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LE LEGGI DI KIRCHHOFF
Quando un circuito contiene diramazioni, le correnti e le tensioni si
distribuiscono tra i componenti secondo quanto prescritto dalle leggi di
Kirchhoff, dal nome del fisico tedesco Gustav Robert Kirchhoff che le scoprì.
La prima legge di Kirchhoff, conseguenza del principio di conservazione della
carica elettrica, afferma che la somma delle correnti che convergono in un nodo
del circuito è uguale, in ogni istante, alla somma delle correnti che se ne
allontanano. La seconda legge, conseguenza del principio di conservazione
dell'energia, afferma che, lungo ogni maglia, la somma algebrica delle tensioni
misurate ai capi degli elementi presenti è nulla. L'applicazione delle leggi di
Kirchhoff a un circuito permette di determinare il valore delle correnti in
esso circolanti e delle tensioni ai capi dei suoi elementi.
Le due leggi di Kirchhoff permettono di determinare l'intensità di corrente i che circola nei rami di un circuito, noti gli elementi che ne fanno parte. Nell'illustrazione il circuito è costituito da due maglie, contenenti una resistenza R, una capacità C e un'induttanza L. La legge dei nodi, che rappresenta una conseguenza del principio di conservazione della carica, afferma che la somma delle correnti che confluiscono in un nodo del circuito (correnti entranti) è pari alla somma di quelle che se ne allontanano (correnti uscenti). La legge delle maglie consegue invece dal principio di conservazione dell'energia e afferma che la somma algebrica delle tensioni ai capi degli elementi di una maglia (prendendo con il segno positivo le cadute di potenziale).
L'IMPEDENZA l'applicazione della legge di Ohm ai circuiti percorsi da correnti alternate è complicata dalla presenza di effetti induttivi e capacitivi: entrambi limitano l'intensità delle correnti e, mentre l'induttanza ritarda i picchi delle correnti alternate rispetto ai picchi delle relative tensioni, la capacità ritarda i picchi delle tensioni rispetto a quelli delle relative correnti. L'intensità della corrente alternata che fluisce in un circuito AC può essere quindi determinata graficamente per mezzo di opportune rappresentazioni vettoriali, oppure tramite l'equazione algebrica
in cui L rappresenta l'induttanza, C la capacità e f la frequenza della corrente considerata. La grandezza a denominatore nella frazione è detta impedenza del bipolo o del tratto di circuito in esame (a una data frequenza) ed è generalmente rappresentata con la lettera Z. L'impedenza può essere considerata come una generalizzazione della resistenza per i circuiti percorsi da correnti variabili nel tempo: infatti, se si pone f = 0 (corrente continua), l'impedenza Z si riduce alla semplice resistenza R. Dunque, in generale, la legge di Ohm per qualunque circuito elettrico può essere espressa nella forma I = V/Z.
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