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SVILUPPO SOCIO-PSICOLOGICO: DONALD WINNICOTT (1896-1971)
Pediatra e psicoanalista inglese, ritiene che il bambino sia già dotato dalla nascita di una rudimentale vita psichica. Esso attribuisce un ruolo di primaria importanza alla madre, infatti, attraverso le cure e le attenzioni che la madre presta al bambino (preoccupazione materna primaria),essa crea per lui un ambiente esterno favorevole al suo sviluppo psicologico. Questa preoccupazione si sviluppa nella madre in maniera progressiva e inconsciamente fin dalla gravidanza e dura fino a qualche settimana dopo il parto, anche se è difficile che la madre se ne ricordi. La preoccupazione materna primaria consiste in tre funzioni:
1) la manipolazione del corpo del neonato (quando lo veste, lo carezza, lo tocca..)
2) la capacità di sostenerlo psicologicamente e fisicamente. E' una funzione molto importante per il futuro sviluppo psichico del bambino, poiché serve a supportarlo, tramite uno stato di contenimento materno, in una fase in cui il bambino non è ancora capace di comprendere e riconoscere le cure materne, essendo capace solo di provare sentimenti opposti di piacevolezza e spiacevolezza. Il bambino, infatti, è dominato dal narcisismo (secondo Freud, il narcisismo consiste nell'investire su se stesso tutta l'energia lipidica) e dal processo primario (secondo Freud, il processo primario è il processo che spinge il bambino a cercare di soddisfare in maniera immediata ogni suo desiderio, senza tener conto degli ostacoli che la realtà frappone), e non è in grado, quindi, di provare sentimenti più complessi.
L'amorevolezza delle cure materne e la continua modifica del comportamento della madre permettono al bambino di uscire gradualmente dalla fusione totale e originaria che egli ha con la madre, per arrivare a distaccarsi da essa, in modo da formare un sé sempre più organizzato e funzionale. In questo modo, inoltre, il bambino è messo in progressiva e autonoma relazione con gli oggetti esterni a lui. A questo punto subentra la terza funzione materna;
3) la presentazione dell'oggetto, cioè l'abilità che la madre possiede di offrire al bambino l'oggetto al momento giusto del bisogno, poiché il bambino ha la necessità di soddisfare il bisogno una volta che la sua fantasia lo ha creato e ha attivato il desiderio inconscio (es: il seno durante la fase orale). Questo scambio tra realtà e fantasia è alla base della differenziazione tra la realtà esterna e quella interna del bambino che cresce. Tutte queste funzioni, quando sono efficaci, offrono la sensazione al bambino di poter intervenire e modificare l'ambiente esterno e sono alla base della sua successiva crescita autonoma e della formazione di un vero sé, libero da patologie.
Per Winnicott, le relazioni del bambino sono supportate anche dalla presenza di oggetti transizionali; in altre parole, oggetti concreti (coperta, peluche, succhiotto, ecc) che sostituiscono la presenza materna e hanno la funzione di permettere al bambino di affrontare senza traumi le normali temporanee separazioni dalla madre. Infatti, gli oggetti transizionali possiedono i caratteri distintivi dell'oggetto perduto (calore, morbidezza, ecc) e del sé, così che lo proteggono dalla perdita attraverso una funzione "consolatoria". Questi oggetti riempiono il vuoto lasciato dalla madre e diventano dei sostituti simbolici, cosicché il bambino inizia a familiarizzare con l'universo dei simboli, importante per tutte le astrazioni che la cultura, il linguaggio e la società richiedono.
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