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CANDIDO di Francois-Marie Arouet (Voltaire)




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CANDIDO

di Francois-Marie Arouet (Voltaire)


Editore : Tascabili Bompiani (Edizioni speciali per "L' Espresso")

Anno di pubblicazione : prima pubblicazione 1759

Genere : Racconto filosofico


Notizie sull' autore

Voltaire pseudonimo di François Marie Arouet scrittore, filosofo francese uno dei massimi esponenti dell'Illuminismo; nato a Parigi nel 1694 e morto nel medesimo luogo nel 1778. Ultimo figlio di un ricco notaio del Chatelet, crebbe in un ambiente borghese colto.

Voltaire scelse ben presto di dedicarsi alla carriera letteraria. Cominciò a frequentare i circoli aristocratici e in breve tempo la fama della sua intelligenza brillante e sarcastica si diffuse nei salons parigini. A causa di alcuni suoi scritti fu rinchiuso nella prigione della Bastiglia per undici mesi, durante i quali completò la sua prima tragedia, Edipo,  e iniziò un poema epico su Enrico IV. Nell'aprile 1726, una lite con un membro di un'illustre famiglia francese, costò al filosofo una seconda incarcerazione, cui poté porre termine dopo due settimane con l'impegno a lasciare la Francia e stabilirsi in Inghilterra. A Londra trascorse quasi tre anni, impadronendosi con straordinaria rapidità della lingua inglese, nella quale scrisse due trattati di notevole pregio.

Nel 1729 Voltaire tornò in Francia, e nei quattro anni seguenti risiedette a Parigi. Una serie di fortunate speculazioni economiche gli consentì di dedicare la maggior parte del tempo all'attività letteraria. Grande fu il successo teatrale di Zaira (1732), ma l'opera più significativa di questo periodo è Lettere filosofiche (pubblicate in inglese nel 1733 e in francese nel 1734), manifesto dell'Illuminismo e attacco, a tratti violento, alle istituzioni politiche ed ecclesiastiche francesi. Lo scandalo fu enorme, almeno quanto il successo, e di nuovo pose Voltaire in conflitto con le autorità, costringendolo ad abbandonare Parigi e a rifugiarsi nel castello di Cirey nel ducato indipendente della Lorena. Questo soggiorno fu spesso interrotto da viaggi a Parigi e Versailles, dove Voltaire divenne uno dei favoriti di corte. Dapprima fu nominato storiografo di Francia e nel 1746 fu eletto all'Académie Française. Da questo sodalizio con la corte di Luigi XV nacquero molte opere e  drammi. Nel 1749 accettò un invito rivoltogli tempo addietro da Federico II di Prussia a trasferirsi alla sua corte. Il soggiorno a Berlino non durò più di due anni, poiché lo spirito caustico del filosofo mal si conciliava con il temperamento del sovrano e più volte diede origine ad accese dispute. Durante il periodo berlinese Voltaire completò lo studio storico intitolato Il secolo di Luigi XIV (1751) e il racconto filosofico Micromega (1752).

Nel 1759 si stabilì a Ferney, dove trascorse gli ultimi vent'anni della sua vita, visitato e ammirato dai più importanti intellettuali europei, applaudito come campione del libero pensiero contro l'oscurantismo politico e religioso. Nell'intervallo che precedette questa decisione, dopo il distacco da Berlino, completò la sua opera più ambiziosa, il Saggio sui costumi (1756), studio del progresso umano nel quale Voltaire condannò il ricorso al sovrannaturale e denunciò il potere del clero, pur rivelando apertamente la propria fede nell'esistenza di Dio. A Ferney Voltaire si impegnò a più riprese e in varie forme contro l'intolleranza e le false consolazioni della religione.

Il filosofo tornò infine a Parigi, fra autentiche manifestazioni di trionfo, per la prima della sua tragedia Irene, rappresentata nel marzo del 1778, e il 30 maggio morì, privato d'ogni conforto religioso e sepolto quasi clandestinamente fuori città. Ma a Parigi le sue ceneri sarebbero tornate nel 1791, solennemente seppellite nel Panthéon.




Spazi della narrazione

Il libro è ambientato in una sorta di mondo a tratti fantastico ed a altri reali. Il protagonista, Candido, intraprende viaggi tra il nuovo e vecchio mondo, mettendo piede in questi luoghi per un periodo più o me no breve a seconda delle situazioni: la Vestfalia, l'Olanda, il Portogallo, il Paraguay, la terra di Eldorado, la Francia, l'Inghilterra, Venezia e Costantinopoli.

Nelle ambientazioni non


Tempi e periodo storico della narrazione

Il racconto è ambientato a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Candido compie diversi viaggi e quindi non mancano i riferimenti alle guerre e ai problemi socio-politici che interessavano il mondo di quell'epoca.


Sintesi

Il racconto filosofico di Voltaire è basato sulle avventure di Candido, un giovane della Vestfalia che seguiva il pensiero ottimistico del suo precettore cioè che il mondo vada sempre per il meglio. Nelle sue incredibili esperienze in giro per il mondo per ritrovare la sua amata Cunegonda si accorge che il mondo gira non secondo il suo modo di vedere le cose sempre per il meglio.

Nelle sue avventure conosce vari personaggi, sfortunati come lui, che lo persuadono facendogli notare l' invalidità delle tesi di Pangloss. Durante le sue avventure anche oltre oceano Candido incontra molta gente che lo accompagna e che lo aiuta a  raggiungere il suo scopo: condurre una vita serena e tranquilla insieme alla sua adorata Cunegonda.

Alla fine di questo viaggio che sembra non debba finire mai perché in ogni posto, con l' incontro di gente diversa sembra che la sorte del protagonista viaggiatore debba cambiare Candido scopre il vero corso della vita, enunciando così la tesi di Voltaire secondo il quale nella vita bisogna dedicarsi ai propri doveri, applicando le proprie virtù, senza pensare a quello che è accaduto e può accadere e senza rammaricarsi delle proprie esperienze, per quanto esse possano essere state dure.






Personaggi

Candido: è il protagonista dell'opera, originario della Vestfalia, nasce nel castello di Thunder-ten-tronckh, dove vive fino a quando non viene sorpreso in dolce compagnia della figlia del barone padrone del castello.

Viene allontanato dal castello e da qui hanno origine le sue avventure che lo porteranno a visitare tutto il mondo in condizioni che passano improvvisamente dalla povertà alla ricchezza per curiose circostanze, sempre con l' obbiettivo di trovare Cunegondo e vivere con lei in modo felice il resto della sua vita, continuando a credere che tutto alla fine porti alla miglior conclusione possibile, ma alla fine capisce che il proprio destino bisogna costruirlo con il lavoro.

Pangloss: è il precettore del castello del Barone: ai ragazzi insegna la metafisico-teologo-cosmologia. Sostiene che il mondo in cui vivono i personaggi del racconto sia il migliore dei mondi possibili, e in esso ogni effetto, il migliore ipotizzabile, ha una sua causa precisa. Nonostante abbia contratto la sifilide, abbia perso un occhio e un orecchio, sia stato impiccato e sia stato costretto a remare in una galea rimane sempre convinto delle sue idee.


Cunegonda figlia del barone, è la ragazza di cui si innamora Candido. Da ragazza era la più bella ragazza della Vestfalia . Dopo l' invasione bulgara ella viene prima violentata da un soldato, poi presa come schiava da un capitano e passò così di mano in mano fino a quando Candido la salva e la porta in Paraguay, però lei preferisce seguire il consiglio della vecchia serva e abbandonare il suo amato, concedendosi al Governatore di Buenos Aires. Diventa schiava di un principe turco, dopo che Cacambo l'ha liberata dal Governatore. Quando finalmente Candido la ritrova è diventata molto brutta e il ragazzo preferirebbe non sposarla, ma alla fine egli rispetta la promessa fatta. 

Martino è un uomo molto sfortunato, che Candido sceglie come compagno di viaggio per il ritorno in Europa. Si rivela molto intelligente e leale nei confronti all'amico, che salva dagli approfittatori francesi e aiuta nei giorni in cui è malato, nonostante sia un manicheo e non consideri valide le idee di Pangloss.          


Cacambo: è il servo che dal Portogallo segue e aiuta Candido. Nonostante il suo livello sociale sa parlare tutte le lingue in uso in America Latina, e si dimostra furbo e fedele al suo padrone in molte occasioni.


La vecchia: serva di Cunegonda, è in realtà la figlia di Papa Urbano X e della Principessa di Palestrina. Per gli strani casi del destino viene catturata e messa in schiavitù in Marocco, è costretta a viaggiare perchè viene venduta da un padrone all' altro, attraversa gran parte dell'Europa, fino a quando giunge a Lisbona al servizio di Cunegonda. Per questi suoi continui spostamenti, la vecchia è diventata intelligente, furba e conoscitrice del mondo, infatti riconosce gli errori delle idee di Candido, poiché sa che non esiste uomo che almeno una volta non abbia maledetto la propria vita.



Commento

Il libro nella sua brevità raccoglie molti concetti importanti. Prima di tutto ci fa notare che l' ottimismo di Candido non è giustificato perché il mondo è fatto in maggioranza da persone approfittatrici e malvagie, che sono sempre pronte a fare azioni a proprio favore non considerando i sentimenti degli altri. Candido nella sua ingenuità e nel suo fondamentale buonismo non capisce che vivere nel mondo è diverso che vivere nel castello della Vestfalia, e che i concetti di Pangloss possono essere veritieri in un contesto limitato, come quello del castello, dove si vive come un "grande famiglia"; Candido infatti è disorientato e confuso quando si trova nel mondo. Una nozione positiva della dottrina di Pangloss è che Candido non perde mai l' ottimismo e in qualsiasi situazione trova aspetti positivi e la forza per continuare il suo viaggio, al limite del fantastico, alla ricerca di Cunegonda. L'orticello da coltivare, nella conclusione del libro, a Costantinopoli, dove i protagonisti sono approdati dopo tante viaggi e disavventure incredibili, deve essere considerata come una nota positiva: l'uomo può, attraverso uno sforzo quotidiano, migliorare la sua triste esistenza.


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