Tolumnio, re
dei Veienti, è ucciso dal tribuno Cornelio Cosso (Liv.)
Erat inter equites tribunus militum Cornelius Cossus, eximia pulchritudine corporis, animo ac viribus par; is, cum ad impetum Tolumnii, regis Veientium, trepidantes videret Romanas turmas, et insignem Tolumnium regio habitu cognovisset, infesta cuspide in eum
irrumpit. Ex equo regem deiecit et adsurgentem umbone resupinat et cuspide ad terram adfigit. Tum Tolumnii spolia
detraxit et terrore regis caedis hostes fundit.
Cossus, cum trans Tiberim equitatum
traduxisset, ex agro Veientano
importavit ingentem praedam ad urbem. Cum omnibus locis rem bene gessisset, dictator triumphans in urbem remeavit. Maximum triumphi spectaculum fuit Cossus ipse:
nam hic spolia
gerebat regis, quem occiderat. Spolia in aede Iovis Feretrii cum sollemni dedicatione
fixit.
Era tra i cavalieri il tribuno militare Cornelio Cosso,
di singolare bellezza (fisica), (e) uguale per coraggio e forza fisica; egli,
non appena vide le torme Romane lanciarsi all'assalto di Tolumnio,
re dei Veienti, ed ebbe riconosciuto l'insigne Tolumnio dal portamento regale, si avventò ostile contro di
lui. Gettò giù dal cavallo il re e lo ributta a terra con lo scudo mentre cerca
di rialzarsi e lo inchioda a terra con la lancia. Allora trascina le spoglie e
disperde i nemici con il terrore dell'uccisione del re. Cosso,
dopo aver fatto passare la cavalleria al di là del Tevere, portò lo
straordinario bottino dal territorio di Veio fino a
Roma. Dopo aver combattuto abilmente dappertutto, il dittatore trionfante tornò
a Roma. Il più grande spettacolo del trionfo fu Cosso
stesso: infatti questo esibiva le spoglie del re che aveva ucciso. Depositò la
salma nel tempio di Giove Feretrio con una solenne
consacrazione.