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Classificare i detenuti di sesso maschile e femminile con il MMPI-2 : il sistema di Megargee




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Università degli studi di Firenze

Facoltà di Psicologia

Corso di Laurea in Psicologia del Lavoro

e delle Organizzazioni












Classificare i detenuti di sesso maschile e femminile con il MMPI-2 :

il sistema di Megargee.




























La libertà


La libertà è come l'aria,

la respiriamo ma non la vediamo,

la tocchiamo ma non possiamo afferrarla,

ci serve per vivere, ma finché esiste, non ce n'accorgiamo,

è data sempre per scontata,

quando ci sentiamo le vie respiratorie occluse

e facciamo fatica a respirare,

solo allora ci accorgiamo di quando essa ci manchi.







Introduzione


La necessità di approfondire lo studio clinico del delinquente attraverso la comprensione della sua personalità è stata proposta, sostenuta ed a lungo difesa da Giacomo Canepa. A tal fine egli ha utilizzato e reinterpretato, in chiave originale, tutta una serie di contributi derivanti non solo dalla criminologia classica, ma anche dalla filosofia, dalla psicologia, dalla sociologia ed in generale da tutte le scienze dell'uomo.

Canepa afferma che l'esame della personalità antisociale deve essere realizzato sia da un punto di vista psicologico, in base alla descrizione dei tratti di personalità e della loro interazione, sia da un punto di vista psicodinamico, in base all'identificazione del significato profondo di tali tratti, con specifico riferimento alla storia del singolo caso.

In altre parole, è importante cogliere l'aspetto dinamico della personalità del criminale, sia attraverso l'analisi dell'interazione delle diverse componenti della personalità che agiscono tra di loro, sia attraverso l'identificazione dei fattori profondi che stanno alla base della fenomenologia dei tratti psicologici.

Secondo Canepa, la personalità criminale, valutata secondo una moderna prospettiva, consiste quindi in una struttura non assoluta e rigida, ma modificabile e plastica.

In questa moderna prospettiva si inserisce il concetto di trattamento rieducativo all'interno degli istituti di pena: un trattamento finalizzato alla promozione di un processo di modificazione degli atteggiamenti che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale, in modo da raggiungere l'obiettivo finale del reinserimento sociale del reo.

Il sistema di classificazione di Megargee è uno strumento utile sia in una fase di descrizione dei tratti di personalità (in quanto basato su un test di personalità) sia in una fase di individualizzazione del trattamento (in quanto per ogni classe individuata fornisce indicazioni circa il trattamento e la gestione).

Il lavoro che mi accingo a presentare è uno studio circa l'applicabilità di tale sistema di classificazione nel nostro paese. La collaborazione dei circa 150 detenuti che fanno parte di tale studio ha permesso di effettuare un lavoro innovativo e ricco di spunti all'interno di un mondo, quello dietro le sbarre, a volte messo in disparte.


CAP. 1

Utilità del sistema


CLASSIFICARE I DETENUTI

Indipendentemente dalla grandezza e dalle sue difficoltà, un carcere deve rispondere primariamente alle esigenze di sicurezza e la classificazione è uno strumento essenziale per rispondere a tale funzione. Un buon sistema di classificare i detenuti porta ad una riduzione delle fughe e dei tentativi di fuga, dei suicidi e dei tentati suicidi, delle aggressione tra carcerati e, quindi, anche ad una riduzione delle spese legali e delle cure mediche. In generale contribuisce ad un buon funzionamento e gestione del carcere, in particolare per quanto riguarda l'assegnazione dei detenuti ad un appropriato livello di sicurezza. È oltremodo importante che permetta a classificatori diversi di arrivare alle stesse conclusioni e assicuri un procedimento equo e imparziale.

Nella prima metà del XX secolo, i sistemi di classificazione utilizzati erano di tipo soggettivo. Tali sistemi si basavano principalmente sull'esperienza soggettiva e sul giudizio clinico dello staff che lavorava in carcere. Era un approccio chiaramente soggetto ad errori, in quanto presupponeva che lo staff conoscesse bene tutti i detenuti e fosse capace di prendere decisioni adeguate per ciascun soggetto. Inoltre richiedeva grande impiego di tempo e di risorse.

Gli anni '60 e '70 testimoniano un graduale cambiamento e una scelta di sistemi più oggettivi. Tali sistemi enfatizzano l'equità e la chiarezza del processo di decisione, in quanto si basano su misure standardizzate per determinare il circuito[1] di appartenenza del detenuto e fornire indicazioni sul trattamento.

I vantaggi di un efficace sistema oggettivo di classificazione vanno oltre il risparmio di costi e risorse. Esso fornisce informazioni utili per la gestione dei detenuti, per monitorare e valutare gli obiettivi del programma di trattamento, per identificare coloro che potrebbero usufruire delle misure alternative alla detenzione. È inoltre essenziale per garantire un maggiore livello di sicurezza dei detenuti e del personale di servizio.

Patricia Van Voorhis (1994) differenzia inoltre tra procedure di classificazione "esterne" e "interne". I sistemi esterni, che si basano sulla valutazione dei rischi, vengono usati per determinare il circuito di appartenenza dei detenuti. Si basano, in particolare, sull'età, la storia criminale, il crimine commesso, la pena residua e i precedenti comportamenti violenti o i tentativi di fuga del detenuto.

I sistemi interni, che focalizzano l'attenzione sulle caratteristiche psicologiche e sulla valutazione dei bisogni, vengono utilizzati per differenziare ulteriormente i detenuti già classificati esternamente e assegnati ad una particolare sezione sulla base delle ragioni di sicurezza. Tali sistemi valutano i bisogni a breve termine nell'adattarsi alla nuova situazione e le esigenze a lungo termine per i programmi di trattamento, che dovrebbero aumentare le loro possibilità di una vita migliore dopo l'eventuale rilascio.

Il sistema di classificazione costruito da Edwin I. Megargee è un sistema basato sui profili dei detenuti risultanti dal più diffuso e comune test di personalità: il MMPI-2. Suddivide i detenuti in dieci gruppi in base alle loro caratteristiche di personalità e per ognuno fornisce indicazioni riguardo la gestione e il trattamento. Chiaramente è un sistema oggettivo di classificazione.

L'applicabilità di tale sistema anche in Italia è stata verificata da una ricerca nel 2002. Tale studio è stato condotto da Saulo Sirigatti, Marco Giannini, Rosapia Lauro-Grotto e Barbara Giangrasso, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Firenze. I dati preliminari ottenuti sul campione in esame[2] indicano l'applicabilità del sistema di Megargee anche nel nostro paese. Da tale studio è risultato, infatti, che il 92% dei soggetti è stato classificato correttamente.



IL SISTEMA DI MEGARGEE

Il sistema di classificazione dei detenuti di Megargee basato sul Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI; Hathaway e McKinley, 1943) è stato sviluppato e validato negli Stati Uniti a metà degli anni '70 (Megargee, 1977). Tale sistema è empiricamente derivato da un procedimento di analisi dei cluster di tre gruppi di giovani detenuti di sesso maschile; la sua attendibilità, la validità e l'utilità sono state investigate in un'ampia varietà di condizioni carcerarie, comprendenti tutti i livelli di detenzione nonché le unità di salute mentale per detenuti e i carceri militari. Negli anni successivi alla pubblicazione della versione originale sono state prodotte e validate versioni dedicate alla popolazione carceraria adulta maschile, femminile e minorile.

Sin dalla prima pubblicazione (Megargee, 1977a; Megargee et al., 1979), il nuovo metodo basato sul MMPI ha creato grande interesse tanto che più di un centinaio di indagini indipendenti sono state realizzate sui vari aspetti del sistema.

Quando nel 1989 venne pubblicato il MMPI-2 ( Butcher, Dahlstrom, Graham, Tellegen e Kaemmer, 1989) il sistema di Megargee basato sul MMPI ebbe bisogno di un delicato processo di adeguamento delle regole di classificazione originariamente strutturate. Vennero formulate regole di classificazione più precise e il sistema venne esteso alle donne. Tale versione è quella attualmente in uso.

Megargee (Megargee et al., 2001) ha delineato sette criteri che deve possedere un buon sistema di classificazione dei detenuti:

  • deve essere in grado di classificare correttamente la più ampia maggioranza degli individui del campione;
  • deve possedere definizioni operative chiare dei vari tipi classificati;
  • deve avere una buona attendibilità tra valutatori;
  • deve avere una buona validità;
  • deve essere tanto sensibile da mettere adeguatamente in risalto gli eventuali cambiamenti individuali dovuti al trattamento carcerario;
  • deve avere chiare implicazioni per il trattamento dei detenuti;
  • deve essere economico in termini di tempo e di risorse dedicate, in modo da consentire la classificazione di ampi campioni di detenuti.

Megargee (1979) ha passato in rassegna diversi sistemi di classificazione dei criminali giovani e adulti che sono stati presentati da antropologi, criminologi, psicoanalisti, psichiatri, psicologi e sociologi, arrivando alla conclusione che nessun sistema soddisfacesse tutti i sette criteri.

Nel corso di un ventennio di ricerche condotte negli Stati Uniti è stato dimostrato che il sistema di Megargee soddisfa largamente i criteri sopra citati, per cui al momento si pone come il principale strumento per la programmazione e la gestione del trattamento carcerario.

Il sistema di classificazione basato sul MMPI-2 assolve due funzioni primarie. Primariamente svolge la funzione di classificare i detenuti in tipologie valide e attendibili, che si differenziano per i bisogni e i rischi che pongono alla società. Conoscere la tipologia a cui appartiene un individuo può aiutare a formulare programmi di trattamento e gestione differenziati. La seconda funzione è di aiutare chi si occupa di giustizia ad interpretare i MMPI-2 dei detenuti.



IMPORTANZA DELLA CLASSIFICAZIONE NEL SISTEMA CARCERARIO

La classificazione è un processo essenziale alle operazioni di gestione e sicurezza all'interno di un carcere. È un prerequisito fondamentale per una assegnazione razionale ad un qualsiasi programma all'interno di una istituzione, permette di valutare il circuito appropriato per ogni detenuto, di identificare i bisogni psicologici, educativi e professionali, di separare i detenuti non violenti dai più aggressivi.

Non si tratta, però, solo di vantaggi a livello gestionale all'interno delle carceri. Una classificazione ben fatta è vantaggiosa anche per il sistema giudiziario nel senso più ampio.

Il sistema basato sull'MMPI-2 può essere utilizzato con i criminali in qualsiasi momento dell'iter giudiziario. È utile per esaminare i criminali in caso di libertà su parola o libertà vigilata, aiuta ad identificare chi ha bisogno di un intervento psichiatrico e a formulare raccomandazioni per i condannati e programmi di trattamento. Tale sistema di classificazione ha inoltre il pregio di evitare iniquità, minimizzando la valutazione soggettiva e possibili errori.



































CAP. 2

Costruzione del sistema di classificazione


COSTRUZIONE DEL SISTEMA

La maggiore difficoltà che hanno incontrato Megargee e i suoi colleghi nel costruire una classificazione dei criminali basata sul MMPI è che mai nessuno prima di loro aveva affrontato un programma di ricerca del genere. Nessun manuale li poteva guidare nella derivazione delle tipologie, nell'individuare le regole di classificazione, nel dimostrare la validità o l'attendibilità. Di conseguenza si sono dovuti adattare, prendere in prestito o inventare i loro metodi, le tecniche e le procedure da seguire.

I dati usati nel loro primo studio sono stati ottenuti alla Federal Correctional Institution (FCI) nel Tallahassee, Florida, una prigione di media sicurezza che ospitava circa 500, 600 giovani detenuti maschi, con un'età che variava dai 18 ai 27 anni. Cominciando nel lontano 1967, il MMPI venne somministrato regolarmente come parte di una batteria di test nelle prime due settimane di incarcerazione[3]. Nel giro di un paio di anni furono raccolti approssimativamente 2.500 MMPI.

Lo sviluppo iniziale della tassonomia è opera di James Meyer Jr. e Megargee ( Meyer e Megargee 1972, 1977) e si può suddividere in tre stadi. Dapprima ricavarono tre campioni casuali, ognuno consistente di 100 protocolli MMPI, e condussero un'analisi statistica multivariata per determinare il numero dei sottogruppi da trovare in ogni campione. Poi confrontarono i sottogruppi ottenuti in ogni campione l'uno con l'altro e formularono delle regole per descrivere i gruppi risultanti da questo confronto. Infine ricavarono un nuovo gruppo di 85 protocolli e li classificarono seguendo queste regole "Meyer-Megargee" per determinare se potevano essere applicate agli individui singoli bene come ai gruppi di profili MMPI. I ricercatori in seguito provarono a confrontare i gruppi ottenuti l'uno con l'altro. Da questo procedimento vennero fuori 9 gruppi trasversali ai tre campioni.

Per facilitare le cose, diedero ai nove gruppi nomi neutrali basati sull'alfabeto fonetico: Able, Baker, Charlie, Delta, Easy, Foxtrot, Geoge, How e Item. L'ordine dei gruppi era puramente casuale, non basato sulla grandezza dei gruppi o sull'elevazione dei profili.

Sfortunatamente, ricerche successive hanno dimostrato che altri ricercatori non erano in grado di usare le regole "Meyer-Megargee" in modo corretto. Apparentemente Meyer e Megargee usavano tali regole più che altro come punti di riferimento e chi non aveva studiato i gruppi iniziali non era in grado di applicare le regole in maniera soddisfacente senza un adeguato training. Apparve evidente che tali regole avevano bisogno di essere riviste e corrette, con maggiori specificazioni.

REVISIONE DELLE REGOLE INIZIALI

Dopo che Meyer lasciò il progetto, Megargee collaborò con Brent Dorhout ,un programmatore di computer, allo scopo di sviluppare una serie di regole adatte ad una classificazione tramite il computer (Megargee e Dorhout, 1977). Fu così che Dorhout diede alla luce un programma in grado di classificare correttamente il 91% dei casi. Il cambiamento più importante fu la specificazione di quali regole erano critiche e quali dei criteri guida.

Per ogni gruppo vennero,così, definite due serie di regole: primarie e secondarie. Se un profilo non rispondeva a tutte le regole primarie di un gruppo, non vi poteva appartenere. Se le incontrava tutte, le regole secondarie servivano a stimare quanto era precisa la classificazione[4].

In questo lavoro venne aggiunto un nuovo gruppo, Jupiter, probabilmente scartato dai primi studi in quanto troppo poco numeroso e raro.

Questa ricerca ebbe luogo ininterrottamente dal 1972 al 1975. Le regole rivisitate "Megargee-Dorhout" portarono una serie di cambiamenti alle regole originarie e le osservazioni cliniche di Megargee e Dorhout vennero tradotte in norme più appropriate per il linguaggio del computer.

Il prodotto finale di questo processo è stato una serie di regole più complesse e più specifiche delle regole "Meyer-Megargee" e un programma per il computer che includeva queste nuove regole capace di classificare correttamente circa due terzi dei profili. Questo programma è stato costruito fondamentalmente per semplificare le decisioni, lasciando quelle più ardue da risolvere a persone che avevano familiarità con tale sistema e che avevano ricevuto un training specifico.

Il problema che si poneva a questo punto era se i gruppi differissero anche in altre variabili oltre che nei loro profili MMPI.

STUDIO SULLE CARATTERISCTICHE DEI GRUPPI

Megargee e Martin J. Bohn, psicologo alla Federeal Correctional Institution, incominciarono a determinare empiricamente le caratteristiche dei gruppi, confrontandoli con un'ampia serie di variabili di criterio esterne. Un processo, questo, che li impegnò per diversi anni ma che portò a delle descrizioni dei gruppi valide empiricamente, differenti da quelle che potevano essere dedotte dai soli profili MMPI.

In questa analisi usarono i dati raccolti dalla ricerca longitudinale che Megargee continuava al FCI. I MMPI venivano somministrati come parte di una più ampia batteria di test. I dieci gruppi vennero messi a confronto con un'ampia varietà di informazioni ricavate dalle documentazioni del carcere, dagli altri test della batteria, dai verbali delle indagini, dalle interviste strutturate e dalle valutazioni del loro team di psicologi. Tutte queste informazioni fornirono una rappresentazione coerente di ognuno dei dieci gruppi. Il corpo della ricerca indicava chiaramente che le differenze nei gruppi non si limitavano ai soli profili MMPI.

Megargee e Bhon (1977) delinearono poi le caratteristiche di ogni gruppo basandosi sulle differenze dagli altri nove gruppi. Nessuna delle descrizioni era basata sull'interpretazione dei punteggi MMPI che definivano operativamente i gruppi, ma erano tutte derivate dalle informazioni aggiuntive da loro messe insieme.

Una volta definite le caratteristiche, si doveva decidere una volta per tutte il nome da dare ai gruppi. Dare un nome ai gruppi avrebbe facilitato un'accoglienza favorevole del sistema da parte di chi doveva imparare a usare tale metodo. Pensarono che nomi troppo semplificati, come ad esempio "psicopatico" o "dipendente da droga", avrebbero potuto spingere chi usava tale metodo a trascurare l'ampio numero di informazioni che era stato raccolto per ogni gruppo. Inoltre, mentre ulteriori dati venivano raccolti in altri ambienti, si resero conto che alcune etichette sarebbero state inappropriate. Alla fine Megargee e Bohn decisero di mantenere i nomi basati sull'alfabeto fonetico


IMPLICAZIONI SUL TRATTAMENTO E LA GESTIONE                   

Bohn usò i dati raccolti al FCI per formulare le raccomandazioni per la gestione e il trattamento dei detenuti ( Megargee e Bohn, 1977). Focalizzò la propria attenzione sul trattamento più appropriato, sull'agente di cambiamento ottimale e sul programma di trattamento più promettente per gli individui di ciascun gruppo. Basò le sue raccomandazioni non solo sulla comparazione statistica dei dieci gruppi, ma anche sulle sue continue interazioni a livello clinico con i detenuti di ogni gruppo al Tallahassee FCI.

In seguito questo sistema di classificazione è stato usato maggiormente per la gestione dei detenuti che per il trattamento, e anche gli studi successivi sull'efficacia del trattamento sono stati pochi. Questo si è verificato soprattutto per problemi di ordine etico associati al fare ricerca sperimentale sugli effetti del trattamento sui detenuti. Problemi come il consenso informato, il non forzare la volontà dei detenuti e la non adeguatezza dell'assegnazione casuale dei partecipanti a gruppi di controllo con nessun trattamento o con un trattamento inappropriato, sono enormi difficoltà in istituzioni come il carcere, soprattutto quando l'obiettivo del trattamento è il cambiamento del comportamento che i partecipanti potrebbero non desiderare. Per tutte queste ragioni, l'utilità delle indicazioni sul trattamento non sono state adeguatamente investigate.

Riguardo alla generalizzabilità della classificazione, Bohn e Joyce Carbonnel hanno collaborato nell'indagare le caratteristiche dei gruppi nella popolazione criminale adulta e nelle unità di salute mentale per detenuti (Megargee, Bohn e Carbonnel, 1988).


RICOSTRUZIONE DEL SISTEMA BASATO SUL MMPI-2

Nel tempo trascorso per effettuare queste ricerche, il MMPI venne profondamente rivisto e ristandardizzato dando vita nel 1989 al Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 ( MMPI-2; Butcher, Dahlstrom, Graham, Tellegen e Kaemmer, 1989). Sebbene le scale cliniche su cui era basata la tipologia di Megargee non erano sostanzialmente cambiate dall'originale MMPI, il MMPI-2 è diverso per molti aspetti importanti. Le nuove norme riflettono la pratica corrente di incoraggiare a rispondere a tutti gli item invece di omettere quanti se ne vuole . Inoltre il MMPI-2 utilizza punti T uniformi basati sulla varianza aggregata invece di punti T lineari sulla scale 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 e 9. Come risultato di questi cambiamenti, i profili MMPI-2 risultano meno elevati di quelli dell'originale MMPI, e le frequenze relative della configurazione di alcune scale sono cambiate (Megargee, Mercer e Carbonnel, 1999).

Il problema che si presentò era se le regole di classificazione prodotte per l'originale MMPI potessero essere usate con il MMPI-2. Megargee, con l'assistenza di Sara Jill Mercer, mise a confronto la classificazione ottenuta con le nuove regole e quella data dalle regole "Megargee-Dorhout" usando in entrambi i casi i profili della ricerca originale al FCI. Scoprì così che solo il 60% dei casi riceveva la stessa classificazione (Megargee,1994). Apparve chiaramente che le regole "Megargee-Dohrout" non potevano essere utilizzate per classificare i profili risultanti dal MMPI-2.

I dati usati per testare l'applicabilità delle regole "Megargee-Dorhout" con il MMPI-2 vennero poi utilizzati per ideare una serie di regole riviste per classificare i profili MMPI-2 dei criminali. Iniziando dal gruppo Able, Megargee identificò tutti quei casi che erano stati classificati in maniera diversa. Studiò questi casi discrepanti per identificare le regole specifiche che avevano causato le classificazioni diverse con il MMPI-2. Modificò sistematicamente le regole primarie e secondarie per il MMPI-2 fino a che ebbe prodotto le stesse classificazioni del MMPI.

Le nuove regole sono notevolmente più complesse rispetto alle originarie. Tale versione si differenzia dalla precedente, che era stata pensata per un'utilizzazione diretta da parte del clinico, anche per il fatto di presentare una formulazione delle regole di classificazione particolarmente adatta all'implementazione automatica su supporto elettronico. In ogni caso, le nuove regole appaiono più valide e precise e risultano pochi profili inclassificabili.

ESTENSIONE DEL SISTEMA ALLE DONNE

Frances Miller (1978) e Frances Sink poi (1979) furono le pioniere dell'applicazione del sistema originale basato sul MMPI alle donne. Le loro ricerche e studi indipendenti indicarono che il sistema funzionava bene anche con le donne. Con la pubblicazione del MMPI-2 vennero fatte ulteriori ricerche sulle detenute. I profili delle donne vennero classificati con le nuove regole per il MMPI-2. Quando i risultati di questa classificazione vennero comparati con quelli ottenuti seguendo le regole iniziali, il 76% dei profili venne classificato in maniera identica (Megargee, 1977). Sebbene fosse un buon risultato, rimaneva il fatto che non tenendo conto dei profili non classificabili, solo il 63% dei profili veniva classificato nello stesso gruppo. Ovviamente erano necessarie ulteriori revisioni delle regole se si voleva che i profili MMPI-2 delle donne venissero classificati con il sistema di Megargee. Come aveva già fatto con gli uomini, Megargee procedette ad esaminare tutti i casi discrepanti e a determinare quali regole erano responsabili di tali disparità.

Attraverso un processo per prove ed errori, le regole del MMPI-2 per gli uomini vennero completamente riviste, e le regole iniziali furono modificate in modo da renderle adatte alle donne. Il gruppo Jupiter era così raro e poco attendibile che venne eliminato, lasciando nove gruppi per le donne. A questo punto ben l'87% dei profili riceveva la stessa classificazione.

Sebbene le nuove regole per gli uomini e le donne ridussero il numero dei profili non classificabili a proporzioni trascurabili, approssimativamente il 24% dei profili per entrambi i sessi era classificabile in maniera multipla. Ciò vuol dire che rispettano i criteri di classificazione di due o più gruppi allo stesso modo. In linea teorica questi casi (che Megargee definisce ties=nodi) non pongono particolari difficoltà in quanto Megargee considera i gruppi più come un sistema "fuzzy" che come delle categorie rigide e mutualmente escludentisi, quindi con confini permeabili tra le categorie.

CLASSIFICARE I PROFILI MMPI-2

È importante mettere in chiaro che il sistema di classificazione di Megargee è applicabile solo a persone che sono state accusate di un reato e sono state arrestate. Sebbene le regole potrebbero essere usate per classificare soggetti non criminali, non c'è ragione di credere che i non criminali, i cui profili possono rientrare in uno di tali gruppi, posseggano alcune delle caratteristiche trovate tra i criminali.

Una corretta somministrazione del MMPI-2 risulta essenziale per ottenere risultati attendibili. Nell'ambiente carcerario è necessario che gli esaminatori mantengano il controllo della situazione di testing. L'esaminatore deve possedere una adeguata esperienza nella somministrazione del MMPI-2, deve sentirsi a suo agio nel lavorare con i detenuti e deve essere capace di esercitare la propria autorità senza mostrare un atteggiamento antagonista o prepotente. È essenziale che i somministratori credano che il programma di valutazione sia uno sforzo degno di valore.

Una volta che i profili sono stati corretti e i punti T calcolati, il processo di classificazione si articola in quattro fasi:

lo screening dei profili MMPI-2 per la validità;


la computazione di indici utili alla classificazione;


l'applicazione delle regole di classificazione;


la gestione dei casi di classificazione multipla.


È importante ricordare che esistono due insiemi di regole: primarie e secondarie. Le regole primarie espongono le caratteristiche fondamentali che deve possedere un profilo per essere classificato in un determinato gruppo. Un profilo deve soddisfare ognuna delle regole primarie per essere inserito in un gruppo. Le regole secondarie servono a determinare quanto è appropriata la classificazione. Queste regole vengono applicate solo nel caso in cui il profilo abbia soddisfatto tutte le regole primarie. Chiaramente sia le regole primarie che quelle secondarie variano da un gruppo all'altro.

Quando un profilo soddisfa tutte le regole primarie e le secondarie di due o più gruppi si parla di classificazione multipla. Gli esaminatori che incontrano persone con classificazione multipla li devono considerare come una mescolanza di caratteristiche dei gruppi a cui appartengono. Riguardo le implicazioni sul trattamento, anche questo deve venire stabilito prendendo in considerazione le indicazioni dei gruppi cui il profilo appartiene.



DEFINIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI GRUPPI

Come ho già detto il MMPI venne inizialmente somministrato come parte di una batteria di test al Federal Correctional Institution (FCI). Facevano parte di questa batteria anche un insieme di test per la valutazione delle caratteristiche di personalità, tra cui l'Adjective Checklist (ACL; Gough e Heilbrun, 1965), il California Psychological Inventory (CPI; Gough, 1960), la State-Trait Anxiety Inventory (STAI, Spielberger, Gorsuch e Lushene, 1970), e due misure specifiche della delinquenza, il Personal Opinion Study (POS; Quay e Peterson, 1964), e l'Interpersonal Personality Inventory (IPI; Ballard, Fosen, Neiswonger, Fowler, Belano e Tyler, 1963). Sono inoltre disponibili studi di correlazione tra il MMPI e altri test, tra cui il Sixteen Personality Factor Questionnaire (16 PF; Cattel e Stice, 1949), l'Eysenck Personality Inventory (EPI; Eysenck e Eysenck, 1968), e il Bipolar Psychological Inventory (BPI; Roe, Howell e Payne, 1972). Sono state inoltre sottoposte ad analisi le correlazioni delle scale di base con le scale di contenuto dello stesso MMPI-2.

Complessivamente questi strumenti raggiungono un totale di circa 100 scale per la misura di un'ampia gamma di attitudini, tratti, valori e sintomi che riflettono il funzionamento adattivo così come il disagio e il livello di devianza dei detenuti.

I gruppi sono stati inoltre analizzati in base ad altre variabili, quali quelle demografiche, gli ambienti familiari, le storie scolastiche e lavorative, le relazioni interpersonali e i precedenti criminali. Per determinare in particolare il trattamento dei gruppi sono stati presi in considerazione numerosi indici delle condotta carceraria, quali la tipologia e il numero dei crimini commessi, le infrazioni alla norma di condotta carceraria e il tasso di recidivismo.



DESCRIZIONE E TRATTAMENTO DEI GRUPPI

Tutti le informazioni raccolte tramite i test, le interviste, le relazioni sono sintetizzate nelle descrizioni di ciascun gruppo e sono usate per formulare raccomandazioni riguardo la gestione e il trattamento dei detenuti. È importante sottolineare che questi resoconti sono basati sui dati raccolti sui membri di ogni gruppo negli ambienti carcerari e non sono solo sulle interpretazioni dei loro profili MMPI-2. Se per esempio un gruppo viene definito impulsivo, vuol dire che i membri di quel determinato gruppo sono stati valutati come più impulsivi rispetto ai membri degli altri gruppi e poiché, come gruppo, hanno ottenuto il punteggio più alto su misure dell'impulsività. Non è perché hanno un profilo MMPI-2 spesso associato all'impulsività. Dunque queste descrizioni sono delle osservazioni e non delle ipotesi.

Riguardo le donne, vista la scarsità degli studi che le include e a causa dei piccoli campioni spesso utilizzati, le informazioni usate per descrivere i gruppi sono meno estese e indubbiamente meno attendibili rispetto agli uomini. In generale, comunque, si presume che le descrizioni dei maschi possano essere applicate alle donne in maniera soddisfacente, almeno che non sia evidente il contrario.

Di ciascun gruppo vengono enfatizzate le caratteristiche più distintive, ogni descrizione individua le caratteristiche del soggetto tipico del gruppo, del prototipo, ma ci saranno chiaramente delle differenze individuali tra i membri di ciascun gruppo.

Inoltre bisogna tener presente che non si tratta di definizioni in senso assoluto, ma sempre in rapporto agli altri gruppi, e che tutto è inserito nel contesto di una popolazione carceraria. Quando si dice che un determinato gruppo ha un intelligenza elevata, si fa un paragone con gli altri gruppi criminali e non con la popolazione non-criminale, rispetto alla quale questo gruppo potrebbe anche essere di intelligenza media o anche bassa.

Per ogni gruppo sono state infine redatte delle esplicite avvertenze a proposito della gestione dei detenuti, basate sull'individuazione delle loro attitudini, delle capacità lavorative, delle possibilità di successo in programmi di rieducazione e su un'attenta valutazione delle necessità inerenti la sicurezza del detenuto quanto a danni arrecabili a se stesso o agli altri.



ATTENDIBILITA' DEL SISTEMA DI MEGARGEE

Quattro differenti problemi sono state affrontati per valutare l'attendibilità del sistema di classificazione basato sul MMPI-2:

Quanto sono attendibili i gruppi ? Il modo migliore di valutare tale attendibilità è di replicare la derivazione originale del sistema con differenti campioni di detenuti. L'analisi dei cluster dei profili ottenuti ha generalmente prodotto gruppi che si eguagliano a quelli di Megargee.

  1. In quale misura i valutatori assegnano in maniera attendibile i profili ai dieci gruppi ? Una serie di studi ha indagato sul grado di accordo tra valutatori che hanno effettuato classificazioni indipendentemente gli uni dagli altri. Il grado di accordo si aggira intorno al 90%.
  2. Classificano correttamente anche la forma breve del MMPI-2 o altre variazioni di tale test ? La classificazione ottenuta con i profili risultanti dalla forma breve del MMPI-2, composta da 168 item, concorda solo al 44% con quella ottenuta con la forma completa del test ed è quindi non valida. La classificazione con lo spilt-half del test è ancora meno attendibile: classifica allo stesso modo solo il 25% dei profili.
  3. La classificazione è stabile nel tempo ? Dalle ricerche emerge che molti detenuti (circa due terzi), a distanza di tempo, varino gruppo di appartenenza. Sebbene ci siano pareri discordanti circa l'interpretazione di tali cambiamenti, sembra che riflettano il mutamento delle attitudini e dei comportamenti dei detenuti. 

CAP. 3

Descrizione e trattamento dei gruppi


SUDDIVISIONE DEI GRUPPI

La classificazione di Megargee prevede l'individuazione di dieci gruppi di detenuti, che possono essere suddivisi in tre range in base all'elevazione media dei profili.

Low-range type : vi appartengono i quattro gruppi di profili che si discostano in maniera meno significativa dalle norme della popolazione generale, e sono i gruppi Item, Easy[6], Able e Baker;

Medium-range type : hanno elevazione intermedia dei profili e sono George, Delta e Jupiter[7];

High-range type : ne fanno parte i gruppi con maggiore elevazione delle scale, e cioè Foxtrot, Charlie e How.

I gruppi con elevazione più bassa sono quelli che provengono da un ambiente familiare e educativo più favorevole e sono quelli che si adattano meglio sia nel carcere che nell'ambiente esterno. I gruppi con elevazione intermedia ed elevata mostrano sempre più degli ambienti avversi di provenienza e poco adattamento all'ambiente circostante, sia esso un carcere o la società.


Low-range types

ITEM

Il gruppo Item ha il profilo medio MMPI-2 più favorevole di tutti i dieci gruppi. La caratteristica distintiva di Item è l'assenza di particolari elevazioni nelle scale che riflettono psicopatologie significative. Poche scale cliniche del MMPI-2 superano i 65 punti T e generalmente nessuna i 70 punti T. I dati derivanti dai vari test di personalità somministrati al FCI e dai ricercatori in maniera autonoma descrivono Item come uno dei gruppi più equilibrati. Il codice a due punte più comune è 46/64, anche se con moderate elevazioni[8].

I membri del gruppo Item sono estroversi, cordiali, sicuri di sé, individui che si godono la vita e la compagnia degli altri. Gli psicologi li descrivono come più maturi, responsabili, modesti, pazienti e interessati agli altri dei membri degli altri gruppi. Sono inoltre meno manipolativi della maggioranza degli altri gruppi.

Gli individui Item sono visti dagli altri e vedono sé stessi in maniera favorevole. Vedono sé stessi come individui sinceri, onesti, pieni di risorse e generosi; in linea con queste descrizioni, gli altri li vedono come intelligenti, educati, ragionevoli e capaci. Le donne appartenenti al gruppo Item mostrano generalmente le stesse caratteristiche.

Nell'insieme i dati indicano che sia gli uomini che le donne Item vengono valutati in maniera più favorevole di molti degli altri gruppi. Non mostrano marcate deviazioni di personalità o sintomi di psicopatologia. I loro crimini sono probabilmente più occasionali che espressione di sintomi di disadattamento profondo.


GESTIONE E TRATTAMENTO

Il gruppo Item non mostra nessun bisogno di trattamento intenso. Non richiede una stretta disciplina. Gli individui Item, uomini o donne che siano, possono essere gestiti in un ambiente poco restrittivo e dunque meno costoso di quanto dovrebbe essere, compatibilmente con la gravità del loro crimine. Gli agenti che lavorano con questo gruppo non hanno bisogno di alcun training specifico in quanto gli Item non hanno alcun deficit di personalità. Inoltre non sono ostinati e polemici e non hanno bisogno di rassicurazioni.

Dato che questo gruppo non mostra seri bisogni, può fare buon uso del suo tempo in un programma di correzione. Alcuni possono continuare gli studi scolastici o migliorare il loro livello lavorativo. Altri potrebbero imparare un mestiere utile per il futuro. Tutti possono beneficiare da una accresciuta auto-comprensione che li può aiutare nel prendere decisioni migliori nel futuro.

Se viene offerto un trattamento psicologico, sarebbe appropriato in un'area come l'educazione degli adulti, in quanto gli Item si aspettano di operare su delle basi razionali e realistiche.

In un'istituzione, questi individui possono essere assegnati a delle posizioni di relativa responsabilità nel lavoro e ci si può aspettare che aggiungano un maggior livello di stabilità a qualsiasi programma di trattamento.



















Figura Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Item.


 













EASY

Come per il gruppo Item, il gruppo Easy mostra un profilo medio del MMPI-2 generalmente basso, con la differenza che il gruppo Easy ha qualche elevazione, seppur modesta. I codici a due punte più comuni sono 13/31 e 34/43 . Questo gruppo è uno dei meno numerosi e dunque dei meno attendibili.

Le caratteristiche che emergono dai dati raccolti indicano che gli individui Easy sono leali, gentili, con un buon autocontrollo, sono di aiuto e si prendono cura degli altri. Sono inoltre più ambiziosi, sicuri di sé e meno impulsivi o aggressivi di molti degli altri gruppi.

I membri del gruppo Easy si descrivono come persone serie, stabili, sicure di sé e progressiste. Gli aggettivi usati più spesso dagli psicologi per rappresentare tali individui sono difensivo, egocentrico e insoddisfatto; quelli meno utilizzati sono aggressivo, instabile e loquace.

Sono delle persone ben adattate, socialmente equilibrate, meno rigide e con idee preconcette degli altri gruppi. Per di più hanno un pensiero autonomo e pieno di fantasia. Sono anche delle persone che cercano di raggiungere i risultati che si sono prefissati.

Per quanto riguarda le donne bisogna purtroppo dire che si tratta spesso di un gruppo molto poco numeroso, meno degli uomini. Questo limita duramente le ricerche in quanto frequentemente non si possono fare degli studi approfonditi e adeguati data la scarsità dei casi.

Le caratteristiche che contraddistinguono le donne Easy sono molto simili a quelle degli uomini. Bisogna sottolineare, però, che a volte le donne mostrano un'ostilità eccessivamente controllata e dei meccanismi di difesa repressivi.

GESTIONE E TRATTAMENTO

Come Item, anche Easy non presenta bisogni particolari riguardo al trattamento e alla gestione. Gli individui Easy tendono ad ottenere buoni risultati in carcere, sia per quanto riguarda programmi educativi che quelli lavorativi. Come per Item non ci sono differenti raccomandazioni sul trattamento fra uomini e donne.

Gli agenti che lavorano con loro generalmente non si trovano a trattare con criminali problematici e imprevedibili. Anzi sono individui intelligenti, equilibrati, non ansiosi, aggressivi o ostili.

Probabilmente l'area che più di tutte può contribuire a migliorare il futuro di tali persone è l'istruzione. I membri di tale gruppo, infatti, sono tra i più intelligenti e colti tra i criminali, ed è vantaggioso per loro stessi puntare sulle proprie forze e capacità.
































Figura 2 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Easy.
















ABLE

Il gruppo Able è uno dei più numerosi delle dieci tipologie. È caratterizzato da un profilo MMPI-2 moderatamente elevato e il codice a due punte più comune è 49/94[10]. Il ritratto di questo gruppo che fanno i vari test di personalità è il più caratteristico di tutti i gruppi.

Le informazioni ricavate dalle varie fonti concorrono a dipingere gli individui Able come estroversi, ambiziosi, con un forte bisogno di avere successo, molto sicuri di sé e poco ansiosi. Una combinazione di caratteristiche poco desiderabile in un soggetto chiuso in carcere.

Gli individui di tale gruppo sono sempre alla ricerca di novità e di stimoli nuovi, provano piacere ad interagire con gli altri, ma la loro impulsività e intraprendenza li può portare a trovarsi in difficoltà. Inoltre tendono a voler manipolare gli altri, essere opportunisti e a prendere delle scorciatoie per veder realizzati i propri obiettivi.

Tali individui si vedono ambiziosi, energici, educati, per niente inquieti o nervosi. Gli psicologi li vedono avventurosi, svegli, intelligenti e difficilmente influenzabili dagli altri.

Le capacità di auto accettazione e la poca ansia suggeriscono che gli individui Able sentono la spinta di cambiare i propri schemi di comportamento che li hanno portati a trovarsi nei guai con la legge. Sebbene si ritenga che abbiano una buona motivazione al successo, probabilmente mancano della pazienza necessaria per arrivare ai loro obiettivi in maniera convenzionale e così trovano delle scorciatoie illegali.

Anche per quanto riguarda le donne si tratta di un gruppo abbastanza frequente. I tratti di personalità che descrivono gli uomini sono sostanzialmente gli stessi per le donne. C'è da sottolineare, inoltre, che le donne mostrano dei comportamenti tipicamente maschili più di tutti gli altri gruppi.

GESTIONE E TRATTAMENTO

Il gruppo Able è il primo per cui bisogna considerare in maniera seria l'ambiente che li accoglie, in quanto probabilmente c'è bisogno di un maggior controllo. La sfida con gli individui Able è di riuscire a dirigere la loro energia entro canali socialmente accettati e costruttivi.

Estroversi e socievoli come sono, i soggetti Able non cercano supporto o comprensione, preferiscono un modo di interagire attivo. Caratterizzati dal fatto di non evitare l'ostilità, questi criminali potrebbero addirittura preferire modalità di relazione basate sul confronto se non sul conflitto.

Chi si trova a lavorare con soggetti Able si trova messo continuamente alla prova. Devono essere persone soddisfatte e realistiche riguardo alla propria personalità e ai propri valori, in modo da stabilire sui detenuti un'influenza maggiore di quanto possano fare questi ultimi su di loro.

Vista la forte motivazione al successo che caratterizza questo gruppo, le aree in cui si possono ottenere risultati migliori sono l'istruzione e il lavoro. Cercare di sviluppare in loro una maggiore conoscenza di sé o capacità di approfondimento porta a scarsi risultati, data l'assertività e la sicurezza che mostrano tali individui.

Sebbene Able sia il gruppo che ha più successo nei programmi di trattamento, questo gruppo tende a non comportarsi in maniera socialmente accettata, o almeno non quanto ci si potrebbe aspettare, quando ritorna nella società dopo l'incarcerazione. A dispetto della loro socievolezza e delle loro capacità, trovano difficile tradurre i risultati ottenuti nella vita reale.







Figura 3 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Able.






BAKER

Il gruppo Baker è l'ultimo tra quelli che si discostano in maniera meno significativa dalle norme della popolazione generale. I risultati dei test di personalità sono i meno caratteristici e i meno favorevoli tra i quattro gruppi low-range. Il codice a due punte più comune è 04/40 .

I membri del gruppo Baker sono piuttosto ansiosi, disorganizzati, impazienti. Sono anche delle persone timide, inibite, riservate, degli individui poco ambiziosi che mancano di obiettivi chiari. Sono piuttosto convenzionali, con poca spontaneità e gioia di vivere.

Gli aggettivi che scelgono per descriversi sono spesso negativi e raramente scelgono termini positivi. Dunque sembrano pensare a se stessi come ansiosi, testardi, con poca autostima e trovano difficile relazionarsi con gli altri in modo affettuoso. Gli psicologi li valutano piuttosto passivi e influenzabili, quindi gli altri potrebbero tentare di manipolarli o strumentalizzarli.

Dati attendibili indicano che le caratteristiche indicate per gli uomini assomigliano molto a quelle delle donne. Come gli uomini Baker, anche le donne sono ansiose, sono oppresse da un senso di inferiorità e, a volte, depresse.

GESTIONE E TRATTAMENTO

Il gruppo Baker, così come i primi tre gruppi, non presenta difficoltà particolari che richiedano un ambiente specifico per il trattamento. L'ambiente che accoglie tali soggetti è primariamente determinato dal crimine commesso. Questo gruppo non è flessibile e socialmente intraprendente come Item, Easy e Able e potrebbe incontrare qualche difficoltà ad adattarsi alla condizione carceraria.

È importante che chi lavora con individui Baker sia a completa conoscenza delle loro caratteristiche di personalità. Da una serie di fonti risulta che questi criminali sono socialmente emarginati. Hanno difficoltà a relazionarsi bene con gli altri e a rapportarsi con l'autorità.

A differenza dei tre gruppi già discussi, il gruppo Baker potrebbe ricavare beneficio da un maggior supporto psicologico, soprattutto per quanto riguarda le modalità di interazione. Non sono individui dominanti, estroversi o assertivi, anzi sono piuttosto passivi e hanno bisogno di aiuto per uscire dalle difficoltà che incontrano.

Il loro rendimento in ambito scolastico e lavorativo è abbastanza buono ma, come ho detto, non è in queste aree che hanno bisogno di supporto.

Per un buon reinserimento sociale dopo l'incarcerazione è opportuno che il supporto ricevuto in carcere continui anche dopo il rilascio dalla custodia.



































Figura 4 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Baker.

















Middle-range types

GEORGE

Con il gruppo George si passa dai gruppi low-range a quelli middle-range. Ciò vuol dire che si passa da un elevazione bassa dei profili ad una un po' più elevata, con un maggiore discostamento dalle norme della popolazione normale. Il codice a due punte più comune è 24/42[12].

Alcuni individui sono coscienziosi, seri, controllati, non aggressivi, generalmente più rispettosi e modesti degli altri. Alcuni preferiscono uno stile di vita stabile, a volte ripetitivo.

Dai risultati di altri test emergono descrizioni dei membri di tale gruppo come sensibili, empatici, con un buon autocontrollo, che vanno d'accordo con gli altri e non danno alle autorità particolari difficoltà.

Gli psicologi li descrivono come persone tranquille, modeste, talvolta nervose. I membri del gruppo George si rispecchiano in tale ritratto e aggiungono che non si ritengono persone di bell'aspetto, intelligenti e coraggiose.

Le donne George a volte mostrano maggiore devianza e meno fiducia degli uomini dello stesso gruppo. Sono più ansiose della maggior parte dei gruppi, molto sensibili e rivelano segni di cattivo adattamento, più degli altri gruppi già trattati.

GESTIONE E TRATTAMENTO

Il gruppo George, per le caratteristiche di personalità dei suoi membri, assomiglia più ai gruppi low-range che a quelli middle-range che seguiranno. In ogni caso il suo profilo medio MMPI-2 ha una moderata elevazione.

Gli individui George non mostrano deficit particolari di personalità che richiedono un'attenzione immediata, tuttavia i dati raccolti informano che in loro c'è un forte senso di ansietà soprattutto all'inizio della loro reclusione. Sarebbe bene che all'inizio di un programma di trattamento ricevessero un po' di supporto psicologico.

Sia nell'area dell'istruzione scolastica che in quella lavorativa, i membri del gruppo George raggiungono buoni risultati.

Un problema comune a diversi membri di tale gruppo è l'abuso di alcohol. Un periodo di incarcerazione, durante il quale c'è una astinenza forzata, può essere una buona occasione per iniziare un serio lavoro di autocontrollo sull'uso dell'alcohol.

Sebbene questo gruppo abbia solo una moderata elevazione nel MMPI-2, non mostri grossi problemi di personalità e ottenga risultati soddisfacenti nel lavoro e nello studio, la loro performance generale nei programmi di trattamento e dopo il rilascio sono inferiori alle aspettative. Questo significa che i loro atteggiamenti non sono cambiati, e quindi un programma che miri a criticare i comportamenti devianti e gli errori di valutazione fatti nel passato è il migliore di cui possano beneficiare tali individui.  




























Figura 5 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo George.












DELTA

Nel gruppo Delta la scala di base 4 è sempre la più elevata. Il codice a due punte più comune è 46/64[13].

I soggetti Delta sono più energici, impazienti, irrequieti di molti degli altri gruppi, cercano sempre il cambiamento e la varietà e si stancano facilmente degli ambienti stabili e prevedibili.

Gli psicologi li ritengono il gruppo più aggressivo, edonista, impulsivo, assertivo e determinato a proseguire sulla propria strada incurante delle conseguenze.

Loro generalmente si descrivono in maniera favorevole, spesso enfatizzando il proprio ottimismo e interessamento per gli altri, mentre gli psicologi sottolineano la loro irresponsabilità e il loro egoismo. Trovano difficile attenersi alle regole e sottomettersi all'autorità.

Per quanto riguarda le donne, si tratta di un gruppo sufficientemente ampio da supportare ricerche empiriche riguardo le loro caratteristiche. Anche loro, come gli uomini, tendono a presentare se stesse sotto una luce positiva, ma, a differenza degli uomini, appaiono tese e frustrate.

GESTIONE E TRATTAMENTO

Il gruppo Delta ha il profilo più distintivo, con il suo picco caratteristico nella scala 4, e rappresenta un gruppo con punteggi medi elevati. Questo profilo è solitamente associato ad un forte comportamento antisociale.

Chi si trova a lavorare con questo tipo di detenuti incontra un gruppo che tende a dominare, controllare gli altri e che non è in particolar modo incline ad evitare confronti ostili. Lo staff che ci lavora deve essere sicuro di sé e pronto ad uno scambio continuo fatto di dare e avere, ponendo dei limiti e fornendo un ambiente solido ma accettabile per i detenuti.

Quello di cui hanno veramente bisogno i membri del gruppo Delta è di migliorare le proprie abilità sociali in modo da essere da complemento alle loro energia, al loro bisogno di mettersi in mostra e alle loro tendenze di dominio. Un programma di trattamento che miri a questo è il meglio per loro, il problema è che gli individui Delta sono molto poco motivati al cambiamento.

Devono imparare a raggiungere i propri obiettivi attraverso strade socialmente accettate e non seguendo la propria natura impulsiva.







Figura 6 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Delta.













JUPITER

Il gruppo Jupiter è poco numeroso, tanto che è stato inserito nella classificazione in un secondo momento, ed è quindi difficile da studiare. Per le donne non esiste il gruppo Jupiter perché troppo piccolo per essere valido.

Le scale con una maggiore elevazione sono la scala 6, 7 e la 8. Il codice a due punte più comune è 89/98[14].

Gli individui Jupiter sono più ansiosi, malinconici e impazienti dei membri degli altri gruppi. Non si sentono a proprio agio con gli altri, sono freddi nei rapporti e molto cinici.

Mancano di motivazione al successo, sono oppressi da un senso di inferiorità e tendono ad essere apatici, irresponsabili e sottomessi. Sono visti dagli altri come deboli, inefficienti, condiscendenti e dipendenti dagli altri. In un ambiente come quello carcerario, possono essere facilmente sottomessi dai detenuti con un carattere più forte.

Ammettono di avere una serie di sintomi psichiatrici, incluso l'ansietà, la depressione, alcune fobie e disturbi fisici.

Descrivono se stessi con una insolita mescolanza di aggettivi, alcuni che suggeriscono degli individui calmi e riflessivi e altri che richiamano alla mente la figura di "coraggiosi avventurieri".

Gli psicologi, invece, sottolineano la loro natura ansiosa e la difficoltà nell'affrontare le situazioni sociali.

GESTIONE E TRATTAMENTO

I risultati dei test indicano che bisogna prendere bene in considerazione l'ambiente circostante i membri del gruppo Jupiter, ma le informazioni provenienti dalle altre fonti non indicano alcun bisogno particolare riguardo ciò. Come nel caso di altri gruppi con moderazioni elevate nei profili, l'ambiente e la sistemazione saranno determinate dal crimine commesso.

Questo gruppo è particolarmente duro nel descrivere la propria personalità, più di quanto non facciano gli psicologi, quindi potrebbe essere un gruppo che ha bisogno di sviluppare degli atteggiamenti positivi riguardo se stessi.











Figura 7 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Jupiter.















High-range types

FOXTROT

Con il gruppo Foxtrot si passa dai gruppi middle-range a quelli high-range, cioè quelli che presentano i profili con maggiori elevazioni. Il gruppo Foxtrot è caratterizzato da una forte elevazione nelle scale 9, 4 e 8. Il codice a due punte più comune è 49/94[15].

I membri di tale gruppo sono egocentrici, assertivi, irresponsabili e impulsivi, mettono i propri bisogni e desideri davanti a quelli degli altri.

Gli psicologi li vedono come i più impulsivi, competitivi e aggressivi di tutti i dieci gruppi. Edonisti, sempre alla ricerca del proprio piacere, facilmente annoiati e inquieti, assumono comportamenti sconsiderati per cercare l'avventura e la varietà.

Sono individui opportunisti, autoritari, sicuri di sé e manipolativi.

L'assertività, la sicurezza di sé, la capacità di influenzare e manipolare gli altri unite alla mancanza di scrupoli morali o inibizioni, fanno degli individui Foxtrot degli abili ammaliatori, capaci di plasmare gli altri fino ad attirarli nei propri gruppi criminali.

Si sentono dei duri, dei macho, rifiutano ogni accenno di gentilezza o compassione verso gli altri e negano di avere alcuna paura o senso di ansia soprattutto nelle situazioni sociali.

Per quanto riguarda le donne, le descrizioni sono molto simili a quelle degli uomini, con la differenza che i punteggi dei test delle donne sono più estremi. Mostrano delle caratteristiche di personalità e dei sistemi di valori che sono i più criminali e antisociali dei nove gruppi. Sembra che le donne abbiano delle vere e proprie personalità criminali, sarebbero quindi predisposte al crimine.

GESTIONE E TRATTAMENTO

Date le caratteristiche di personalità appena descritte, il gruppo Foxtrot ha un grosso bisogno di programmi di trattamento. Questo gruppo mostra una forte accettazione di sé e una grande autostima, quindi è poco incline al cambiamento e, di conseguenza, poco sensibile ai programmi di trattamento.

In un'istituzione, gli individui Foxtrot possono rendere la vita poco piacevole ai detenuti meno estroversi e assertivi, quindi devono essere tenuti lontani dai più deboli.

Questo gruppo è poco promettente per quanto riguarda l'efficacia del trattamento, e infatti non ci sono studi che definiscano in maniera appropriata quali caratteristiche debba possedere chi lavora con loro o l'ambiente che li accoglie.











































Figura 8 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Foxtrot.












CHARLIE

Così come Foxtrot anche il gruppo Charlie ha un elevato profilo MMPI-2. Entrambi presentano dei caratteri devianti, con la differenza che il gruppo Charlie è maggiormente chiuso, sospettoso e ostile. Gli individui Charlie, inoltre, hanno stretti rapporti con le persone che loro cercano di dominare e manipolare.

Il codice a due punte più comune è 68/86 e le scale con le maggiori elevazioni sono la scala 4, 6 e 8[16].

Si tratta di persone indipendenti, individualiste, incuranti degli altri. Tendono ad essere fredde nei rapporti interpersonali, ostili, intolleranti, seguono la propria strada e se qualcosa non va secondo i loro desideri si arrabbiano con facilità.

Sono inclini a descrivere se stessi in maniera negativa. Si vedono noiosi, sgradevoli, sospettosi. Gli psicologi ne parlano come dei tipi irresponsabili, irascibili, narcisisti, la cui attenzione è sempre focalizzata su se stessi e quasi mai si interessano degli altri.

A differenza dell'immagine da duri che proiettano gli individui Foxtrot, i Charlie riconoscono i propri sentimenti di sofferenza e inadeguatezza, le proprie debolezze riguardo ai rapporti sociali, la mancanza di iniziativa e la dipendenza dagli altri. Ammettono la mancanza di auto-controllo, di disciplina e non riescono a conformarsi ai valori socialmente accettati.

Il senso di inadeguatezza e il disagio che provano nelle relazioni sociali portano gli individui Charlie ad avere difficoltà a farsi degli amici e a rimanere isolati, soprattutto in ambienti istituzionali.

L'immagine delle donne Charlie è molto simile a quella degli uomini. Anche loro riconoscono di avere problemi nei rapporti sociali, di inadeguatezza, sono donne anticonformiste, sospettose, impulsive, emotive. Generalmente sono meno aggressive e violente degli uomini Charlie.


GESTIONE E TRATTAMENTO

I punteggi riportati ai test di personalità sono così estremi che si potrebbe cominciare a pensare agli individui Charlie in termini di pazienti più che di comuni detenuti.

Si tratta di un gruppo difficile con cui lavorare, vista la loro diffidenza combinata al loro essere poco interattivi, spesso arrabbiati e difficili da trattare. Bisogna essere preparati al rifiuto e dedicare un lungo periodo al trattamento, tra l'altro con pochi rinforzi da parte loro.

Il punto focale nel loro trattamento è l'innegabile difficoltà nelle relazioni interpersonali e la poca autostima. Probabilmente se potessero sviluppare la capacità di essere assertivi, non sarebbero così pronti a mostrare comportamenti aggressivi per avere ciò che desiderano. Se potessero imparare ad essere meno auto-critici, il loro livello di autostima ne guadagnerebbe.

Il gruppo Charlie in un ambiente istituzionale ha bisogno di una struttura ben definita e sicura. Non sono tipi in grado di affrontare le proprie difficoltà in maniera razionale e pacifica. Mancando di capacità sociali reagiscono facilmente con la violenza. Sarebbe bene per loro che diventassero più realisti nel valutare le situazioni e non sentissero di dover usare violenza, come unica possibilità, nelle situazioni difficili.

























Figura 9 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo Charlie.




HOW

Con il gruppo How si chiude la descrizione dei dieci gruppi. Questo gruppo è quello con il profilo medio più elevato e deviante. Non presenta codici a due punte caratteristici e la scala maggiormente elevata di solito è la scala 8[17].

Sono individui irresponsabili, nervosi, poco socializzati, con poche ambizioni, che manifestano sintomi di sofferenza, depressione e scarsa autostima.

Sono passivi, remissivi, acquiescenti, quindi rappresentano l'obiettivo ideale per la persecuzione e lo sfruttamento da parte dei detenuti più forti.

Sono impulsivi e fanno quello che più piace loro senza preoccuparsi delle conseguenze personali e sociali dei loro comportamenti. Si sentono inferiori e mancano di fiducia nelle proprie capacità per agire in maniera efficace, di conseguenza rifuggono dalle sfide.

Sono ansiosi, socialmente inibiti, isolati e troppo preoccupati dei loro problemi personali per fare amicizia o godersi la compagnia degli altri.

Per quanto riguarda le donne How, si tratta di uno dei gruppi più ampi. Sono introverse e tendono ad interiorizzare i loro problemi. Sono apatiche e incapaci di affrontare in maniera efficace i problemi. Non si sentono a proprio agio nelle relazioni interpersonali e hanno problemi nelle situazioni lavorative.


GESTIONE E TRATTAMENTO

Gli individui del gruppo How mostrano i punteggi MMPI-2 più devianti. Chi si trova a lavorare con loro deve possedere qualità interpersonali oltre quelle richieste per lavorare con successo con la maggior parte dei detenuti.

All'interno di un'istituzione, gli individui How sono i detenuti che mettono più a disagio gli altri e sono anche i tipi di detenuti che possono essere vittimizzati più facilmente. Hanno bisogno di supporto e di una struttura che li assista nel riportare l'ansietà, e magari anche il loro comportamento, entro limiti normali.

L'essere classificati come gruppo How indica l'esistenza di disturbi di personalità, ma non specifica la natura e l'entità di tali disturbi, sono quindi spesso necessarie diagnosi supplementari.

Dato che si tratta di soggetti molto simili a pazienti psichiatrici, è possibile che ulteriori valutazioni possano indicare l'appropriatezza di farmaci psicotropi. Una volta che i problemi mentali di tale gruppo sono sotto controllo, si possono dirigere gli sforzi verso altre aree di deficienza.

Il gruppo How non desta molte speranze riguardo agli esiti del trattamento. Non esiste una risposta unica per i bisogni di tale gruppo. Il primo passo da compiere per determinare un programma di trattamento di successo consiste nel determinare la natura specifica del funzionamento dell'individuo, le sue caratteristiche, gli atteggiamenti e i deficit.

Probabilmente una combinazione di cure psichiatriche, di psicofarmaci e una rieducazione sociale possono avere un buon effetto nell'aiutare le persone classificate in tale gruppo, che presentano nelle loro storie di vita tanti fallimenti accademici, lavorativi e personali.     

















Figura 10 Profili medi delle scale di base del MMPI-2, gruppo How.

















CAP. 4

MMPI E MMPI-2


MINNESOTA MULTIPHASIC PERSONALITY INVENTORY

Il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) è un test costruito per l'identificazione di particolari disturbi mentali o comportamenti patologici ed è stato estesamente impiegato nell'ambito della diagnosi psichiatrica. In seguito ha trovato una sua utilizzazione nel lavoro clinico con la popolazione generale, come strumento atto a valutare le principali caratteristiche strutturali di personalità e i disordini di tipo emotivo.

Nella sua versione originaria, tale questionario venne costruito presso l'ospedale dell'Università del Minnesota da Starke R. Hathaway e J. Charnley McKinley, interessati di neurofisiologia e psicofisiologia, agli inizi degli anni quaranta, per saggiare caratteristiche di personalità di interesse psicopatologico. Gli oltre 500 item che lo componevano riguardavano atteggiamenti, emozioni, alterazioni psicosomatiche, disturbi motori, sentimenti e comportamenti indicativi di problemi psichiatrici. La scelta degli item che compongono le scale avvenne in base alle risposte fornite da specifici pazienti psichiatrici e soggetti normali.

Si ottennero in tal modo le scale cliniche di base che vanno a sondare le dimensioni più significative della personalità :

Hs - Ipocondria: gli item riguardano un'ampia gamma di disturbi somatici, riconducibili ad una preoccupazione generale per il proprio corpo e la propria salute fisica.

D - Depressione: è una misura di depressione sintomatica, i cui item sono in relazione a sensazioni di estremo pessimismo, basso tono dell'umore, bassa autostima , scoraggiamento.

Hy -Isteria: misura del disturbo di conversione, i cui item descrivono un'ampia serie di sensazioni, relative a disturbi somatici, negazione di problemi psicologici, mancanza di ansia sociale.

Pd -Deviazione Psicopatica: gli item descrivono un quadro psicopatologico caratterizzato da mancanza di controllo emotivo, antisocialità e disinteresse per le regole, aggressività, incapacità di stabilire rapporti interpersonali.

Mf -Mascolinità-Femminilità: non è considerata una scala clinica in senso stretto; gli item riguardano reazioni emotive, interessi, atteggiamenti che di solito differenziano uomini e donne.

Pa -Paranoia: gli item riguardano ipersensibilità nei rapporti interpersonali, sospettosità, idee di riferimento o di persecuzione.

Pt -Psicastenia: gli item fanno riferimento a ossessività-compulsività, fobie, comportamenti caratterizzati da sentimenti di colpa e incapacità decisionale. Nel complesso, la scala concerne stati d'ansia generalizzati, atteggiamento autocritico, autocontrollo.

Sc -Schizofrenia: concerne un'ampia gamma di convinzioni, idee, percezioni bizzarre e insolite; gli item riguardano anche episodi di delirio e di allucinazione.

Ma -Ipomania: concerne aspetti comportamentali e caratteristiche psicologiche connesse con disturbi maniaco-depressivi; gli item fanno riferimento a ipereccitabilità emotiva, ambizione eccessiva, fuga di idee, iperattività motoria.

Si -Introversione sociale: gli item riguardano timidezza, disagio sociale, scarsa socievolezza, tendenza all'isolamento e all'introversione, sentimenti di inferiorità. Come la scala Mf, anche la Si tecnicamente non è considerata scala clinica in senso stretto.

Quando il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) venne pubblicato nel 1942, disponeva di tre indicatori di validità, utili ad accertare con quale accuratezza e sincerità il soggetto avesse compilato il questionario:

"Non so (?)": punteggio grezzo che corrisponde al numero totale di item a cui il testando non ha dato risposta; fornisce indicazioni sulla disponibilità a collaborare.

L -Menzogna: misura della tendenza a offrire di sé un'immagine socialmente accettabile.

F -Frequenza: indicatore diretto a rilevare risposte date poco frequentemente dalla popolazione generale o risposte casuali e quindi tendenti a dare un'immagine sfavorevole di sé.

Queste tre misure consentivano, e consentono ancora oggi, al clinico di valutare l'attendibilità del questionario.

Successivamente venne introdotta la scala K (o di correzione), utile a stimare la tendenza nel testando a minimizzare o esagerare i propri problemi o difficoltà e a migliorare la validità di alcune scale cliniche (Hs, Pd, Pt, Sc, Ma).

MMPI-2

A partire dai primi anni ottanta, apparve necessario procedere ad una revisione del MMPI, in quanto alcuni item non rispecchiavano più le condizioni di vita, le modalità espressive, i valori socioculturali che avevano caratterizzato l'ambiente sociale entro cui il questionario era stato originariamente sviluppato.

Dopo un intenso lavoro, che ha portato a riformulare molti item e ad introdurne altri, è stata presentata la nuova versione denominata MMPI-2 (Butcher, Dahlstrom, Graham, Tellegen, Kaemmer, 1989), composta da 567 item a doppia alternativa di risposta ("vero" o "falso").

In questa nuova edizione sono state previste ulteriori scale di controllo, delle scale supplementari e delle scale di contenuto.

Nuove scale di validità sono:

Fb -Back F: corrisponde alla scala F e concerne risposte date alla seconda parte del test.

VRIN -Incoerenza nelle risposte: riflette la tendenza generale a rispondere in modo casuale.

TRIN -Incoerenza nelle risposte "Vero": basata sull'eccessiva presenza della risposta "Vero" o della risposta "Falso", indipendentemente dal contenuto dei quesiti.

Alcune scale supplementari sono:

Mac-R -Scala MacAndrews di Alcoolismo Rivista: valuta una propensione generale alla tossicodipendenza, non al solo alcoolismo.

APS -Scala di Tossicodipendenza Potenziale: valuta la probabilità di problemi importanti (dimensioni della personalità o situazioni di vita) legati all'abuso di sostanze.

AAS -Scala di Ammissione di Tossicodipendenza: quale integrazione dell'APS, che volutamente non contiene item che facciano esplicito riferimento all'abuso di sostanze, consiste interamente di item concernenti tale abuso.

PK -Scala di Disturbo Post-Traumatico da Stress: misura l'entità di tale disturbo emozionale.

O-H -Ostilità Ipercontrollata: misura la capacità del soggetto di tollerare le frustrazioni senza reagire.

MDS -Scala di Disagio Coniugale: rivolta all'identificazione di disagio o di contrasti nell'ambito delle relazioni di coppia.

Le scale di contenuto aggiunte nella nuova versione sono:

ANX (Ansia): sintomi generali di ansia, quali tensione, problemi somatici, disturbi del sonno, scarsa concentrazione.

FRS (Paure): paure del sangue, sporcizia, altezza, uscire di casa, animali, temporali, disastri naturali.

DEP (Depressione): sentimenti di malinconia, incertezza sul futuro, indifferenza per la propria vita.

HEA ( Preoccupazioni per la salute): preoccupazioni per la propria salute e presenza di molteplici sintomi fisici.

BIZ (Ideazione bizzarra): contenuti connessi a processi di pensiero di tipo psicotico, come allucinazioni, presenza di pensieri strani.

ANG (Rabbia): problemi connessi con il controllo della rabbia, quali irritabilità, insofferenza, impulsività.

CYN (Cinismo): misura convinzioni ciniche e tendenza alla misantropia, sospetto che le azioni degli altri nascondano scopi negativi.

ASP (Comportamenti antisociali): misura tendenze antisociali di personalità.

TPA (Tipo A): descrive persone ipermotivate, rapide nei movimenti, centrate sul lavoro, impazienti, irritabili.

LSE (Bassa autostima): autopercezione negativa, sfiducia in sé.

SOD (Disagio sociale): le persone con alto punteggio preferiscono stare da sole, si sentono inadeguate e imbarazzate quando sono tra la gente.

FAM (Problemi familiari): presenza di seri contrasti nei rapporti familiari.

WRK (Difficoltà sul lavoro): indicativa di comportamenti o atteggiamenti che possono contribuire a prestazioni lavorative scadenti.

TRT (Indicatori di difficoltà di trattamento): connessa con atteggiamenti negativi verso il cambiamento e l'accettazione di aiuto da parte degli altri; sfiducia nei medici e in trattamenti riguardanti la salute mentale.

Similmente a quanto avvenuto in molti altri paesi, anche in Italia è stato provveduto all'adattamento del MMPI, prima, e del MMPI-2, successivamente. La versione attualmente in uso si deve al lavoro di Paolo Pancheri e Saulo Sirigatti (1995).

Sebbene il MMPI-2 sia relativamente facile e semplice da somministrare e da correggere, la sua interpretazione richiede un alto livello di competenza psicometria, clinica, personologica e professionale, così come un grande rispetto dei principi etici per l'uso dei test.
















CAP. 5

IL PIANETA CARCERE


IL CARCERE: LA POPOLAZIONE DETENUTA IN ITALIA

Il 31 dicembre 2003[18], tra Case di Reclusione, Case Circondariali e Istituti per le misure di sicurezza, erano presenti 54.237 persone. La cifra comprende imputati e condannati. Del totale il 95,4%, e cioè 51.744, sono uomini e il 4,6%, 2.493, sono donne.

La scarsa presenza di donne nella popolazione carceraria può essere spiegata elencando una serie di concause: le vittime dei reati commessi da donne difficilmente sporgono denuncia; spesso le donne sono istigatrici di reati, che vengono materialmente compiuti da uomini; esistono speciali benefici previsti dalla legislazione italiana per le donne, in considerazione del loro ruolo di madri, benefici che permettono loro in certi casi di evitare la pena detentiva.

La maggioranza delle persone detenute rientra nella fascia giovanile; ben il 45% è rappresentato da giovani la cui età varia tra i 21 e i 35 anni.

Riguardo i titoli di studio si rileva una bassa scolarizzazione: il 7,7% è analfabeta o senza titoli di studio, il 27,8% ha portato a termine la scuola elementare e il 37,9% la scuola media inferiore. Solo il 7,8% ha frequentato una scuola professionale o ha il diploma di scuola media superiore e ancora meno, lo 0,8%, ha un titolo di laurea.

Questi dati dipingono la popolazione carceraria come molto giovane e con un livello di istruzione molto basso.

All'interno degli istituti di pena si cerca di dare un livello base di istruzione a chi non ne ha e di aumentare le competenze professionali di chi vuole migliorare la propria futura situazione lavorativa. Al 30 giugno 2003 i corsi professionali attivati erano 361 con un totale di 3.879 iscritti. I corsi che registrano più iscritti sono quelli di informatica, circa il 20% del totale degli iscritti ai corsi professionali. Seguono corsi di cucina e ristorazione (10%), per elettricisti (9%), giardinaggio (9%), artigianato (8%) e arte e cultura (7%).



IL TRATTAMENTO NEGLI ISTITUTI DI PENA

Con l'espressione "trattamento" si intende quel complesso di attività che vengono organizzate negli istituti di pena a favore dei condannati e che sono finalizzate alla rieducazione, al recupero del reo ed al suo reinserimento nella vita sociale.

L'articolo 1 dell'Ordinamento Penitenziario[19] statuisce che:

"Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona".

"Il trattamento è improntato ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza e condizioni economiche e sociali, a opinioni politiche e a credenze religiose".

"Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi. Il trattamento è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti".

La finalità del trattamento deve essere quella di promuovere un processo di modificazione degli atteggiamenti che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale in modo da raggiungere l'obiettivo finale, individuato nel reinserimento sociale.

Per il perseguimento di tale finalità vengono definiti tre momenti fondamentali: il punto di partenza è rappresentato dalla individuazione delle carenze del soggetto e delle cause del suo disadattamento sociale; il secondo momento è costituito dalla osservazione scientifica della personalità, che deve permettere all'istituzione di predisporre interventi appropriati; il terzo e ultimo momento è rappresentato dal reinserimento sociale.

Le cause del disadattamento devono sempre venir analizzate in relazione alla storia specifica del soggetto ed, in particolare, al suo vissuto familiare. L'osservazione iniziale serve ad inquadrare le problematiche della singola personalità e a cogliere le indicazioni che servono a formulare una prima ipotesi di trattamento.

L'analisi deve essere rivolta al fine di comprendere in che modo il soggetto ha vissuto e attualmente vive le sue esperienze, cercando di individuare la disponibilità del soggetto ad usufruire delle opportunità offertegli dal trattamento.

L'osservazione scientifica della personalità consiste in un'approfondita indagine sulla persona per individuare gli aspetti ed i particolari caratteristici della stessa.

L'osservazione della personalità viene compiuta da un gruppo di lavoro interdisciplinare, detto comunemente équipe, di cui fanno parte: il direttore dell'istituto, gli assistenti sociali, gli educatori, gli esperti (lo psicologo, il criminologo), un medico e il comandante di reparto della Polizia Penitenziaria. Ogni componente ha una competenza specifica in un'area di indagine.

In base ai risultati dell'osservazione viene formulato un programma individualizzato di trattamento. Nel corso del trattamento, l'osservazione è rivolta ad accertare, attraverso l'esame del comportamento del soggetto e delle modificazioni intervenute nella sua vita di relazione, le eventuali nuove esigenze che richiedano una variazione del programma.

Il programma di trattamento contiene le indicazioni relative alle attività che il condannato è chiamato a svolgere o alle quali deve partecipare per raggiungere l'obiettivo della rieducazione e reinserimento sociale.

Il trattamento viene svolto avvalendosi principalmente del lavoro, dell'istruzione, della religione, delle attività culturali, ricreative e sportive e agevolando gli opportuni contatti con il mondo esterno ed i rapporti con la famiglia.

Al lavoro è attribuito un valore fortemente rieducativo poiché permette il mantenimento o l'instaurazione di valide qualificazioni professionali. Altro capo saldo del trattamento è l'istruzione, che ha assunto un ruolo molto importante per l'influenza positiva degli apprendimenti scolastici nell'azione rieducativa del condannato.

Gli insegnamenti religiosi sono, invece, considerati degl'interventi utili per modificare gli orientamenti di vita dei condannati. Le attività culturali, ricreative e sportive possono aiutare i detenuti nel processo di formazione e maturazione della personalità; tali attività consentono al detenuto di vivere ed interagire con gli altri.

È considerato un'ulteriore strumento utile alla rieducazione la partecipazione della comunità esterna, per questo è necessario dedicare particolare cura ai rapporti con le famiglie.



I CIRCUITI PENITENZIARI

L'Amministrazione penitenziaria è da sempre stata molto attenta al problema della diversificazione degli istituti e dei detenuti. Ad iniziare dagli anni novanta, si è proceduto alla classificazione delle strutture esistenti in circuiti penitenziari in base al livello di sicurezza richiesto.

In particolare si distingue tra:

Circuito penitenziario di primo livello, ossia di alta sicurezza, destinato ai detenuti più pericolosi;

Circuito penitenziario di secondo livello, ossia di media sicurezza, destinato alla stragrande maggioranza dei detenuti che non rientrano né nel primo né nel terzo circuito;

Circuito penitenziario di terzo livello, ossia di custodia attenuata, destinato ai detenuti tossicodipendenti non particolarmente pericolosi.

L'importanza di tale classificazione è riconosciuta, ma ha trovato e trova notevoli difficoltà di attuazione legate a problematiche quali: la discontinuità dell'azione di programma e del mantenimento degli obiettivi, oggettive difficoltà dell'emergenze nelle varie epoche storiche (terrorismo, criminalità organizzata, sovraffollamento endemico), eccessiva frammentazione delle tipologie di detenuti.

La netta separazione tra i vari circuiti penitenziari risponde, oggi più che in passato, alla necessità di creare dei raggruppamenti omogenei che consentano un trattamento rieducativo comune. Pertanto il trattamento è sì rivolto a rispondere alle esigenze individuali, ma con metodologie di gruppo.

È da ricordare, infine, che secondo la legge penitenziaria le donne devono essere ospitate in istituti o sezioni d'istituti separati e completamente autonomi rispetto agli istituti o alle sezioni maschili; le donne madri con bambini al di sotto dei tre anni devono essere separate dalle altre detenute; i giovani al di sotto dei 25 anni devono essere separati dagli adulti; i minorenni devono essere ristretti presso appositi istituti.

Una volta determinato il circuito a cui verrà assegnato il detenuto, il problema più importante che si pone è quello dell'assegnazione alle sezioni. Nell'assegnazione bisogna tenere presente l'età, il sesso, il tipo di reato commesso, la posizione giuridica, i risultati degli accertamenti sanitari, del colloquio di primo ingresso[22] e del servizio nuovi giunti .





CAP. 6

METODO

PARTECIPANTI

Il MMPI-2 è stato somministrato a 105 detenuti di sesso maschile ospitati in due differenti istituti di pena: 39 ospitati nell'istituto di Gorgona e 66 nell'istituto di Padova. Il campione femminile è composto da 49 detenute ospitate nell'istituto femminile di Venezia.

L'età del campione maschile varia tra i 25 e i 67 anni (M=41, DS=10), mentre la scolarità varia tra i 4 e i 20 anni con un valore medio di 10 anni. L'età del campione femminile è compresa tra i 23 e i 51 anni (M=38, DS=7), mentre la scolarità varia tra i 5 e i 18 anni con una media di 10 anni.

Come si può notare, il campione maschile è caratterizzato da un'età media leggermente superiore rispetto al gruppo femminile[24], mentre per quanto riguarda il livello di istruzione non ci sono pressoché differenze tra i campioni.

Il MMPI-2 è stato somministrato a tutti i detenuti da me contattati, tramite il prezioso aiuto di agenti di custodia e educatori, che hanno voluto compilarlo su base volontaria.

I tre istituti da me visitati sono:

Casa di Reclusione di Gorgona;

Casa di Reclusione di Padova;

Casa di Reclusione femminile di Venezia.

GORGONA

La Casa di Reclusione[25] di Gorgona è situata sull'isola di Gorgona, di fronte alla costa livornese. L'isola è interamente adibita a colonia agricola penale nella quale tutti i detenuti lavorano in una condizione di libertà vigilata. I detenuti presenti sull'isola sono 109 (dati aggiornati al 31/12/03). Le attività che vengono svolte sono delle più varie, si passa dall'agricoltura(coltivazione del terreno, allevamento degli animali) alla pesca, alle attività manifatturiere (lavorazione del legno, di prodotti in metallo), alla produzione e distribuzione di energia elettrica e acqua, dalla costruzione di opere edili alla manutenzione e riparazione di autoveicoli, senza dimenticare l'istruzione scolastica.

PADOVA

La Casa di Reclusione di Padova "Due Palazzi" ospita circa 650 detenuti, di cui il 90% usufruisce del trattamento rieducativo[27]. Le attività trattamentali svolte anche in questo caso sono varie. Vengono effettuati corsi di istruzione che vanno dall'alfabetizzazione agli studi universitari, passando dalla scuola media e media superiore (ragioneria), corsi di formazione professionale, dal corso operatore web designer al corso di giardinaggio, dal corso di legatoria a quello di restauratore e decoratore nell'edilizia. Sono anche state sottoscritte delle convenzioni con tre comuni per il lavoro all'esterno del carcere e con tre cooperative per il lavoro intramurale. Le attività ricreative, sportive e culturali comprendono un laboratorio teatrale, delle attività sportive, un laboratorio musicale e uno cine-fotografico, la rivista "Ristretti Orizzonti" e il TG 2 Palazzi (telegiornale trasmesso settimanalmente da una televisione locale).



VENEZIA

La Casa di Reclusione Femminile "Giudecca", situata a Venezia, ospita al suo interno 95 detenute. Fanno parte del trattamento rieducativo un laboratorio di legatoria, un cineforum, l'istruzione media inferiore e superiore (con indirizzo psicosociopedagogico) e un laboratorio di orto-cosmetica con annesso un orto botanico . Da questi ultimi viene prodotta una linea di cosmetici a base di piante aromatiche o da essenza, il cui nome è "Rio Terà Dei Pensieri".


PROCEDURA

Per effettuare questa ricerca ho utilizzato la versione standard del MMPI-2 con 567 item (Pancheri e Sirigatti, 1995; Pancheri, Sirigatti e Biondi, 1996). Devo ammettere che, purtroppo, a causa della lunghezza del test molti detenuti hanno rifiutato di compilarlo.

In linea con le indicazioni di Butcher e Williams (1992), al fine di stabilire la validità dei profili sono stati considerati i seguenti criteri: scala "Non So" = punti grezzi < 20; scala F = punti T < 110; scala L = punti T < 80.

Nel campione maschile 5 profili sono risultati non validi e sono stati pertanto esclusi dal campione, lasciando a 100 il numero dei profili validi per le analisi successive. Nel campione femminile un solo profilo non è risultato valido e ha ridotto il numero dei profili a 48. In totale sono risultati validi 148 profili.


ANALISI STATISTICHE

I punti T sono stati ottenuti immettendo le risposte al test di ogni soggetto sul programma per lo scoring e l'interpretazione del MMPI-2. Oltre alle statistiche descrittive sono stati calcolati i codici a una, due e tre punte prendendo in considerazione le scale la cui elevazione raggiungeva o superava i 65 punti T.

È stata infine ottenuta la classificazione dei due campioni seguendo le procedure di classificazione descritte da Megargee, diverse per uomini e donne, e sono stati risolti i casi di classificazione multipla seguendo le cosiddette tie-braking giudelines.





CAP.7

RISULTATI


RISULTATI DELLA RICERCA

Nelle figure 11, 12 e 13 sono riportati i profili medi delle scale di base, di contenuto e supplementari del campione di detenuti di sesso maschile e femminile.

Le scale cliniche che hanno riportato maggior elevazione (punti T>=65) nel gruppo maschile (cfr. tabella 1) sono nell'ordine la 4, la 6, la 9, mentre nel gruppo femminile (cfr. tabella 2) sono la 6, la 4, la 9.

Tra le scale di validità la F raggiunge un punteggio T di 64 negli uomini e un punteggio di 62 nelle donne.

Mentre i profili medi delle scale di contenuto degli uomini sono sempre maggiori di quelli delle donne (fig. 11), nelle scale di base e in quelle supplementari (fig. 12 e 13) si registrano dati misti, in cui spesso i profili medi delle donne sono simili a quelli degli uomini, e a volte anche superiori.

Successivamente sono stati calcolati i codici a una, due e tre punte usando le dieci scale cliniche e considerando solamente quelle con elevazione di 65 punti T o superiori; i codici a una punta più frequenti risultano essere 4, 6 e 9 (cfr. tabella 3). I codici a due punte più frequenti sono nell'ordine il 4-9/9-4, il 6-9/9-6 e il 4-6/6-4 (cfr. tabella 4). I codici a tre punte con maggiore frequenza sono il 4-9-6 e il 6-8-9(cfr. tabella 5).










Figura 11 Profili medi delle scale di base del MMPI-2 del gruppo di detenuti maschi e femmine.


Figura 12 Profili medi delle scale di contenuto del MMPI-2 del gruppo di detenuti maschi e femmine.


Figura 13 Profili medi delle scale supplementari del MMPI-2 del gruppo di detenuti maschi e femmine.









Tabella 1 Medie e deviazioni standard delle scale di base del MMPI-2 dei detenuti maschi.




Scala

Range

Minimo

Massimo

M

DS









L







F







K







1.Hs







2.D







3.Hy







4.Pd







5.Mf







6.Pa







7.Pt







8.Sc







9.Ma







0.Si



























Tabella 2 Medie e deviazioni standard delle scale di base del MMPI-2 delle detenute donne.





Scala

Range

Minimo

Massimo

M

DS









L







F







K







1.Hs







2.D







3.Hy







4.Pd







5.Mf







6.Pa







7.Pt







8.Sc







9.Ma







0.Si



















Tabella 3 Frequenza dei codici a una punta del MMPI-2 nel gruppo dei detenuti (N=148).


Codici a una punta N maschi N femmine



























Tabella 4 Frequenze dei codici a due punte del MMPI-2 nel gruppo dei detenuti (N=148).


Codici a due punte N maschi N femmine






































Tabella 5 Frequenze dei codici a tre punte del MMPI-2 nel gruppo dei detenuti (N=148).


Codici a tre punte N maschi N femmine
















In figura 14 è riportata la classificazione dei profili MMPI-2 secondo Megargee per il campione maschile (N=100), mentre in figura 15 è presentata la classificazione per il campione femminile (N=48).

Per gli uomini il 92% dei profili risulta classificato correttamente secondo questo metodo, il 4% è inclassificabile[29] e un altro 4% è costituito da casi di classificazione multipla. Per le donne si registrano dati leggermente meno positivi, ma comunque incoraggianti: l'88% dei profili viene classificato correttamente, il 4% è inclassificabile e l'8% presenta i casi di classificazione multipla.

Nel campione di detenuti maschi in esame sono fortemente rappresentati i gruppi Item, Charlie e Delta; rispetto alla distribuzione di frequenza riportata negli studi normativi statunitensi (cfr. figura 16) i gruppi Charlie, Delta e Jupiter sono più frequenti. In generale rispetto agli studi di Megargee i gruppi low-range sono in percentuale più presenti.

Rispetto allo studio effettuato dal Dipartimento di Psicologia di Firenze nel 2002, i profili classificati nei gruppi How e Item sono di meno, mentre i gruppi Able (assente in quello studio) e Charlie sono più numerosi.

Per quanto riguarda la classificazione delle detenute si rileva che, rispetto alle ricerche americane, i gruppi middle-range sono meno rappresentati, mentre sono più numerosi i gruppi high-range. In particolare nel mio studio i gruppi Gorge, Delta e Easy sono poco numerosi, mentre i gruppi Charlie, Foxtrot e Item sono più frequenti.




































Figura 14 Classificazione dei detenuti italiani di sesso maschile (N=100) con il sistema di Megargee.




















Figura 15 Classificazione delle detenute di sesso femminile (N=48) con il sistema di Megargee.














Figura 16 Confronto classificazioni degli uomini.


Figura 17 Confronto classificazioni delle donne.


CAP. 8

DISCUSSIONI E CONCLUSIONI


Questo studio prende in esame i profili MMPI-2 di 100 detenuti italiani di sesso maschile e 48 di sesso femminile per una verifica dell'applicabilità del sistema di classificazione di Megargee alla popolazione di detenuti nel nostro paese. Il metodo di classificazione Megargee è applicato dalla fine degli anni Settanta in modo sistematico negli Stati Uniti, al fine di ottimizzare la programmazione degli interventi di gestione e di riabilitazione della popolazione carceraria.

Il sistema consente di classificare il 92% dei detenuti maschi del campione in esame e l'88% delle donne, mostrando un livello di applicabilità del tutto paragonabile a quello ottenuto sulla popolazione di riferimento statunitense. Nel campione di detenuti maschi in esame sono significativamente rappresentati i tre gruppi -Item, Charlie e Delta-, ciascuno dei quali appartiene ad un diverso range di gravità (nell'ordine low, high e middle). Nel campione femminile i gruppi più rappresentati sono Item, Charlie e How, appartenenti, il primo, ai gruppi low-range, mentre gli altri due ai gruppi high-range.

Le frequenze di occorrenza dei vari gruppi (cfr. figure 16 e 17) non sono perfettamente sovrapponibili a quelle di riferimento per gli Stati Uniti; ciò non sorprende, considerato la numerosità dei miei campioni e la provenienza dei detenuti che non sono stati selezionati con l'intento di ottenere un campione rappresentativo della popolazione carceraria italiana.

Alcuni risultati confermano tuttavia le indicazioni offerte dai lavori di Megargee, come l'elevazione delle scale F, 4, 6 e 9. I codici maggiormente rappresentati nella popolazione carceraria in esame risultano essere il 4-9/9-4 (soggetti antisociali che agiscono senza considerare le conseguenze delle proprie azioni e sembrano non apprendere dalle proprie esperienze), il 6-9/9-6 (soggetti eccessivamente sensibili e diffidenti con i quali è molto difficile attuare programmi di cambiamento del comportamento) e il 4-6/6-4 (soggetti immaturi e irresponsabili, non ricettivi al trattamento psicologico).

La presente ricerca rappresenta il primo studio sul sistema di classificazione di Megargee effettuato in Italia, che comprende sia uomini che donne. È importante sottolineare la presenza delle donne, vista la scarsa numerosità di tali soggetti. Le statistiche a livello nazionale indicano che le donne sono il 4,6% della popolazione carceraria, mentre in tale studio sono il 32% del campione preso in esame.

Si tratta, comunque, di una ricerca parziale, in quanto gli studi di Megargee sono basati su un'ampia serie di dati provenienti da diversi test, tra cui il MMPI-2, e su una vasta raccolta di informazioni di carattere sociale. Rappresenta, però, un contributo utile all'interno dell'ottica trattamentale prevista dall'Ordinamento Penitenziario italiano perché mira ad approfondire la conoscenza della personalità del detenuto, al fine di attivare degli interventi sempre più individualizzati e condivisibili.

In conclusione il sistema di Megargee, rendendo possibile la classificazione del 92% dei partecipanti maschi alla ricerca e dell'88% delle donne, risulta applicabile anche nel nostro paese. Per una completa validazione del sistema in Italia occorre tuttavia, oltre ad un campione rappresentativo della popolazione carceraria italiana, l'analisi dei risultati ottenuti con strumenti per rilevare elementi legati alla funzionalità cognitiva, alla personalità, alla motivazione e, più in generale, a dati bio-psico-sociali.





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I circuiti sono le categorie in cui sono divisi i detenuti all'interno degli istituti di pena.

Il campione era formato da 86 detenuti di sesso maschile: 43 soggetti detenuti in un istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti e i rimanenti ospitati in un istituto di detenzione canonica.

Per chi aveva difficoltà di lettura venne somministrato oralmente.

Se un profilo rispondeva a tutte le regole primarie di più di un gruppo, le regole secondarie servivano a decidere quale gruppo era più opportuno per quel profilo.

Comunque per essere considerato valido, un profilo deve contenere non più di trenta item omessi.

Alcuni ricercatori, data la scarsa numerosità dei campioni femminili, uniscono il gruppo Baker con Easy e George.

Esiste solo un gruppo per il sesso maschile, non esiste per le donne in quanto troppo poco frequente.

Vedi figura 1.


Vedi figura 2.

Vedi figura 3.

Vedi figura 4.

Vedi figura 5.

Vedi figura 6.

Vedi figura 7.

Vedi figura 8.

Vedi figura 9.

Vedi figura 10.

Fonte: Ministero della Giustizia, in internet. URL: https://www.giustizia.it

Legge n. 354/1975.

Il trattamento penitenziario comprende tutte quelle attività dirette alla cura, sostentamento e mantenimento dei detenuti. Non va confuso con il trattamento rieducativo, che ne rappresenta una parte, e che comprende solo quelle attività dirette alla risocializzazione dei detenuti.

Condannati sono i soggetti nei cui confronti è intervenuta la sentenza definitiva di condanna. Gli internati sono soggetti sottoposti a misure di sicurezza detentiva (colonia agricola, casa di lavoro.).

Il colloquio di primo ingresso serve a raccogliere tutte le informazioni necessarie per la prima organizzazione dei dati a livello di documentazione personale. Viene consegnato un estratto delle principali norme dell'Ordinamento Penitenziario e il soggetto viene invitato a segnalare eventuali problemi personali e familiari.

Il servizio nuovi giunti è un particolare servizio consistente in un colloquio diretto ad accertare il rischio che il soggetto possa compiere violenza su se stesso o subire violenza da parte d'altri detenuti.

Dato che corrisponde alle medie nazionali.

Nelle case di reclusione sono ristretti i detenuti c.d. definitivi, ossia coloro la cui condanna è passata in giudicato.

La colonia agricola è un istituto che dispone di edifici destinati alle lavorazioni (officine) e di terreni e stalle per l'allevamento del bestiame.

Solo i detenuti in esecuzione di condanna definitiva godono dei trattamenti rieducativi.

Orto facente parte dell'antico Convento delle Convertite del 1400.

Cioè non rientra in nessun gruppo previsto dalla classificazione di Megargee.

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