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Costruzioni particolari dei verbi latini:




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COSTRUZIONI PARTICOLARI DEI VERBI LATINI:




I GRUPPO: verbi che reggono il doppio accusativo

  1. DOCEO (=insegnare/ informare) con i suoi composti

all'attivo: accusativo della persona a cui si insegna; accusativo della cosa che si insegna. (quando doceo significa informare regge de + ablativo per la cosa di cui si informa)

al passivo: non esiste costruzione passiva; si utilizzano dei sinonimi: nel significato di insegnare doceo è sostituito da erudio, instituo, imbuo + l'ablativo di limitazione per la cosa sulla quale si è istruiti.// nel significato di informare doceo è sostituito dalla forma " certiorem facere aliquem de aliqua re."

  1. CELO (= nascondere)

all'attivo : accusativo della persona a cui si nasconde, accusativo della cosa che si nasconde/ de + ablativo della cosa che si nasconde

al passivo: la persona a cui si nasconde diventa soggetto e va quindi in nominativo; la cosa nascosta rimane in de + ablativo (se è un pronome neutro va in accusativo) nb. Nella traduzione si usa spesso il si passivante

  1. ORO (=prego), INTERROGO (=interrogare), ROGO (=domandare)

all'attivo: accusativo della persona che si prega, interroga o a cui si domanda; accusativo o de + ablativo della cosa per cui si prega, su cui si interroga o che si domanda.

al passivo: si può avere come soggetto sia la persona che la cosa, mentre l'altra va in accusativo.

  1. POSTULO, POSCO, REPOSCO (=chiedere), FLAGITO (= chiedere con insistenza)

all'attivo: accusativo o a/ab + ablativo della persona a cui si chiede; accusativo della cosa che si chiede

al passivo: si può avere come soggetto sia la persona che la cosa, mentre l'altra va in accusativo

  1. PETO (=chiedere per ottenere), QUAERO (= chiedere per sapere)

all'attivo: accusativo o a/ab + ablativo o e/ex + ablativo della persona a cui si chiede; accusativo della cosa che si chiede

al passivo:  si può avere come soggetto sia la persona che la cosa, mentre l'altra va in accusativo.



II GRUPPO: verbi assolutamente e relativamente impersonali

  1. MISERET (= avere compassione), PAENITET (= pentirsi), PIGET (=dispiacersi), PUDET (= vergognarsi), TAEDET (= annoiarsi, provare disgusto)

solo all'attivo: accusativo della persona che prova il sentimento, genitivo della cosa di cui si ha compassione, di cui ci si pente, di cui ci si dispiace, di cui ci si vergogna o per cui ci si annoia o si prova disgusto

  1. DECET (= si addice), DEDECET (= non si addice), FALLIT, FUGIT, PRAETERIT, LATET (= sfugge), IUVAT (= è bello, piace , giova)

solo all'attivo: accusativo della persona a cui si addice, a cui non si addice, a cui sfugge, per cui è bello, a cui piace, a cui giova; nominativo, infinito, infinitiva o interrogativa indiretta per la cosa che si addice, che non si addice, che sfugge, che è bella, che piace o che giova.



  1. INTEREST (= interessa), REFERT ( = importa)

solo all'attivo: genitivo della persona che prova interesse; la cosa che interessa invece non è mai espressa con un sostantivo ma con un pronome neutro, con un infinito, con un'infinitiva, con interrogative indirette (con gen.), con ut/ne con il congiuntivo o con si con l'indicativo



III GRUPPO : verbi che reggono il dativo

  1. ADSENTIO (= essere d'accordo con), BENEDICO (= dire bene di), FIDO/ CONFIDO (= fidarsi di), DIFFIDO (= diffidare di), GRATULOR (= congratularsi con), IRASCOR (= adirarsi con), MALEDICO (= parlare male di), SUCCENSEO (= adirarsi con).

all'attivo questi verbi si completano con il dativo, mentre in italiano usano vari complementi)

al passivo hanno forma impersonale (in cui il verbo regge lo stesso il dativo)

  1. ADULOR (=adulare), AUXILIOR (=aiutare), BLANDIOR (=blandire, accarezzare), FAVEO (= favorire), IGNOSCO (=perdonare), INSIDIOR (=insidiare), INVIDEO (=invidiare), MEDEOR (=curare, guarire), MINOR, MINITOR (= minacciare), NUBO (=sposare), OBTRECTO (= denigrare, avversare), OPITULOR (=aiutare), PARCO (=risparmiare), PERSUADEO, SUADEO (= persuadere), PLAUDO (=applaudire), SATISFACIO (=soddisfare), SERVIO (=servire), STUDEO (=studiare), SUBVENIO, SUCCURRO (= soccorrere, aiutare), SUPPLICO (=supplicare)

all'attivo questi verbi si completano al dativo, mentre in italiano sono transitivi e prevedono quindi un complemento oggetto.

al passivo hanno forma impersonale (in cui il verbo regge lo stesso il dativo)



IV GRUPPO: verbi con doppio costrutto e con diversi significati

  1. DONO (=donare), CIRCUMDO (=circondare), INDUO (=vestire), EXUO (=spogliare), INTERDICO (=proibisco), INTERCLUDO (=impedisco), MACTO (=sacrifico)

all'attivo: dativo della persona e accusativo della cosa // accusativo della persona e ablativo della cosa

al passivo: nominativo della cosa e dativo della persona // nominativo della persona e ablativo della cosa

  1. CAVEO

+ dativo significa provvedere a

+ accusativo significa sto attento a

+ ab con ablativo significa guardarsi da

  1. CONSULO

+ dativo significa provvedere a

+ accusativo significa consultare

+ in con accusativo significa prendere provvedimenti nei confronti di

  1. INCUMBO

+ dativo significa incombere, gettarsi su

+ in con accusativo significa dedicarsi

METUO, TIMEO, VEREOR

+ dativo significano temere per

+ accusativo significano temere

+ ab con ablativo  significano temere da parte di

+ de con ablativo significano temere riguardo a

  1. PROVIDEO, PROSPICIO

+ dativo significano provvedere a

+ accusativo significano prevedere

  1. TEMPERO, MODEROR

+ dativo significano moderare, frenare

+ accusativo significano organizzare, governare

+ ab con ablativo significano astenersi da

  1. VACO

+ dativo significa dedicarsi a

+ ab con ablativo o ablativo semplice significa essere liberi da



V GRUPPO : verbi di memoria, di dubbio,di volontà e di timore

  1. MEMINI, REMINISCOR, RECORDOR, MIHI VENIT IN MENTEM (= ricordare), OBLIVISCOR (= dimenticare), ADMONEO, COMMONEO, COMMONEFACIO (= faccio ricordare, richiamo alla memoria)

reggono il genitivo, l'accusativo per i pronomi e aggettivi neutri oppure de + ablativo. Tutti e tre i modi sono usati per indicare la cosa che viene ricordata

  1. DUBITO (= dubitare)

con la negazione "non" il verbo dubito è completato da quin con il congiuntivo, ed esprime una certezza.

se si vuole esprimere una certezza attenuata, un'ipotesi si completa con an se il dubbio propende per il sì, con an non se il dubbio propende per il no. In entrambi i casi segue il congiuntivo.

se si vuole esprimere un dubbio reale, un'incertezza assoluta, regge un'interrogativa indiretta introdotta dal -ne enclitico e il congiuntivo

il verbo dubito regge invece un infinito se esprime un'esitazione e in questo caso viene tradotto "esitare".

  1. VOLO (= volere), NOLO (= non voglio), MALO (= preferisco)

quando il soggetto della subordinata è lo stesso della principale reggono un infinito semplice

quando il soggetto della subordinata è diverso da quello della principale reggono un'infinitiva o una volitiva con il congiuntivo (che può essere introdotta da ut/ne oppure da nessuna congiunzione)

  1. TIMEO, METUO, VEREOR, METUS EST, TIMOR EST, PERICULUM EST

reggono ne + congiuntivo quando si teme che avvenga una cosa che non si vuole ; si traduce in italiano con "che"

reggono ut o ne non + congiuntivo quando si teme che non avvenga una cosa che si desidera. si traduce in italiano con "che non"



VI GRUPPO: verba iubendi

1. IUBEO (= ordinare) e verbi affini per significato (ma anche significanti proibire o permettere)

all'attivo: regge un'oggettiva il cui soggetto è la persona cui è rivolto il comando; se questa persona non è espressa si usa l'infinito passivo.

al passivo: costruzione personale in cui il soggetto è la persona a cui si ordina (iubeor = mi si ordina)

2. IMPERO (= comandare)

regge una completava volitiva con ut + congiuntivo



VII GRUPPO : verbo videor e verba narrandi

  1. VIDEOR

videor ha raramente il significato di essere visto, ma quasi sempre quello di sembrare, parere.

la costruzione personale di videor si costituisce di nominativo e infinito; nella traduzione invece si usa la costruzione impersonale: si mette il verbo videor alla terza persona singolare, mentre il soggetto latino diventa il complemento di termine.

la costruzione impersonale di videor (videtur) assume significato di sembrare bene, sembrare opportuno, oppure concordato con un aggettivo neutro (come iustum, utile, mirabile)vuol dire sembrare giusto, utile, ammirabile, incredibile, ecc

  1. DICOR, NARROR, FEROR, TRADOR (= dire, raccontare), HABEOR, CREDOR, PUTOR, DUCOR (= stimare, ritenere)

nelle forme semplici al passivo questi verbi hanno una costruzione personale uguale a quella di videor, con il nominativo e l'infinito (in italiano si traduce con la soggettiva)

nelle forme composte al passivo questi verbi hanno costruzione impersonale e reggono una soggettiva come in italiano





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