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TERENZIO
Publio Terenzio Afro nacque a Cartagine. Giunse a Roma come schiavo. Prese il nome TERENZIO dal senatore che lo aveva affrancato. Fu amico di alcuni esponenti della famiglia degli Scipioni, e proprio per questi contatti, fu accusato di essere il loro prestanome.
Terenzio compose sei palliate: ANDRIA, IL PUNITORE DI SE STESSO, HECYRA, ADELPHOE, PHORMIO e EUNUCHUS. È stato possibile ricostruirne la cronologia grazie alle didascalie: si trattava delle istruzioni per il coro e gli stessi attori, e delle locandine che venivano esposte all'esterno dei teatri in occasione di una rappresentazione.
Ciò che caratterizza Terenzio è la chimica dei sentimenti e dei personaggi; egli attribuisce un carattere, una personalità, quindi determinate qualità alle figure presenti in scena. In base a questi attributi, egli evidenzia le reazioni e i mutamenti della personalità in determinate circostanze che mettono alla prova i personaggi. Terenzio vuole che attraverso ciò, ognuno approfondisca la conoscenza di se stesso per vivere meglio e in armonia con il mondo.
I temi affrontati sono le difficoltà all'interno della famiglia. All'inizio della commedia, Terenzio pone in opposizione due o più personaggi; attraverso il confronto e la comunicazione, essi stabiliscono una situazione di armonia ed equilibrio con il quale la commedia si chiude.
Con Terenzio muta anche la funzione del prologo: se in Plauto esso aveva funzione prettamente informativa, in Terenzio assume un'occasione di difesa nei confronti delle accuse che gli venivano ingiustamente rivolte. Con questo mutamento, si inserisce l'elemento della sorpresa: il pubblico non sa nulla dell'intera vicenda.
Terenzio fu preferito a Plauto per il suo linguaggio delicato e raffinato; persino Erasmo da Rotterdam lo lodò per questa qualità.
LE TRAME DELLE COMMEDIE
Le commedie di Terenzio sono solo sei.
ANDRIA: la fanciulla di Andro, resa madre dal suo giovane spasimante e poi sposata dopo che se ne sono scoperti i nobili natali.
EUNUCHUS: un sedicenne si traveste da eunuco per avvicinare una schiava incontrata per strada, che in verità era la cortigiana Taide. La commedia finisce con il matrimonio della schiava, di cui si scopre l'origine nobile.
HEAUTONTIMORUMENOS: 'Il punitore di se stesso'. Un vecchio padre si punisce per aver provocato la fuga del figlio con i suoi rimproveri. Il figlio era innamorato di una fanciulla senza dote.
PHORMIO: Formione è un parassita che esercita l'arte del sicofante, che accusa cittadini innocenti in cambio di soldi. Nella commedia aiuta due cugini innamorati.
HECYRA: 'La suocera'. Una donna buona e affettuosa disposta ad abbandonare la casa purché il figlio e la nuora potessero vivere in concordia.
ADELPHOE: 'I fratelli'. Micione e Demea sono fratelli. Micione, celibe, adotta un figlio di Demea e lo educa con liberalità per non costringerlo all'ipocrisia. Demea invece alleva l'altro figlio con severità. Questo secondo sistema si rivelerà un fallimento.
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