Un limite alle fatiche quotidiane
Danda est
animis remissio: meliores acrio requieti surgent. Ut fertilibus agris non est
Im dum - cito enim illos exhauriet numquam iute fecunditas, - ita animorum
impetus adsiduus franget, vires recipient paulum resoluti et re nascitur ex
adsiduitate laborum animorum hebe quaedam et languor. Nec ad hoc tanta hominum
ditas tenderet, nisi naturalem quandam volupt haberet lusus iocusque; quorum
frequens usus animis pondus omnemque vim eripiet; nam et so rrefectioni
necessarius est, hunc tamen si per noctemque continues, mors erit. Multum inte
remittas aliquid an solvas. Indulgendum est clandumque subinde otium quod
alimenti ac vi loco sit. Et in ambulationibus apertis vagandum caelo liberò et
multo spiritu augeat attollatqu animus; aliquando vectatio iterque et mutata
vigorem dabunt convictusque et liberalior potio.
Seneca
Un
limite alle fatiche quotidiane
Si deve
concedere una distensione all'animo: riposato, risorgerà migliore e più forte.
Come non bisogna forzare a produrre i campi fertili - perché una fecondità
senza interruzione li esaurirà subito, così il lavoro assiduo fiaccherà lo
slancio dello spirito, che rinvigorirà dopo un po' di libertà e di relax.
Dalla continua fatica deriva una certa ottusità ed un illanguidimento della
mente. Né a ciò vi tenderebbe un così forte desiderio degli uomini, se lo
scherzo ed il gioco non procurassero un piacere per così dire naturale; ma
l'uso frequente di essi toglierà all'animo ogni serietà ed ogni vigore; anche
il sonno, infatti, è necessario al ristoro, eppure diverrà una specie di morte,
se lo prolungherai giorno e notte. C'è molta differenza fra distensione e
scioglimento. Si deve secondare l'animo e concedergli quindi quel tanto di
riposo che sia al posto dell'alimento e delle forze. E bisogna fare passeggiate
tra i campi, affinché l'anima si risollevi e si rinvigorisca all'aria pura ed a
respiro libero; talvolta pure un viaggio e un cambiamento di luogo, un
banchetto e un po' di vino in più daranno Vigore.