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I limiti della nuova normativa
Con il passare del tempo, l'aumento della sensibilizzazione e dell' attenzione alla condizione dei minori da parte dell'opinione pubblica, ha determinato la necessità di una riflessione rivolta alla ricerca di un sistema di risposte più adeguate. Su questa linea si è mossa la legge n°40 del 2001 "Misure alternative alla detenzione e tutela del rapporto detenute e figli minori", la quale però non ha dato i risultati auspicati in quanto, pur avendo come criterio ispiratore la decarcerizzazione in situazioni in cui esiste un valido rapporto madre-figlio/a, non ha determinato una diminuzione del numero di bambini che vivono in carcere.
Bambini conviventi con madri in carcere
ANNO |
MADRI |
BAMBINI |
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Dati rilevati dal sito internet www.giustizia.it
Infatti, l'osservazione dell'andamento del numero dei bambini in carcere, negli anni tra il 1980 ed il 2003 evidenzia come, dopo un pressoché costante calo di presenze fino al 1990, si passa ad un nuovo aumento per cui dai 31 bambini presenti alla fine del 1995 si giunge ai 56 del 200 La causa di questo sta nel fatto che per avere accesso alle misure alternative è necessario che non vi sia il pericolo di commissione di altri reati, quindi potranno usufruire delle misure ideate dal legislatore soltanto quelle donne che entrano in carcere per la prima volta e probabilmente non commetteranno più gli stessi errori.
In realtà, come abbiamo potuto constatare in precedenza, molte detenute hanno problemi di tossicodipendenza e molte altre fanno parte di etnie nomadi ed entrambe queste categorie presentano un alto tasso di recidiva e, di conseguenza, sarà per loro difficile ottenere dei benefici dalla nuova normativa.
Nel Pre-rapporto 2001 pubblicato in via informatica dall'Associazione Antigone33, a proposito della legge 40/2001 troviamo poche ma esplicite righe: "Fra gli ultimi atti della tredicesima legislatura, a febbraio 2001, è stata definitivamente approvata la legge che prevede nuove misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto fra detenute e figli minori. I bambini in carcere con le loro madri sono meno di 50. Dopo alcuni mesi di applicazione la legge non ha ancora prodotto risultati significativi in quanto non prevede forme automatiche di scarcerazione per quelle detenute che hanno bambini con età inferiore ai 10 anni".
Nel sito internet di "Ristretti"34, nella sezione dedicata a "le detenute si raccontano", troviamo il commento di una donna riguardo all'applicazione della nuova normativa nel carcere di Venezia "Nel carcere di Venezia esiste la sezione nido, ovvero il reparto dove sono alloggiate le mamme con i bambini, ma a causa del sovraffollamento e della struttura edilizia dell'istituto nel 'nido' vengono effettuati pure gli isolamenti giudiziari, quelli punitivi e sanitari.
Attualmente ci sono rinchiuse otto mamme, con sette bambini: cinque di etnia Rom, una Sinta e una straniera. Usciranno queste mamme? Ipoteticamente potrebbero uscire libere, ma l'applicazione dei benefici, nella realtà del 'nido' di Venezia, sarà difficile.
Tre delle madri presenti avevano ottenuto il beneficio della detenzione domiciliare, concesso grazie alla legge Simeone, ma sono nuovamente rinchiuse perché non hanno rispettato l'obbligo e sono evase. Un'altra detenuta non è ancora definitiva, per cui non può ottenere al momento nessun beneficio e la richiesta degli arresti domiciliari le è stata respinta. Un'altra, con una figlia che compirà tre anni tra due mesi e che praticamente è cresciuta in carcere (è dentro, con la madre, da quando aveva venti giorni), non ha beneficiato neppure della legge Simeone in quanto dichiarata estremamente pericolosa (cioè con troppi precedenti penali). Infine due detenute madri sono qui da poco e aspettano la Camera di Consiglio, il cui esito dipenderà da quanti precedenti penali hanno. Una sola, con un bambino di sette mesi, ha la certezza di uscire, ma la Camera di Consiglio per ottenere la sospensione della pena le è stata fissata per la fine di aprile.
Da rilevare anche un nuovo, recente ingresso di una mamma Rom con un bambino di 40 giorni. I mass media hanno dato la notizia del varo della nuova legge con i soliti titoli ad effetto, del tipo 'Mai più bambini in carcere': speriamo che ciò non provochi invece nuove entrate di bambini. Da quando c'è la legge a Venezia ne sono già entrati quattro."
Pre-rapporto 2001,Osservatorio nazionale sull'esecuzione penale e le condizioni di detenzione, sito internet www.associazioniantigone.it
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