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Fedro
Nato forse 20 a.c. Attivo sotto tiberio, caligola, claudio. Nascita non libera, schiavo origine tracica. 90 favole divise in 5 libri. In origine erano di +.
Posizione sociale modesta, pratica genere minore. Ma è il primo autore che ci presenti una raccolta di testi favolistici, concepiti come autonoma opera di poesia, destinata alla lettura.
Tradizione precedente ben consolidata, popolare, orale, narrativa. Fedro inventa ben poco. Il suo merito sta nell'impegno costante e sistematico per dare alla favola una misura, una regola, una voce definita e riconoscibile.
Modello greco esopo. Probabilmente unica fonte di fedro, che gli permise di rendere in poesia la favola. Tipico è l'uso di animali come maschere, personaggi umanizzati e dotati di una psicologia fissa e ricorrente. Costante è anche la presenza di una morale, una verità di carattere universale.
Morali sono un tratto originale, in quanto esprimono una mentalità sociale: amarezza per la legge del + forte, voce degli emarginati - classi subalterne di roma.
Punti adesione a realtà contemporanea. Offese e attacco a persoanaggi reali della storia.
Nei prologhi esprime consapevolezza letteraria: difende suo tipo di poesia, ne esalta virtù, indipendenza da modelli. Alcuni accenni polemici verso società, rivendicava carattere satirico opera. Favole divertenti e istruttive. Fortuna oscillante.
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