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Per gli oziosi i giorni sono odiosi
Illorum brevissima ac sollicitissima aetas est qui praeteritorum obliviscuntur, praesentia neglegunt, de futuro timent: cum ad extrema venerunt, sero intellegunt miseri tam diu se, dum nihil agunt, occupatos fuisse. Mec est quod hoc argumento probari putes longam illos agere vitam, quia interdum mortem invocant: vexat illos imprudentia incertis adfectibus et incurrentibus in ipsa quae metuunt; mortem saepe ideo .optant, quia timent. Illud quoque argumentum non est quod putes diu viventium, quod saepe illis longus videtur dies, quod, dum veniat condictum tempus cenae, tarde ire horas queruntur; nam, si quando illos deseruerunt occupationes, in otio relicti aestuant, nec quomodo id disponant aut extrahant sciunt. Itaque ad occupationem aliquam tendunt et
-quod interiacet omne tempus grave est, tam me hercules quam, cum dies muneris gladiatorii edictus est, at cum alicuius alterius vel spectaculi vel voluptatis expectatur constitutum, transilire medios dies volunt. Omnis illis speratae rei longa dilatio est: at illud tempus, quod amant, breve est et praeceps breviusque multo, suo vitio; aliunde enim alio transfugiunt et consistere in una cupiditate non possunt. Non sunt illis longi dies, sed invisi.
SENECA
Per gli oziosi i giorni sono odiosi
La vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente e hanno timore del futuro è assai breve e piena di affanni: quando pervengono alla fine della loro vita, tardi comprendono quei miseri di essere stati tanto occupati, mentre in effetti nulla hanno fatto. Nè è da pensare che la loro lunga. vita sia dimostrata daI fatto che talvolta invocano la morte: li tormenta l'ignoranza con le sue passioni incostanti, che urtano contro le stesse cose di cui hanno timore; più volte desiderano la morte proprio perché la temono. Neanche è da credere che sia una prova della loro lunga esistenza il fatto che il giorno sembra loro lungo, o che, finché aspettano che venga l'ora stabilita per la cena, si lagnano che le ore non passano mai; infatti, se talvolta non hanno occupazioni, abbandonati all'ozio smaniano, e non sanno in qual modo impiegare o consumare il tempo (dell'ozio). Perciò aspirano ad una occupazione qualunque, e tutto il tempo intermedio è per loro gravoso, e come quando - per Ercole - è stato stabilito il giorno dello spettacolo dei gladiatori, o quando si attende l'ora (stabilita) di qualche altro spettacolo o divertimento, così essi vorrebbero saltare i giorni intermedi. Ogni dilazione alla cosa sperata per loro è lunga, mentre il tempo che amano è breve, veloce, ed ancor più breve per colpa loro; perchè passano da un piacere all'altro e non riescono a fermarsi su un solo desiderio. I giorni per loro non sono lunghi, ma odiosi.
Appunti su: illud quoque argumentum non est quod putes, in otio relicti aestuant, transilire medios dies volunt, |
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