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LA VITA
Dickens Charles nasce a Portsmouth il 7 FEBBRAIO 1812 da Elisabeth Barrow e John Dickens, impiegato all'ufficio paghe della Marina. Per ragioni d'ufficio il padre dovette trasferirsi a Londra(1814), a Chatham(1817) e, cinque anni più tardi, di nuovo a Londra, nel quartiere suburbano di Camden Town.
Charles ricevette un'istruzione scarsa ma, anche a causa della salute debole che gli impediva di partecipare ai giochi dei suoi coetanei, fu un precoce e appassionato lettore: il teatro elisabettiano, i romanzi di Defoe, Lesage, le Mille e una notte e il Don Chisciotte nutrirono la sua fantasia e decisero probabilmente la sua vocazione.
Ancorché modesto, lo stipendio del padre avrebbe potuto bastare al sostentamento della famiglia, ma John Dickens aveva gusti da gentiluomo e scarsa simpatia per il bilancio. "Un'entrata di venti sterline e una spesa di diciannove sterline, diciannove scellini e sei pence rappresenta la felicità, mentre un'entrata di venti sterline e una spesa di venti sterline e sei pence rappresenta la rovina.": è il principio predicato e mai applicato da Micawber, personaggio a cui John Dickens fornì molti tratti.
Appena dodicenne Charles dovette essere messo a lavorare per contribuire a sanare le dissestate finanze familiari procurate dal padre, che subito dopo fu rinchiuso per debiti nelle carceri di Marshalsea. Per sei mesi, in una sporca baracca infestata dai topi, Charles incollò etichette su flaconi di lucido per scarpe insieme ai ragazzi dei bassifondi. Ogni sera raggiungeva la famiglia che aveva seguito in carcere il padre. Fu un'esperienza traumatica che segnò in modo irreparabile la psiche di Dickens: la sua fiducia nei genitori era crollata, e soprattutto non potè mai perdonare alla madre di aver insistito affinché lui continuasse a lavorare anche dopo che il padre, grazie a un'eredità, uscì di prigione.
Fortunatamente prevalse la volontà paterna e Charles fu tolto da quel lavoro degradante e mandato a una scuola. A 15 anni entrò come commesso in uno studio legale; ma il suo vero interesse era rivolto al giornalismo. Passò così a lavorare come stenografo parlamentare per "The True Sun" e il "Morning Chronicle". Nel 1833, il 'Monthly Magazine' accettò di stampare un suo racconto, così Dickens si diede alla carriera letteraria. La fortuna giunse con la pubblicazione, con lo pseudonimo di 'Boz', di una serie di divertenti bozzetti di vita quotidiana sull''Evening Chronicle'. Il successo riscosso indusse un editore a proporgli di ristampare questi brevi saggi accompagnati da vignette: nacquero così gli Schizzi di Boz
Non ancora ventenne, Charles s'era innamorato della bella e frivola Maria Beadnell, figlia di un funzionari di banca, ma, anche per ragioni di disparità sociale, l'amore si concluse con una rottura frustrante per il giovane Charles: egli riprodusse Maria nella Dora Spenlow del Copperfield; vent'anni più tardi fu proprio lui, al culmine del successo, a rifiutare le avances dell'antica fiamma.
Il 2 aprile 1836 sposò Catherine Hogart, figlia maggiore del capo redattore dell' evening Chronicle. Fu un matrimonio sbagliato che si concluse, nonostante la nascita di dieci figli, con la separazione nel 1858. un posto ben più importante occupano nella vita di Dickens le sorelle della moglie, che vengono proiettate in alcuni famosi romanzi dell'autore.
Nel 1836 gli editori Chapman e Hall proposero a Dickens di scrivere dei bozzetti che avrebbero dovuto commentare una serie di vignette del noto disegnatore Robert Seymour. Ma Dickens pretese subito maggiore libertà e ottenne abbastanza presto che le vignette fossero subordinate al testo letterario. Nacque così il Circolo Di Pickwick, le cui dispense mensili raggiunsero presto l'eccezionale tiratura di quarantamila copie.
Il romanzo immediatamente successivo, Oliver Twist, uscito anch'esso a dispense tra il 1837 e il 38, che narra le tristi peripezie di un orfano, sembrerebbe smentire l'atmosfera giocosa del Pickwick.
Dopo Nicholas
Nickleby(1838-39) e
Nel 1842 Dickens fece un viaggio di 5 mesi negli Stati Uniti: nonostante le entusiastiche accoglienze fu per lui un'amara delusione che si tradusse in un libro-reportage aspramente polemico, American Notes, pubblicato nello stesso anno. Dietro la sdegnata denuncia dello schiavismo Dickens aveva colto perfettamente quella tipica brutalità ancor oggi evidentissima in tanti aspetti della vita americana. Un secondo viaggio negli Stati Uniti (1867-68) ebbe l'effetto do modificare in parte la prima disastrosa impressione.
Tra Dombey and Son (1847-48) è generalmente considerato un punto di svolta nella produzione dickensiana: la struttura prevalentemente episodica delle opere precedenti cede qui il passo a un impianto narrativo più complesso e ambizioso, articolato in trame multiple, che mescola elementi comici e realistici a elementi fiabeschi. Casa Desolata rispecchia una fase caratterizzata da un notevole approfondimento dell'analisi sociale, nella quale si colloca David Copperfield(1849-50), il romanzo più scopertamente autobiografico scritto da Dickens. Precedentemente, tra il 1843 e i 1848 erano apparsi i cinque popolarissimi Libri di Natale, le Campane, il Grillo del Focolare, la Lotta per la vita e lo stregato. Questo ciclo di racconti è una parentesi nelle produzioni maggiori di Dickens.
Nel 1846 Dickens aveva fondato un quotidiano, il "Daily News" che durò meno di un anno; diresse il settimanale "Household Words" dal 1849 al '59. accanto alla passione giornalistica, fortissima fu in Dickens la passione teatrale: dal 1858 la pubblica lettura di episodi tratti dai suoi romanzi diventò una delle sue principali occupazioni. Le sue esibizioni come attore riscossero un successo sensazionale, ma ebbero un effetto negativo sui nervi e sul fisico di Dickens, già provato dal superlavoro letterario.
Dopo il Nostro comune Amico (1864-65) Dickens aveva intrapreso il mistero di Edwin Drood, ma l'improvvisa morte, il 9 gennaio 1870, gli impedì di portarlo a compimento. Fu sepolto a Westminster accanto a Fielding.
DAVID COPPERFIELD
David Copperfield, scritto tra 1849-50 pensato come autobiografia
riesce a essere eccezionalmente felice nella descrizione dell'infanzia, dei suoi amori e dolori, della sue paure e meraviglie. David Copperfield è un orfano di padre, e vive felicemente l'infanzia con la madre: breve periodo, perché la madre si risposa con il signor Murdstone, uomo crudele che la porta presto alla tomba. Privato di ogni affetto, David sperimenta la scuola del tiranno maestro Creakle, sempre pronto a usare la sferza. Tra i suoi compagni, fa amicizia con Traddles, e ammira l'affascinante Steerforth. Il patrigno gli impone un lavoro avvilente nel magazzino Murdstone & Grinby di London, dove David vive in miseria e desolazione. Unico conforto il signor Micawber, sfortunato commesso viaggiatore, e la sua famiglia. Disperato, David fugge a piedi a Dover dove una stramba parente, la zia Betsey, accetta di occuparsi di lui. Provvede alla sua educazione mandandolo a Canterbury in casa del suo avvocato, Wickfield, padre di Agnes, una fanciulla dolce e buona. David fa pratica nello studio legale Splenlow & Jorkins. Ritrova Steerforth, che si rivela infido e amorale prima di scomparire tragicamente. Divenuto cronista parlamentare, David sposa l'amabile e infantile Dora Splenlow. Diventa famoso come scrittore, ma dopo pochi anni di matrimonio Dora muore. Afflitto e solo, David si rivolge a Agnes di cui scopre finalmente le virtù. Wickfield intanto sta per essere rovinato dal suo amministratore Uriah Heep, che aspira alla mano di Agnes. Grazie a Micawber e a Traddles, il compagno di scuola diventato avvocato, David smaschera le trame del viscido Heep, e sposa Agnes.
TEMATICHE E ARTIFICI
Si potrebbe parlare di romanzo di formazione, per via delle prove che il protagonista deve affrontare per affermarsi nella vita. La massiccia presenza nel Copperfield di episodi e figure tratti dalla vita dell'autore, la sua impostazione e struttura autobiografica, corrispondono al bisogno di fare un bilancio, in un momento cruciale dell'esistenza e dell'arte di Dickens. Bilancio truccato, peraltro, a giudicare dalla sostituzione di determinati elementi autobiografici con elementi di fantasia, oppure dalla loro dislocazione su personaggi che nel romanzo hanno un ruolo affatto diverso, soppressioni, attenuazioni, capovolgimenti, e così via. Quest'opera è estremamente indicativa della psicologia di Dickens, del suo contraddittorio atteggiamento rispetto ai valori sociali correnti, e inoltre ha delle precise conseguenze sul risultato artistico e sul significato del romanzo.
Mentre il padre di Dickens era un impiegato in perenni ristrettezze, il padre di David è un gentiluomo seppure non di larghissimi mezzi. Egli viene fatto morire prima ancora della nascita del figlio e la madre quando David è ancora un bambino, preda indifesa dei Murdstone. Dickens si trovò realmente abbandonato dai genitori, in pratica un orfano; ma evidentemente non c'è analogia possibile tra il fortissimo risentimento che Dickens nutrì, a ragione, verso i genitori e i vaghissimi sentimenti di David per i suoi. L'odio viene scaricato sui Murdstone(usurpatori del ruolo dei genitori), mentre in carcere per debiti ci finisce Micawber, che Dickens ha modellato sul proprio padre ma con il quale David non ha alcun legame di parentela. È un modo tipico di rimuovere il trauma, ma il rifiuto di fare i conti con la famiglia ha come conseguenza di darci un David immotivato, senza spessore, poiché David è rimasto un ragazzo, non è mai cresciuto. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i capovolgimenti rispetto alla verità biografica. Dora Spenlow ricalca Maria Beadnell, che però Dickens non riuscì affatto a sposare, riportandone una grave frustrazione; quanto ad Agnes, niente di più lontano dalla scialba Catherine Hogarth, che Dickens sostenne di non aver mai amato e dalla quale finì per separarsi.
Nel romanzo tutte le situazioni e i rapporti danno un'impressione di irrealtà: quand'anche non fosse possibile accertare lo scarto tra vita reale e trasposizione letteraria, il tono fascinoso e euforico basterebbe a metterci in sospetto.
Attraverso il Copperfield Dickens appaga desideri infantili e adolescenziali che erano stati delusi.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
David è il protagonista in assoluto della vicenda. Il modo in cui affronta le peripezie che accadono è sconvolgente. In materia di denaro, per esempio, quando si trova coinvolto nei pasticci di Micawber, è sorprendente come ne esca sempre senza rimetterci un penny; quando sa che Traddles è in rapporti con Micawber, lo mette doverosamente in guardia.
Il cattivo del romanzo, la minaccia, il nemico è Uriah Heep, uno che vorrebbe migliorare la sua posizione; per concentrare su Heep la paura e l'odio di tutti, Dickens deve fornirlo di connotati fisici con un'ovvia valenza morale: Heep è viscido, molliccio, tortuoso. Il gioco è fatto: come non desiderare che il rettile venga schiacciato? Le trame di Heep vengono scoperte e i ricchi tornano in possesso dei loro soldi. Questa conclusione viene celebrata come un trionfo del bene e della giustizia.
Micawber è invece un personaggio simpatico e il desiderio dei lettori è che alla fine si tiri fuori dall'insicurezza, dai fastidi finanziari in cui si dibatte. Ciò avverrà: la somma di denaro che costituisce la base indispensabile della sua ripresa, Micawber la guadagna contribuendo in modo decisivo al fallimento dei piani di Heep.
Emily è un altro personaggio che pure ha cercato di elevarsi socialmente, anche se questo aspetto è sopraffatto dalla dimensione sentimentale, non c'è dubbio che Emily ha voluto diventare una signora, e naturalmente finisce male.
Emily, lo zio e il promesso sposo sono a tal punto le persone più buone e leali e sante che esistano, che qualunque torto fatto a loro diventa automaticamente un'infamia.
Steerforth richiede un discorso a parte, è una figura che non ha precedenti né repliche nell'opera di Dickens. Steerforth è l'unico dei "ribelli-criminali" dickensiani il cui comportamento appaia determinato non da necessità materiali, ma da una sorta di moralismo estetico, intellettuale. Caratteristica della figura di Steerforth è la sfasatura irrimediabile tra l'eccezionalità dei doni naturali e l'assenza di un adeguato campo di applicazione, tra il febbrile bisogno di conquista, di possesso, e il nessun valore che attribuisce agli oggetti del suo desiderio. La sua dote più sviluppata è la plasticità, la perfetta adattabilità a ogni tipo di persona o situazione.
David si rammarica che Steerforth non abbia finalizzato al bene le sue eccezionali qualità.
Alcune generazioni di lettori hanno visto in Steerforth il risultato di un'educazione permissiva, il giovane guastato dai troppi soldi e dall'ozio, il cattivo compagno, un mito adolescenziale destinato a sfumare con l'ingresso nell'età adulta.
Mentre tutti i personaggi finiscono per conoscersi tra loro e le vicende di ognuno si intrecciano con quelle degli altri, i rapporti con Steerforth riguardano solo un'esigua parte degli altri personaggi. La morte di Steerforth proprio davanti al luogo dove ha consumato il "delitto" non acquista il valore di atto di giustizia riparatrice. Sembra invece sottolineare fino all'estremo l'ambiguità del personaggio.
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