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DE CLEMENTIA: 'La filosofia politica'
Questo Trattato è l'unica opera di filosofia politica di Seneca.
E' dedicato a Nerone 'diciottenne' e scritta all'inizio del suo regno, tra la fine del 55 e il 56, per indirizzarlo ad usare moderatamente il potere e per propagandare una sua immagine di principe clemente.
Degli originari 3 libri ci sono giunti il primo e l'inizio del secondo.
Nei proemi dei due libri Nerone viene esaltato con enfasi, per la sua umanità e clemenza e per non aver commesso nessun omicidio; mentre al contrario alla fine del primo libro c'è una lunga dissertazione sulle conseguenze della crudelitas dei tiranni; ma il tono di Seneca, che conosceva l'indole di Nerone, sembra molto adulatorio. Allo stesso tempo celebrare le virtù di Nerone significava anche vincolarlo a non smentirla e a rimanere fedele all'ideale stoico di un sovrano che è tra gli uomini come la provvidenza divina per realizzare il bene.
In quest'opera Seneca cerca di conciliare la clementia intesa come benevola disposizione verso gli altri, con il principio stoico di una applicazione razionale della giustizia, adattando l'astrattezza della filosofia alle regole della vita pubblica; giustificando così la monarchia assoluta.
Infatti la clemenza assume un senso in un quadro politico solo se il potere è esercitato solamente da un'unica persona, al di sopra delle leggi, che sceglie autonomamente di usare moderatamente la propria forza. Qui Seneca accetta la monarchia, dichiarandola indispensabile per un ordinato funzionamento dello stato romano e usa positivamente la parola rex , solitamente negativa nel linguaggio politico romano.
Alla concezione quasi metafisica della monarchia il filosofo pone come condizione necessaria che sia gestita secondo principi morali e giustizia nell'interesse di tutti. Secondo questa interpretazione la monarchia poteva sembrare sostenibile anche da parte della classe senatoria, tutta incentrata sullo stoicismo.
Seneca ritiene che non ci siano alternative al nuovo regime e che sia opportuno accettarlo per la pace e la stabilità dello stato.
Accetta il principio stoico secondo il quale la monarchia è una forma di governo, in quanto corrisponde all'unità del governo divino sull'universo, ma critica la monarchia romana che, dopo Augusto, non è stata conforme all'ideale; tenta di far si che la realtà della monarchia si avvicini all'ideale stoico. In questo modo, come Cicerone, vuole introdurre la filosofia come educatrice del re e ispiratrice di un giusto ordine politico.
Il fallimento di questo progetto fa si che Seneca si distacchi gradatamente dal tipo di monarchia di Nerone.
In sintesi, anche il problema politico si riconduce ad un problema di etica individuale: non è un problema di tipo di istituzioni ma delle qualità morali di chi detiene il potere.
La filosofia politica nelle altre opere:
Il carattere provvidenziale e divino del re era già stato celebrato da Seneca: quello di Nerone nell'Apokolokyntosis , quello di Claudio nella supplica a Polibio.
Nelle altre opere, soprattutto quelle del ritiro, a una posizione politica è più vicina a quella senatoria ma non è mai repubblicana (come Lucano): esalta Catone L'Uticense ma non i cesaricidi, né Pompeo.
Opera in sette libri, dedicata ad un amico, Ebuzio Liberale.
Diverse sono le proposte di datazione, sicuro è il fatto che sia stato scritto dopo il 56 (data di morte di un personaggio citato come esempio negativo) e prima delle "Epistole e Lucilio" (dove quest'opera è citata).
Seneca pone il problema dei benefici dal punto di vista dell'ortodossia stoica: il beneficio ha un significato morale interiore, perciò non consiste nel valore e nell'utilità di ciò che viene dato ma nell'intenzione di chi dà e nell'animo di chi riceve.
Fare dei benefici indipendentemente dalla riconoscenza è più meritevole se sono fatti verso chi ha già dato prova di ingratitudine, infatti è la manifestazione di una dedizione al bene degli altri che assimila il saggio agli dei (che elargiscono i beni della natura anche agli ingrati).
Questa idea di "fare del bene" al prossimo diventa così il miglior cemento della comunità civile.
Gran parte dell'opera è dedicata all'analisi di una larga casistica pratica molto interessante per conoscere i meccanismi del beneficio.
Opera dedicata a Lucilio (lo stesso del De Providentia e delle Epistulae), in sette libri, scritta negli anni del ritiro, tra il 62 e gli inizi del 64.
fulmini
acque terrestri, diluvio finale e successione dei cicli cosmici
le piene del Nilo, precipitazioni atmosferiche (mancano alcune parti nel centro)
i venti
terremoto
comete
Sono, però, state proposte anche altre suddivisioni ed è possibile che ci siano dei libri mancanti.
L'interesse per le scienze naturali (o filosofia fisica) risaliva già agli anni giovanili, infatti sappiamo di opere andate perdute (De Terrae Motu - De Lapidum Natura - De Situ Indiae - De Situ et Sacris Aegyptorum).
Questo lungo trattato è il frutto di rielaborazioni di letteratura scientifica precedente e oltre a riportare e criticare le posizioni di altri, Seneca sceglie quella che ritiene più valida e a volte dà una propria spiegazione.
Lo scopo di tutto questo è liberare l'uomo dalla paura irrazionale di fronte ai fenomeni naturali. L'interesse di Seneca va oltre la sola spiegazione delle cause fisiche dei fenomeni naturali, si spinge sempre verso la loro causa ultima: l'intelligenza divina che muove il cosmo. Attraverso lo studio della natura l'uomo può conoscere la divinità ed elevarsi moralmente ed intellettualmente ad essa. Quando capiamo l'inconsistenza delle paure che ci tormentano (fra tutte quella della morte) impariamo a distaccarcene e a essere indifferenti.
Questo valore morale della ricerca scientifica viene affermato esplicitamente nei proemi dei libri I,III e IV, negli epiloghi e in varie digressioni.
Il linguaggio delle sezioni più scientifiche è più tecnico e spesso difficile, mentre quello delle parti più morali è più ispirato e patetico; ma non bisogna spingere troppo oltre la contrapposizione tra la parte scientifica e morale perché sono unificate nella volontà di riscatto morale dell'uomo utilizzando completamente le potenzialità della regione e analizzando così le leggi dell'universo.
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