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Incontro con Ambrogio
Veni Mediolanum ad Ambrosium Episcopum, in optimis notum orbi terrae, pium cultorem tuum:
cuius tunc eloquia strenue ministrabant adipem frumenti tui et laetitiam olei et sobriam vini ebrietatem populo tuo. Ad eum autem ducebar abs te nesciens, ut per eum ad te sciens ducerer. Suscepit me paterne ille homo Dei et peregrinationem meam satis episcopaliter .dilexit. Et eum amare coepi, primo quidem non tamquam doctorem veri, quod in Ecclesia tua prorsus desperabam, sed tamquam hominem benignum in me. Et studiose audiebam disputantem in populo, non intentione qua debui, sed quasi explorans eius facundiam utrum conveniret famae suae an maior minorve proflueret, quam praedicabatur. Et verbis eius suspendebar, rerum autem incuriosus et contemptor adstabam, et delectabar suavitate sermonis, quarnquam eruditioris, minus .tamen hilarescentis atque mulcentis, quam Fausti erat, quod attinet ad dicendi modum. Ceterum rerum ipsarum nulla comparatio. Nam ille per manichaeas fallacias aberrabat, iste autem saluberrime docebat salutem. Sed longe est a peccatoribus salus, quali ego tunc aderam: et tamen propinquàbam sensim et nesciebam.
AGOSTINO
Incontro con Ambrogio
Giunsi a Milano presso il vescovo Ambrogio, conosciuto n tutto il mondo tra gli ottimi, tuo pio cultore:le cui efficaci orazioni distribuivano al tuo popolo il
fiore del tuo frumento, l'olio della letizia e la sobria ebrezza del tuo vino. A lui io ero condotto da te senza saperlo, perché per mezzo di lui io, consapevole, fui condotto a te. Queluomo di Dio, mi accolse paternamente e apprezzò da buon vescovo il mio pellegrinaggio. E cominciai ad amarlo, dapprima invero non come maestro di quella verità, che io non speravo proprio (di trovare) nella tua Chiesa, ma come uomo benevolo verso me. E assiduamente ascoltavo lui che disputava con il popolo, non con l'intenzione con cui avrei dovuto (ascoltarlo), ma quasi per valutare la sua -eloquenza, se (fosse) conforme alla sua fama o (fosse) più o meno fluida di quanto si diceva in giro. E pendevo sì dalle sue labbra, e gli stavo vicino dando poca importanza agli argomenti, anzi disprezzandoli, e ricevevo diletto dalla dolcezza del suo discorso, più erudito di quello di Fausto, tuttavia meno vivace e meno attraente per quanto riguarda la forma. Quanto invece agli argomenti, nessun paragone (è possibile). Infatti quello si smarriva tra le fandonie, questi insegnava in modo assai utile la salvezza (dell'anima). Ma lungi dai peccatori è la salvezza, ed io allora ero uno di quelli: eppure gradatamente mi avvicinavo ad essa senza che lo sapessi.
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