacambo è il servo che dal Portogallo segue e aiuta Candido. Nonostante il suo livello sociale sa parlare tutte le lingue in uso in America Latina, e si dimostra furbo e fedele al suo padrone in molte occasioni: quando egli "uccide" il Barone in Paraguay lo aiuta a fuggire dalla fortezza e a liberarsi dalla tribù degli Orecchioni, inoltre quando gli vengono affidate molte ricchezze per riscattare Cunegonda egli compie il suo lavoro senza pensare all'interesse personale.
Martino è un uomo molto sfortunato, che Candido sceglie come compagno di viaggio per il ritorno in Europa. Si rivela molto intelligente e affezionato all'amico, che salva dagli approfittatori francesi e aiuta nei giorni in cui è malato, nonostante sia un manicheo e non consideri valide le idee di Pangloss, considerate esatte da Candido.
-PERSONAGGI SECONDARI:
I soldati delle armate in cui Candido fa servizio
Icomponenti della tribù degli Orecchioni
Icomponenti dei Gesuiti
4.Le scelte stilistico-espressive
-L'andamento è di tipo paratattico.
-Il regime linguistico è colloquiale, quotidiano.
5.I temi
-Penso che questo libro tenti di dare uno stimolo al lettore per, magari, cercare di vedere sempre tutto in un ottica positiva anche se personalmente non mi è servito molto.
-Il tema riguarda i viaggi e le avventure di Candido, fissato con le sue idee nonostante che tutto ciò che gli accade tente a smentire la sua opinione.
-Ci sono dei riferimenti alle colonie e alla loro conqista.
6.Sintesi interpretativa e valutativa
- A mio parere, le vicende che accadono ai personaggi sono magari esagerate, ma le disavventure che capitano a Candido sono utili a comprendere la sua ostinazione nel credere nelle sue idee ottimistiche. Questo rende il libro quasi comico, facendo capire che molto spesso le persone comuni (come la vecchia o Martino) capiscono meglio com'è la vita ed hanno una mentalità aperta ad altre opinioni, in confronto ai ricchi o ai saggi filosofi che invece si ostinano sulle proprie idee.
Appunti su: metafisico teologo cosmolostoltologia, |
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