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Gli inventori del telefono
La strada che conduce all'invenzione del telefono è lastricata
da commiserazioni per gli inventori spogliati del frutto del loro lavoro, da
lunghi processi di rivendicazione, da ingegnosi inventori 'talmente
dotati' che, in un batter d'occhio, hanno approntato ottimi telefoni
saltando a piè pari anni di studio e di ricerca, nonché da scaltri individui
capaci di carpire con avidità i risultati di altri colleghi. Tra i tanti esempi
di astuzia non si può non rammentare proprio quello che vide protagonisti gli
inventori Antonio Meucci e Alexander Graham Bell.
raggirò il collega italiano brevettando
(1876) un apparecchio telefonico identico a quello
progettato da Meucci, i cui
stessi disegni scomparvero stranamente tempo prima.Malgrado le sue numerose
azioni di rivendicazione, nulla o poco cambiò in favore di Meucci e da allora
il nome Bell è portavoce di diverse compagnie e società che si occupano di
telecomunicazioni e di informatica.
La filibusteria americana non si arrestò a quel clamoroso episodio ma si manifestò anche in altri modi. A tale proposito proponiamo un articolo del giornale 'American Manufacturer', che si esprimeva più o meno così: 'E' stato registrato al Patent Office (l'ufficio brevetti di Washington, n.d.a.), il 22 luglio scorso (non conosciamo l'anno preciso ma crediamo possa trattarsi del 1879 o del 1880, n.d.a.), una domanda che offre un interesse immenso, delle brillanti prospettive economiche e, tra l'altro, può essere considerato come soggetto di primario interesse nazionale.
Una Compagnia, composta da influenti uomini d'affari, si è formata ed è intenzionata a rilevare tutti i brevetti dei telefoni antecedenti alla data di quelli che si utilizzano oggi e che sono conosciuti sotto il nome di Brevetti Bell, Gray ed Edison. Questa Compagnia riunisce in sé numerosi ed importanti uomini d'affari provenienti da diverse località del paese. La zona maggiormente rappresentata e coinvolta sembra essere quella di Cincinnati, il capitale della Società ammonta a 5 milioni di dollari, la sua sede è a New-York e tra circa un paio di mesi comincerà la sua attività sostenendo sul mercato un suo telefono. Sembra che l'intento principale della Compagnia sia quello di escludere dal mercato tutti i telefoni esistenti, salvo ovviamente il loro.
Non è escluso che vengano addirittura forzate le scelte delle compagnie, attraverso il pagamento di cospicue somme di denaro, le cui comunicazioni avvengono grazie agli apparecchi Gray, Bell ed Edison. Sembra inoltre che, grazie ad una testimonianza registrata ed esistente tra le mani della nuova Società - documento concludente e decisivo -, il vero inventore del telefono, il cui nome è Daniel Drowbaugh, non è altri che un povero meccanico abitante i dintorni di Harrisburg (non viene però specificato se la località è quella situata nell'Illinois, oppure nell'Oregon, o nel Nebraska o nella Pennsylvania, n.d.a.).
E' stata la sua condizione di povertà ad impedirgli di sfruttare la sua invenzione. La nuova compagnia ha acquistato e possiede tale progetto, la cui data è anteriore a tutte le altre. Essa possiede inoltre il brevetto del telefono accordato a Klemm a New York. Un gran numero di capitalisti si sono recati a Washington per constatare la registrazione della domanda e assicurano in maniera positiva e convincente che non passerà molto tempo che otterranno l'intero sfruttamento del telefono, non solo in questo paese ma in tutto il mondo. Saranno anche in grado di stabilire delle linee telefoniche grazie alle quali si potrà trasmettere i messaggi affrontando costi ridotti.'
Cosa c'è di serio in questo articolo che vuole riabilitare un
malcapitato inventore proveniente da non si sa dove e arricchito dopo essere
stato tolto dalla miseria? L'operazione descritta fu un grossolano tentativo di
truffa? I soldi impegnati per comprare i brevetti sparsi per il mondo servirono
realmente a rilevare altri progetti o furono soprattutto un espediente per
spaventare le compagnie Bell ed Edison e per mettere in difficoltà ed escludere
dal mercato i loro brevetti?
Si può ragionevolmente credere che la Compagnia di cui sopra sia la stessa che
inviò due emissari ad Aosta il 6 febbraio 1880. I due uomini, tali Horace H.
Eldred - direttore dei telegrafi a New York - e Max Meyer, si presentarono alla
vedova Manzetti con delle lettere di raccomandazione del signor Marsh,
all'epoca Ministro plenipotenziario degli Stati Uniti e accreditato dal Governo
Italiano. Gli americani erano infatti giunti in Europa con l'intento di
acquistare i diritti di tre inventori, tra i quali Manzetti di Aosta(fig 3),
allo scopo di far annullare i brevetti di Alexander Graham Bell.
Con espedienti meschini riuscirono a raggirare la moglie dell'allora defunto Manzetti nonché il fratello di questi, privando loro dei progetti, dei prototipi e dei diritti in cambio di onore e notevoli somme di denaro che mai arrivarono. I due americani, cercati negli anni successivi da parenti e amici dell'inventore, risultarono irreperibili.
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