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La legge per le donne detenute
Nel Febbraio del 2001 è stata approvata la legge per le "Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori", che è stata pubblicata, l'8 Marzo 2001 (data scelta intenzionalmente).
Con questa legge si prevede che le madri con figli inferiori ai 10 anni d'età possano avere riconosciuta l'applicazione di due provvedimenti: la detenzione speciale domiciliare e l'assistenza esterna dei figli minori.
Dai primi dati raccolti subito dopo questo emendamento su un totale di
959 detenute-madri, ad Avellino avevano beneficiato in 6 detenute, a Rovigo
I problemi riguardano l'applicazione della legge solo sulle detenute definitive, che sono circa la metà rispetto al totale di detenute presenti nelle carceri. Un altro problema è quello dell'alloggio in quanto le possibilità di instaurare un'effettiva convivenza con i figli, vengono monitorate con meccanismi di controllo, ma madri Rom o straniere spesso non sono nella condizione per poter rispettare queste clausole.
Le donne tossicodipendenti poi, hanno, ancora più delle altre detenute, una maggiore tendenza a tornare a delinquere e questo inibisce la possibilità di attuare per loro la suddetta legge.
Il Dottor Libianchi medico responsabile del servizio tossicodipendenze a Rebibbia, sostiene che, la donna tossicodipendente soprattutto, quando priva di terapia sostitutiva specifica, rappresenta un quesito terapeutico non solo durante il momento dell'arresto, perché comunque ci sono le crisi di astinenza che devono essere gestite, ma anche perché sono molto rare e mal distribuite sul territorio le comunità terapeutiche che accolgono le madri con i bimbi.
Le strutture adeguate per una migliore detenzione sarebbero le Custodie attenuate ma nessuna è attrezzata ad accogliere bambini.
«Altre soluzioni giudiziarie, potrebbero essere rappresentate da una più estesa applicazione degli arresti domiciliari e dalla realizzazione di strutture protette fuori dal carcere. Una buona opportunità viene dall'approvazione e attivazione della legge n° 419/1998 che trasferisce alle Aziende sanitarie locali ogni competenza in materia di sanità in carcere» (Libianchi 2001).
Ci sono comunque delle situazioni in cui le madri e i figli in mancanza di supporti esterni adeguati e preparati sono tenuti in carcere, al fine così di preservarli a situazioni di vita degradanti e precarie che potrebbero portare problematiche elevate alla salute psico-affettiva del bimbo o creare nuove situazioni di recidiva nella madre abbandonata a se stessa.
L'Assemblea
parlamentare del comitato per gli Affari Sociali,
Tenendo conto dei provati effetti negativi che la detenzione delle madri ha sui bambini, l'Assemblea parlamentare ha raccomandato agli stati membri di usufruire e creare pene alternative al carcere per le donne con figli piccoli, e che la detenzione di donne in stato di gravidanza o con bimbi piccoli è l'ultima risorsa da attuare a chi si è macchiata di reati gravi e rappresenta un reale pericolo per la comunità. Inoltre devono esserci delle linee guida alle quali i giudici dovranno attenersi per corrispondere a questo invito. Secondo i dati resi noti dall'Assemblea , circa il 70% delle donne, in carcere in attesa di giudizio, non vengono poi condannate ad una pena detentiva.
La maggior parte delle detenute sconta poi una pena inferiore ai sei mesi, quindi questo dato pone in luce come molte donne potrebbero usufruire delle pene alternative al carcere.
In Italia sono circa 50 i bambini rinchiusi in carcere con le madri. (vedi tab. 1 sugli asili funzionanti e quelli in allestimento).
In alcuni Istituti però ci sono delle problematiche per accogliere in modo opportuno le madri e i loro piccoli: a Vercelli per esempio manca l'asilo nido, caso purtroppo non isolato che fa riflettere sul fatto che non sia sufficiente il numero di agenti di polizia per poter tenere aperta questa struttura per madri e bimbi e poterla usare.
Gli asili hanno una struttura che può variare da un unico stanzone-camerata a diverse celle singole con due letti; in ogni caso però, gli standard di igiene e privacy sono molto bassi.(la privacy è del tutto assente).
L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha inoltre dichiarato che esaminando uno studio sulla vita dei bambini in carcere è verificato come l'aspetto dello sviluppo cognitivo e motorio risenta al punto di peggiorare; inoltre i bambini sono irrequieti, hanno crisi di pianto frequenti e immotivate e spesso il ritmo di sonno-veglia subisce dei peggioramenti in quanto i bambini subiscono bruschi risvegli durante il sonno.
Regione |
Asili Funzionanti |
Asili non funzionanti |
Asili in allestimento |
Detenute |
Figli |
Detenute in gravidanza |
Abruzzo (Teramo) |
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Basilicata |
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Calabria (Cosenza) |
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Campania (Avellino, Salerno) |
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Emilia Romagna |
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Friuli |
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Lazio (Roma) |
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Liguria (Genova) |
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Lombardia (Como, Milano, Monza) |
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Marche |
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Molise |
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Piemonte (Alba, AL, TO, VC) |
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Puglia (Bari, Foggia) |
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Sardegna (Sassari) |
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Sicilia (AG, ME, PA, RG) |
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Toscana (Empoli, Firenze, Lucca) |
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Trentino |
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Umbria (Perugia) |
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Valle D'Aosta |
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Veneto (Venezia, Verona) |
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Totale nazionale |
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Le variazioni di peso, sia in aumento che in diminuzione, sono frequenti così come ci si trova nella difficoltà di riuscire a stabilire correttamente anche i danni a livello emotivo e relazionale che subiscono i piccoli.
«La scarsa importanza che viene data al problema della tutela della salute psicofisica dei bambini in carcere ammesso che questo sia più importante della stessa presenza in una situazione di reale detenzione, viene testimoniata anche dal fatto che l'incremento che hanno avuto nel corso degli anni queste strutture è stato praticamente nullo, anzi si è assistito ad una progressiva riduzione del loro numero»
All'interno delle strutture mono-cromatiche carcerarie l'esplorazione e la conoscenza di spazi nuovi è praticamente impossibile, circondate da muri e con poche stimolazioni sensoriali, tanto più che i bambini sono spesso costretti ad una forzata impossibilità di movimento, rimanendo spesso seduti nei seggioloni o comunque privati di poter conoscere, come gli altri bambini, gli spazi circostanti camminando o andando carponi
Custodie Attenuate: questi sono istituti o sezioni penitenziarie con norme peculiari e regime di bassa custodia che favorisce una forma migliore di trattamento della tossicodipendenza.
Raccomandazione n. 1469 del 2000:
L'Assemblea parlamentare è uno dei due organi statutari principali del Consiglio d'Europa. Rappresenta le forze politiche dei parlamenti degli Stati membri e promuove l'estensione della cooperazione europea a tutti gli Stati democratici dell'Europa. La cooperazione dei rappresentanti dei 45 parlamenti nazionali del nostro continente, è portata avanti nel quadro dell'Assemblea. I 313 membri dell'Assemblea e i loro 313 rappresentanti sono eletti o nominati dai parlamenti nazionali e vengono scelti tra i parlamentari dei singoli paesi. Ogni paese dispone di un numero di rappresentanti che varia da un minimo di due a un massimo di diciotto, a seconda dell'importanza della popolazione. Le delegazioni nazionali presso l'Assemblea sono rappresentative dei partiti o delle correnti politiche all'interno dei parlamenti nazionali. Cfr. Anche testo completo in appendice normativa.
Emblematico a questo proposito il caso citato dall'Inchiesta, di una detenuta di San Vittore la quale si è decisa a lasciare andare fuori dal carcere il proprio bimbo, accompagnato da una volontaria solo dopo aver preso coscienza che suo figlio all'età di due anni e mezzo non era ancora capace di camminare sull'erba.
Appunti su: raccomandazione consiglio d27Europa n1469 del 2000, |
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