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Biografia di giacomo leopardi




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BIOGRAFIA  DI GIACOMO LEOPARDI


29 giugno: Giacomo nasce a Recanati, nello Stato pontificio, dal conte Monaldo (1776-1847) e dalla marchesa Adelaide Antici (1778-1857).
Il giorno successivo riceve il battesimo.


12 luglio: nasce il fratello Carlo.


6 ottobre: nasce la sorella Paolina.


nasce il fratello Luigi.


28 giugno: prima confessione di Giacomo.
29 settembre: cresima.


Giacomo Carlo e Paolina vengono affidati alle cure dell'abate Sebastiano Sanchini e del pedagogo don Vincenzo Diotallevi.


Dopo aver letto Omero, Giacomo scrive il sonetto La morte di Ettore.
9 aprile: prima comunione.


Giacomo, da autodidatta, studia sui libri della biblioteca paterna l'ebraico, il francese, l'inglese, lo spagnolo. Traduce l'Ars poetica di Orazio. Scrive la tragedia La virtù indiana.


Scrive la tragedia Pompeo in Egitto; compone e traduce Epigrammi.


Nasce il fratello Pier Francesco. Scrive la Storia dell'astronomia. Ottiene la licenza paterna di leggere i libri messi all'indice.


Compone la Dissertazione sopra l'origine e i primi progressi dell'astronomia; traduce e commenta la Vita di Plotino di Porfirio. Dal greco traduce ancora gli Scherzi epigrammatici e stende i Commentarii de vita et scriptis rhetorum quorundam qui secundo post Christum saeculo vel primo declinante vixerunt. Inizia i Fragmenta patrum secundi saeculi, incompiuti.


Compone In Julium Africanum, il Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, l'Orazione agli italiani, in occasione della liberazione del Piceno. Traduce gli Idilli di Mosco e la Batracomiomachia pseudomerica, che conoscerà un nuovo volgarizzamento sullo scorcio del 1821 e l'inizio del 1822 e poi ancora nel 1826.



Compone il Discorso sopra la vita e le opere di M. Cornelio Frontone, le due odi anacreontiche adespote e l'Inno a Nettuno, l'idillio Le rimembranze. Pubblica le Notizie istoriche e geografiche sulla città e chiesa arcivescovile di Damiata e, sulla rivista 'Lo Spettatore italiano e straniero' di Stella, la traduzione del primo libro dell'Odissea. Inizia la tragedia Maria Antonietta, rimasta allo stato di abbozzo; traduce le Iscrizioni greche triopee, il Moretum pseudovirgiliano. Scrive il saggio Il salterio ebraico, il discorso Della fama di Orazio presso gli antichi (che apparirà nello 'Spettatore'), la Lettera ai compilatori della Biblioteca italiana, La dimenticanza e traduce il Libro secondo dell'Eneide, apparso l'anno successivo da Pirotta, stampatore milanese. Termina l'Appressamento della morte.


Traduce i frammenti delle Antichità romane di Dionigi di Alicarnasso. Nello 'Spettatore' di Stella appaiono: l'Inno a Nettuno, la traduzione della Titanomachia di Esiodo, il saggio Sopra due voci italiane. Scrive i Sonetti in persona di Ser Pecora, Diario d'amore, Letta la vita di Vittorio Alfieri scritta da esso ed un'elegia, che nei Canti si intitolerà Il primo amore, per Gertrude Cassi Lazzari, cugina del padre. Incomincia il manoscritto dello Zibaldone. Entra in rapporti epistolari con Pietro Giordani.


Compone le canzoni Alla Primavera, Ultimo Canto di Saffo, Inno ai Patriarchi e, in prosa, la Comparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini a morte, il Martirio de' Santi Padri, tentativo di contraffazione letteraria in lingua trecentesca. Parte per Roma. ospite dello zio Carlo Antici.


Compone la canzone Alla sua donna e la maggior parte delle Annotazioni alle prime dieci Canzoni. Traduce la Satira di Simonide sopra le donne (che apparirà nel '25 nel 'Nuovo Ricoglitore' e poi nell'edizione bolognese dei Versi del '26). A Roma conosce, tra gli altri, il cardinale Mai, Bunsen, Jacopssen, Niebuhr. Visita la tomba di Tasso, nella chiesa di Sant'Onofrio sul Gianicolo. Torna a Recanati.


Scrive la maggior parte, 20, delle Operette morali e il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani. (Altri data quest'opera 1826). Pubblica le prime dieci Canzoni da Nobili, editore bolognese.


Compone le canzoni Alla Primavera, Ultimo Canto di Saffo, Inno ai Patriarchi e, in prosa, la Comparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini a morte, il Martirio de' Santi Padri, tentativo di contraffazione letteraria in lingua trecentesca. Parte per Roma. ospite dello zio Carlo Antici.


Compone la canzone Alla sua donna e la maggior parte delle Annotazioni alle prime dieci Canzoni. Traduce la Satira di Simonide sopra le donne (che apparirà nel '25 nel 'Nuovo Ricoglitore' e poi nell'edizione bolognese dei Versi del '26). A Roma conosce, tra gli altri, il cardinale Mai, Bunsen, Jacopssen, Niebuhr. Visita la tomba di Tasso, nella chiesa di Sant'Onofrio sul Gianicolo. Torna a Recanati.


Scrive la maggior parte, 20, delle Operette morali e il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani. (Altri data quest'opera 1826). Pubblica le prime dieci Canzoni da Nobili, editore bolognese.


Nel 'Caffè di Petronio' di Bologna appaiono la canzone Alla sua donna e, anonimo, l'idillio Il sogno, con il titolo di Elegia.
Scrive la Storia di un'anima incompiuta, i due Manifesti e la Notizia per un'edizione di tutte le opere di Cicerone, il Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco.
Traduce i Caratteri morali di Teofrasto, il Manuale di Epitteto, la Favola di Prodico. È invitato, da Stella, a Milano, e vi giunge dopo una permanenza di dieci giorni a Bologna. Visita Monti. Riparte per Bologna. Fra il dicembre di quest'anno e il gennaio successivo esce l'editio princeps dei sei idilli composti fra il '19 e il '21 nella rivista 'Il Nuovo Ricoglitore' di Milano.


Traduce per la terza volta la Batracomiomachia.
Pubblica per l'editore Stella un commento alle Rime di Francesco Petrarca redatto nello stesso anno. Sempre a Bologna compone un'Epistola al conte Carlo Pepoli, che viene recitata presso l'Accademia dei Felsinei il 28 marzo. Conosce la contessa Teresa Carniani Malvezzi, di cui si innamora per breve tempo. Pubblica i Versi.
Torna a Recanati.


Scrive il Dialogo di Plotino e di Porfirio, Il Copernico e redige l'Indice dello Zibaldone. Pubblica la Crestomazia italiana dei prosatori e le Operette morali presso lo Stella di Milano.
Torna a Bologna; si trasferisce poi a Firenze, dove, fra gli altri conosce Vieusseux, Capponi, Montani, Tommaseo, Colletta, Alessandro Poerio, Antonio Ranieri e, successivamente, incontra Manzoni.
Parte per Pisa.


Muore, ventiquattrenne, il fratello Luigi. Compone lo Scherzo, Il risorgimento, A Silvia.
Pubblica la Crestomazia italiana poetica.
Torna a Firenze, dove, al Gabinetto Vieusseux, conosce Vincenzo Gioberti che, nello stesso anno, sarà suo ospite a Recanati.


Scrive Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio e, tra quest'anno e il successivo, il Canto notturno di un pastore errante dell'Asia.


Parte da Recanati per Firenze ove il generale Colletta gli ha assicurato un assegno mensile per un anno a nome di anonimi 'amici di Toscana'.
Soggiorna a Bologna e giunge a Firenze. Qui conosce, tramite Alessandro Poerio, Fanny Targioni Tozzetti, e il filologo svizzero Luigi de Sinner.
Inizia il sodalizio con Antonio Ranieri.


Il Pubblico consiglio di Recanati lo nomina deputato rappresentante nell'Assemblea nazionale di Bologna.
Il ritorno degli austriaci a Bologna renderà inoperante la sua designazione.
Pubblica dall'editore Piatti di Firenze la prima edizione dei Canti.
Soggiorna per qualche tempo a Roma con Ranieri. Comincia a raccogliere e a elaborare i Pensieri, che appariranno postumi nell'edizione Le Monnier curata da Ranieri nel 1845.


Ritorna a Firenze.
Scrive il Dialogo di un venditore di almanacchi e d'un passeggere e il Dialogo di Tristano e di un amico.
4 dicembre: ultima nota dello Zibaldone. Fra quest'anno e il successivo probabilmente scrive il Consalvo, Il pensiero dominante, Amore e Morte, A se stesso.


Scrive l'abbozzo di un inno Ad Arimane.
Parte con Antonio Ranieri per Napoli, dove giunge il 2 ottobre dopo una sosta a Roma.


Seconda edizione delle Operette morali da Piatti.
Riceve la visita di August von Platen. Compone, probabilmente, Aspasia e, fra quest'anno ed il '35, Il passero solitario, la cui datazione è ancora oggetto di discussione.


Si stampa l'edizione Starita dei Canti.
Compone le canzoni Sopra un basso rilievo, Sopra il ritratto di una bella donna, la satira I nuovi credenti e, probabilmente, la Palinodia al marchese Gino Capponi.
Rende visita, a Palazzo Bagnara, agli allievi della scuola di Basilio Puoti; l'episodio è ricordato da Francesco De Sanctis.


Viene stampato, dall'editore Starita di Napoli, il primo volume della terza edizione corretta e accresciuta delle Operette morali (datato 1835).
Il secondo non vedrà mai la luce per la censura imposta dal governo borbonico; tale provvedimento impedirà anche la circolazione del primo tomo e dell'edizione dei Canti del precedente anno. Compone, probabilmente, La ginestra e Il tramonto della luna, dopo essersi trasferito, a causa dell'epidemia di colera in atto a Napoli, presso villa Ferrigni, alle falde del Vesuvio, ancora ospite dell'amico Ranieri e della sorella Paolina.


Lavora fino agli ultimi giorni ai Paralipomeni.
Il 14 giugno si spegne a Napoli. Viene sepolto nella chiesa di San Vitale, ora del Buon pastore, nel quartiere di Fuorigrotta.
Nel 1939 i suoi resti saranno traslati accanto alla tomba di Virgilio, nel parco di Piedigrotta a quest'ultimo intitolato.



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