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Nuove conquiste in Occidente
Prima di occupare le zone in oriente, Roma decise di rafforzare il proprio potere in occidente. Intraprese delle guerre contro la Gallia Cisalpina, sconfiggendo le tribu' galliche che da tempo occupavano la pianura padana. Combatterono contro i liguri e li sconfissero. In Spagna che era stata trasformata nelle province Spagna Ulteriore e Spagna Citeriore furono intraprese diverse battaglie per reprimere delle rivolte. Quella piu' importante avvenne nel 133 a.C. a Numancia dove sotto la guida di Scipione l'Emiliano la città fu rasa al suolo e gli abitanti venduti come schiavi.
L'estensione del latifondo e la crisi della piccola proprietà agricola
A Roma si verificarono numerosi cambiamenti in campo economico. Uno di questi è l'estensione del latifondo. I grandi proprietari terrieri con l'arrivo degli schiavi, invece di fare coltivare le terre dagli agricoltori liberi li facevano coltivare agli schiavi. Infatti per loro era molto conveniente perche' gli schiavi non venivano pagati e non potevano avanzare nessun tipo di richiesta.
Questo fenomeno determino' la crisi della piccola proprieta'agricola.
Gli agricoltori avrebbero dovuto attuare una riconversione agricola: ad esempio avrebbero dovuto coltivare dei prodotti piu' pregiati come quella delle viti e degli ulivi, ma in questo caso i campi sarebbero stati redditizi solo dopo alcuni anni e per questo molti preferirono andare a cercare fortuna a Roma, dove si instauro' il proletariato urbano.
Le rivolte servili
A Roma nel corso del II secolo a.C. affluirono moltissimi schiavi. Essi venivano bollati a fuoco per riconoscerli in caso di fuga e furono costretti a lavorare in condizioni disumane. Inoltre la sera venivano incatenati in dormitori sotterranei. Questo fu la causa per cui scoppiarono alcune rivolte dette "servili".
La prima rivolta scoppio' in Sicilia nel 135 a.C.
Qui gli schiavi riuscirono più volte a sconfiggere l'esercito romano e crearono un piccolo regno detto "Regno di Euno" dal nome del comandante Euno, uno schiavo siriano, che diresse le rivolte. Comunque alla fine i Romani riuscirono ad avere la meglio su di loro.
Ci furono in seguito altre rivolte in Sicilia, Etruria e Lazio.
La riforma agraria di Tiberio Gracco
Ormai la popolazione romana era notevolmente aumentata, e con questa anche la disoccupazione, la corruzione e la delinquenza.
In questo periodo sali' sulla scena politica Tiberio Gracco che, presa coscienza di quello che stava accadendo decise di attuare una riforma detta "riforma agraria". Essa si proponeva di minimizzare l'estensione del latifondo sulle proprietà dello stato. La riforma prevedeva che la massima estensione del territorio doveva essere al massimo di 500 iugeri, che potevano aumentare di 250 iugeri per figlio, ma comunque in totale l'estensione non doveva superare i 1000 iugeri, il territorio che avanzava sarebbe stato distribuito in lotti di territorio ai poveri e nullatenenti. Un altro problema che cerco' di risolvere Tiberio fu quello della leva militare. La classe che andava contro le sue riforme era senza dubbio la nobilitas e per questo Tiberio fece deporre Marco Ottavio prima del tempo andando contro la consuetudine del tempo.
Nel 133 a.C. il re di Pergamo mori' e lasciò in eredità a Roma il suo territorio. Tiberio decise di attuare la sua riforma proprio su questo territorio. Il senato non gradi' questo affronto in quanto le decisioni in politica estera non erano compito di Tiberio e cosi' gli esponenti della nobilitas lo accusarono di aspirare alla tirannide e fomentarono disordini in cui Tiberio e altri suoi 300 seguaci rimasero uccisi.
Il disegno politico di Gaio Gracco
Fu eletto tribuno nel 123 a.C. Diverse furono le sue riforme:
la legge frumentaria che stabiliva il prezzo del pane inferiore a quello di mercato;
la legge militare che stabiliva la fornitura gratis di vestiario e armi per i poveri che volevano arruolarsi.
Inoltre ottenne l'appoggio del ceto equestre.
Egli inoltre propose di estendere la cittadinanza romana a tutti gli italici perche' pensava che il merito dell'ascesa di Roma fosse dovuto anche a loro. Continuo' la riforma agraria del fratello Tiberio e promise agli italici di fondare nuove colonie dove essi sarebbe potuti andare a vivere e avere una terra loro. Infatti a Cartagine aveva assistito alla fondazione di una colonia. Ma purtroppo al suo ritorno la nobilitas proprio come aveva fatto con il fratello Tiberio la nobilitas
fomento' disordini e Gaio Gracco fu additato dal senato come nemico pubblico.Egli si nascose sull'Aventino, ma vistosi braccato si fece uccidere dal suo schiavo.
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