Integratore ideale
Dalla configurazione
invertente sostituendo al posto della R2 una capacità si ottiene un
integratore.

L'uscita di questo circuito ci fornisce un segnale Vu
proporzionale all'integrale del segnale di ingresso Vi, come si può vedere
nella figura a lato. Si può notare che la corrente che scorre nella R è la
stessa che scorre nella C (essendo l'operazionale ideale), cioè IR =
IC, e ricordando che, nel condensatore vale: IC =
C(dVc/dt), sostituendo si ottiene la relazione voluta.
Se applichiamo all'ingresso, al posto della Vi un segnale a gradino di ampiezza
V si ottiene all'uscita una rampa negativa, la cui equazione è Vu = -(V/RC)× t,
la rampa è negativa perché l'ingresso è applicato al terminale invertente.

Nell'istante t = t0
viene applicato un gradino di ampiezza V, dalla relazione che lega la Vu alla
Vi, sostituendo alla Vi il valore del gradino si ottiene una rampa negativa di
equazione Vu=-(V/RC)× t con pendenza -V/RC, questo fino ad arrivare alla
saturazione (negativa) dell'operazionale (-Um), oltre questo valore, la Vu
rimane costante.