Tacito VITA
(55 ca.- 117 d.C. ca.), il maggiore storico romano dell'età postaugustea. Dopo
aver ricoperto numerose cariche politiche sotto gli imperatori Flavi e
poi sotto Nerva e Traiano, negli ultimi anni della sua vita si dedicò
principalmente alla redazione di opere storiche, delle quali è giunta fino a
noi meno della metà. Nel 98
uscirono le due monografie Agricola e Germania: la prima è una
biografia del suocero, celebre generale
ed esperto uomo politico; la seconda è un trattato sui costumi dei germani, la
cui civiltà incontaminata, in contrasto con la corruzione e i vizi dell'impero,
aveva suscitato la profonda ammirazione dell'autore.
OPERE: I due capolavori, le Historiae (che narrano gli
avvenimenti dal 69 al 96) e gli Annales (dal 14 all'inizio del 69) non
ci sono giunti integralmente. Tacito vi svolge un'analisi spietata del
funzionamento della macchina imperiale romana, del contrasto tra l'arbitrio dei
principi e la libertà, del servilismo dell'aristocrazia e dei delitti efferati
compiuti in nome della ragion di stato. Qui emergono gli aspetti più tipici
della grande arte tacitiana: il severo moralismo, la nostalgia per la
repubblica, il fosco pessimismo sui destini di Roma, il penetrante interesse
psicologico e lo stile inconfondibile, sempre teso, vario e tormentato. La grandezza di Tacito come storico sta
nelle sue analisi psicologiche e nella vividezza dei personaggi descritti,
oltre che nello stile: un'efficace combinazione di concisione e
vivacità. Tacito esaltò gli ideali della Roma repubblicana e tracciò dei
ritratti molto critici di parecchi imperatori romani.
ANNALES:
prende in considerazione il periodo in cui regnò la dinastia Giulio-Claudia.
Oggetto dell'opera è lo studio delle cause e dei meccanismi del potere
imperiale. Tacito dà una lettura in chiave politica della storia, nella quale
si possono intravedere allusioni e prefigurazioni di avvenimenti contemporanei
all'autore. Tacito consultò varie fonti e dimostrò la propria acutezza
nell'accertamento della verità, mettendo in risalto le proprie capacità
critiche.