Auguste Reber-Gruber

Auguste Reber-Gruber

Nata nel 1892 Auguste Reber-Gruber si specializzò subito in campo didattico ottenendo il dottorato in pedagogia ed insegnò per un periodo nel campo dell'educazione fisica diventando poi presidente del Bayerischer Lehrerinnenverein (Lega delle insegnanti bavaresi).

Prima del Machtergreifung non era interessata al nazionalsocialismo, ma quando al governo salì questo partito cominciò ad affermare, inserendolo perfino nel suo curriculum, di aver partecipato fin dall'inizio alle adunate di Hitler e di essere stata più volte minacciata poiché portava la croce uncinata durante quel periodo in cui le era stato vietato, dal 1916 al 1926.

Avendo lei rifiutato il Cristianesimo impose alle sue insegnanti delle concezioni pagane e razziste; questa avversione alla fede cristiana presente anche in alcuni membri del partito le permise di avvicinarsi al Ministro dell'Educazione Hans Schemm, di cui fu sotto la protezione. Anche se Schemm era antifemminista la figura di Auguste non venne danneggiata e dichiarando pubblicamente con la massima ipocrisia al fianco del suo protettore che << le donne non vogliono posti, non vogliono titoli, hanno rinunciato completamente alla ricchezza >>[1] la dottoressa Reber-Gruber si addentrava sempre di più nella burocrazia interna fino a diventare nel 1934 referente per l'educazione femminile presso il Ministero dell'Educazione e a capo della sezione femminile del Nlsb ( lega degli insegnanti nazionalsocialisti).

( Hans Schemm)

Cercò fin da subito di mascherare le sue idee sulla centralità dei compiti femminili all'interno dello stato dedicandosi alla stesura di una riforma dell'istruzione, basata sulle leggi della polarità tra i sessi, la quale prevedeva l'insegnamento di economia domestica, psicologia, arte popolare, ed educazione fisica negli istituti femminili.

Nonostante Auguste si impegnasse per il rispetto delle donne nel suo campo, i suoi sforzi furono vani, come lei stessa diceva nei suoi messaggi:

<< Una battaglia per la concezione del mondo difficile come la nostra, tanto che nessun popolo l'ha mai combattuta, non può andare a buon fine se si manca di rispetto alle donne. Talvolta mi sembra che i nostri uomini pensino soltanto alle loro posizioni. Verrebbe da prenderli a pugni quando si vede che a prevalere sono intrighi, gelosie e lotte di potere.>>[2]

Quando Hans Schemm morì il suo successore Hans Stricker non prese a genio la signora Gruber che, grazie all'importanza del suo protettore anche dopo la morte, riuscì a mantenere la carica per tutto il periodo nazista, anche se veniva ostacolata in continuazione e a volte messa a tacere dai suoi superiori maschi.

Verso la fine degli anni '30 però, dopo che il Führer aveva bandito le donne da tutti gli incarichi direttivi, rimase l'unica donna a capo dell'istruzione femminile, come anche lei raccontò nel 1937, scrivendo a una sua ex collega:

<< Sono davvero turbata [.]. Non vedo la possibilità alcuna di realizzare ciò per cui ci battiamo da anni, un'educazione femminile adeguata. Non abbiamo più direttrici scolastiche donne, nell'amministrazione le dirigenti donne sono in estinzione. Le università per la formazione delle insegnanti in pratica non esistono, e non sarà una manciata di docenti di cucito ed economia domestica a cambiare la situazione. [.] Al momento sono l'unica donna a ricoprire un incarico relativo alla formazione delle insegnanti. [.] >>[3]

Dunque, benché lei fosse riuscita a mantenere la carica, di fatto tutto il suo potere passò nelle mani del Ministero dell'Educazione Hans Stricker.