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ALLARME CONSUMISMO
Le cause e le manifestazioni del consumismo
Il consumismo, sta diventando ormai un problema globale. Grazie alle nuove disponibilità economiche dei paesi più sviluppati, infatti, si tende a comprare e a consumare sempre di più. Le persone, in particolare, tendono a raggiungere tenori di vita sempre più alti, sfociando spesso in inutili eccessi.
Dopo la seconda guerra mondiale, gli stati uniti d'america, da sempre considerati come i massimi esponenti del consumismo, hanno dettato le regole per nuovi stili di vita, basati su idee di libertà e di crescita dei consumi privati. In questo senso, analizzando ad esempio la realtà europea, parallelamente alle nuove scoperte tecnologiche e all'aumento della produttività, i cittadini europei hanno cominciato una politica di consumo, con l'investimento di ingenti capitali in nuovi prodotti, che sebbene in un primo tempo hanno semplificato la vita, successivamente sono diventati spesso inutili o superflui.
La diffusione dei mezzi di comunicazione, in particolare, ha potenziato il controllo psicologico delle società industriali sulle persone, creando vere e proprie dipendenze.
Ecco quindi che si è arrivati agli estremi del consumismo, nella società moderna. Esemplare la generazione dei teenager che, influenzati più di tutti dalle pubblicità, spesso cambiano stesse tipologie di prodotti solo per averne di più potenti o innovativi, ma senza averne un effettivo bisogno. Questo deriva dalla necessità di sentirsi in qualche modo accettati da una società che si basa prevalentemente sulla marca o sul valore di ciò che si possiede. Il raggiungimento massimo di questa esagerazione è la sfera americana. Secondo V. Packard,nei persuasori occulti,Einaudi, infatti, in America, si è arrivati addirittura a cambiare un'automobile ogni due anni. Questo perché viene ad essere sottolineato un indice della ricchezza di chi compra ma anche un aumento della potenza personale. Proprio su questo, sostiene Pakard, riferendosi ad un'inchiesta psichiatrica americana, è il punto su cui si focalizza la pubblicità delle multinazionali, che fanno a gara per creare prodotti sempre più potenti e competitivi, facendo leva su queste debolezze.
Il problema fondamentale del consumo sfrenato è che spesso non ci si rende conto di attuarlo. Soprattutto le nuove generazioni, sono deboli in questo senso. Secondo il sondaggio della rivista femminile "Luna" i giovani d'oggi, almeno una volta a settimana fanno shopping, spendendo dai 100 ai 200 euro ad uscita.
Questo probabilmente perché i nuovi consumatori in erba non si rendono conto del valore del denaro e perché sono sempre più influenzati dalle pubblicità e dai mezzi di comunicazione. Ormai quando si guarda la televisione, sono di più i messaggi pubblicitari che vediamo, che i minuti di trasmissione che si dovrebbe seguire. Un giovane che è bombardato da tutti questi messaggi, una volta che si trova di fronte al prodotto reclamizzato, anche se superfluo, lo compra.
Secondo E. Pratulon i giovani sono i maggiori target di questa politica consumistica anche perché le altre generazioni sono meno legate al nuovo sistema d'informazione. Percentuali sempre più elevate di bambini e adolescenti, passano ore intere davanti alle televisioni, spesso in numero superiore ai membri della famiglia, e questo porta ad una vera e propria intossicazione da marketing pubblicitario.
Modalità d'opposizione
Il consumismo, quindi, è la realtà maggiormente radicata oggi.
Pian piano, anche rapportandoci alla situazione del pianeta che sempre più viene distrutto dalla corsa al superfluo e all'eccesso, si sta cercando di limitare questa politica spregiudicata.
Secondo G. Sartori,in cosa succederà alla terra, la realtà terrestre ha ormai superato un punto di non ritorno. Anche se le società più sviluppate interrompessero la loro politica consumistica, ci sarebbero sempre le realtà del terzo mondo, che stanno pian piano sviluppandosi, seguendo le orme delle società più progredite e, fatalmente, commettendo gli stessi errori.
Prendendo però come presupposto che la situazione non è compromessa, negli ultimi anni si è sviluppata una politica di salvaguardia del sistema economico e dell'eccesivo spendere irrazionalmente. I consumatori, infatti, possono, oggi, riferirsi a tutta una serie di riviste, opuscoli e sistemi di informazione sui costi dei vari prodotti e con dei vantaggiosi confronti su qualità- prezzo. Il consumatore in questo modo può spendere in maniera sensata, pensando anche a ciò che realmente gli serve. Bargain Orientation è il nome di questo importantissimo fenomeno che si sta sviluppando.
La situazione sta anche cambiando a seguito di una crisi della società stessa. Dopo il boom economico, oggi ci troviamo in una realtà si ricca ma, in qualche modo, legato forse anche al mal governo, in una situazione di crisi economica diffusa. Perciò le famiglie italiane, ad esempio, fanno tutte delle scelte, riducendo all'osso ciò che bisogna comprare, prima di acquistare qualsiasi prodotto.
Il consumismo è strettamente legato soprattutto alla realtà delle grandi multinazionali. Contro questa realtà si è cercato di combattere con una proposta partita dall'Olanda nel 1967, del commercio equo e solidale. Prodotti, che sebbene a prezzi superiori, non hanno puri fini di lucro, ma vanno ad aiutare intere zone di sottosviluppo e che quindi sono prodotti intelligenti e salutari. Il consumatore, infatti, ha tutte le specifiche del prodotto stesso e conosce tutti i dettagli sulla produzione. Non come nel caso di prodotti multinazionali di cui non sappiamo pressoché nulla.
Le possibilità che possiamo seguire per arrestare il consumo sfrenato, sono quindi molteplici. Sta a noi e alla nostra sensibilità di uomini, prendere delle posizioni decise contro questa politica moderna. Certo costa fatica ma, è l'unico modo per salvare noi stessi, e il nostro pianeta.
Note:
V.Packard, i persuasori occulti,Einaudi, Torino 1989
E.Pretulon, leggo 10/9/2003
G.Sartori, cosa succederà alla terra, in l'espresso 1/1/2003
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