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Verbi particolari
Verbi deponenti
Sono verbi che presentano una forma passiva ma hanno significato attivo. In soli 5 casi presentano anche una forma attiva: questi sono
PARTICIPIO PRESENTE
PARTICIPIO FUTURO
INFINITO FUTURO
GERUNDIO
SUPINOin -UM
NBB: Solo in due casi mantergono un significato passivo: nel GERUNDIVO e nel SUPINO in -u.
L'imperativo della II persona singolare presenta la desinenza -RE ed assomiglia quindi ad un infinito attivo, la seconda plurale ha desinenza -MINI
Verbi semideponenti:
I verbi
II coniug.
Gaudeo, es, gavisus sum, ere = godere
Soleo, es, solitus sum, solere = essere solito
Audeo, es, ausus sum, ere = osare
III coniug.
Fido, is, fisus sum, ere = fidarsi
Confido, is, confisus sum, ere = confidarsi
Diffido, is, diffisus sum, ere = diffidarsi
Sono regolari nei tempi che derivano dal tema del presente, sono deponenti nei tempi che derivano dal tema del perfetto.
Un caso particolare è costituito dal verbo: revertor, eris, reverti (perf.), reverti (inf.) che viceversa è regolare nei tempi che derivano dal tema del perfetto e deponente negli altri.
Pochi verbi con il tema in -i cambiano la vocale in -e davanti a R o in fine di parola. (ese. cape, caperis, caperentur..). Il verbo ORIOR = sorgere può seguire regolarmente la 4° oppure comportarsi come verbo della 3° in -IO.
Il verbo fero, fers, tuli, latum, ferre = portare, sopportare è politematico, ossia ha 3 temi diversi: uno per il presente, uno per il perfetto, uno per il supino. Inoltre alcune forme sono atematiche, cioè non presentano vocale di congiunzione fra tema e desinenza, tali forme sono:
nell'indicativo fers, fert, fertis, nel passivo ferris, fertur
nell'infinito ferre, ferri (pass.)
tutto il congiuntivo imperfetto attivo e passivo
nell'imperativo fer, ferte (nell'imperativo futuro ferto, ferto, fertote)
Per il resto la flessione è quella regolare di un verbo della terza.
I verbi Volo, Nolo, Malo significano volere, non volere, preferire, il loro paradigma è:
volo, vis, volui, velle = volere
nolo, non vis, nolui, nolle = non volere
malo (magis volo), mavis, malui, malle = preferire
I tempi che derivano dal tema del perfetto sono regolari. Anche il futuro semplice e l'imperfetto sono regolari e assomigliano a quelli della terza coniugazione ( volam, voles, volet, . volebam, .).
Il congiuntivo presente, come nel verbo essere, esce in -i (velim, nolim, malim.).
Di volo e nolo esiste anche il participio presente (volens, volentis.. ; nolens, nolentis, .).
Solo nolo ha l'imperativo: noli! nolite!, molto usato insieme all'infinito negativo (ese. Noli me tangere = non mi toccare!).
NB:Dal momento che il congiuntivo presente deriva da un'antica forma di ottativo, se regge il congiuntivo va tradotto col condizionale.
IL PRESENTE VA STUDIATO A MEMORIA
Volo |
Nolo |
Malo |
Vis |
Non vis |
Mavis |
Vult |
Non vult |
Mavult |
Volumus |
Nolumus |
Malumus |
Vultis |
Non vultis |
Mavultis |
Volunt |
Nolunt |
Malunt |
Questi verbi reggono l'accusativo + infinito solo se il soggetto dell'infinitiva è diverso da quello della reggente.
Ese: Volo te bonum esse.
Volo bonus esse.
Il verbo eo, is, ivi (o ii), itum, ire presenta il tema -e davanti alle desinenze che iniziano in vocale, il tema in -i davanti alle desinenze che iniziano in consonante. I tempi che derivano dal tema del presente sono dunqwue irregolari, ma seguono una flessione simile a quella dei verbi della prima e della seconda coniugazione. I tempi che derivano dal tema del perfetto sono regolari. Il partitivo è IENS; EUNTIS; l'imperativo I! ITE! ; il gerundio EUNDI; O; UM; O.
Il verbo FIO ha tre significati: uno passivo (ESSERE FATTO), uno intransitivo (DIVENIRE), uno impersonale (ACCADERE).
I tempi che derivano dal tema del presente seguono la 4 coniugazione (tranne l'infinito presente e dunque anche il congiuntivo imperfetto).
Dal verbo FACIO, prende in prestito il participio passato FACTUS e il gerundivo FACIENDUS, mentre dal verbo SUM prende il participio futuro (FUTURUS, A, UM), l'infinito futuro FORE o FUTURUM ESSE.
I numerosi composti di FACIO formano il passivo in due modi diversi: quelli che conservano la vocale "a" fanno il passivo con FIO (es. CALEFACIO fa CALEFIO); viceversa quelli che cambiano la vocale "a" in "i" fanno il passivo regolarmente in FICIOR (ese. AFFICIO fa AFFICIOR).
Il verbo EDO segue generalmente la terza coniugazione, però presenta certe forme irregolari che vengono a confondersi con quelle del verbo essere e in particolare nell'indicativo presente attivo ES; EST; ESTIS; nell'infinito e nel congiuntivo imperfetto ESSE e derivate, nell'imperativo ES! ESTE!
Il verbo COEPI ha solo il tema del perfetto e significa COMINCIARE. Dunque manca di tutti i tempi che derivano dal tema del presente, in questi casi il latino adopera un composto di capio (INCIPIO; IS; INCEPI; INCEPTUM; INCIPERE).
I verbi MEMINI, MEMINISSE (mi ricordo), NOVI, NOVISSE (so) e ODI, ODISSE (odio) sono dei perfetti logici: cioè hanno la forma del perfetto ma significato di presente, perciò tutti i tempi sono traslati ( Fut. Ant. = Fut. Semplice, piuccheperfetto = imperfetto, congiuntivo piuccheperfetto = congiuntivo imperfetto, congiuntivo perfetto = congiuntivo presente).
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