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La Psicologia in Età Senile
L'invecchiamento è un processo irreversibile in cui si verifica, anche in assenza di malattie, il declino delle funzioni vitali e si attua un processo di usura dei vari sistemi ed organi.
La vita umana è legata ad una serie di meccanismi omeostatici che mantengono equilibri fisiologici, che verrebbero meno col processo d'invecchiamento in cui la capacità di recupero dell'equilibrio diventa inferiore nell'anziano.
Nell'invecchiamento fisico notiamo una serie di disfunzioni metaboliche ed ormonali dovute all'attività sempre più carente dell'encefalo. Tale attività è accompagnata da un progressivo indebolimento dei processi e delle difese immunitarie che causa il deterioramento inesorabile degli organi e dei tessuti.
Ritornando alle dinamiche psico-sociali, possiamo dire che la crisi, nell'età senile, è tra integrità e disperazione. Il pensionamento, le malattie, la morte di un coniuge, il sentirsi sempre più un peso per la famiglia e per la società, il sentirsi fuori dal tempo e dal progresso, la 'perdita dell'attività sessuale' e l'onnipresenza del pensiero di una morte sempre più vicina, sono tutti fattori che possono acuire il senso di abbandono e far perdere l'integrità della propria personalità. Pertanto l'anziano tende a convincersi che la propria condizione ideale consiste nella rinuncia e nel 'ritiro': avvenimenti come il pensionamento o la vedovanza potrebbero vissuti come una sorta di 'permesso al disimpegno' concesso dalla società e che comporta una riduzione dei ruoli sociali rivestiti dall'individuo. Lo stesso declino cognitivo riguarda anche la cosiddetta 'intelligenza fluida', quella che consente l'adattamento a nuove situazioni tramite nuove strategie; essa si associa generalmente al declino fisico che potrebbe essere limitato se l'inserimento dell'anziano nel contesto sociale permanesse. In tal caso l'apprendimento e lo sviluppo della personalità non cessassero mai e l'umore dell'anziano rimarrebbe sano e positivo. Le disposizioni all'impegno e alla vita attiva, coesistono sempre nell'individuo e giocano un ruolo più o meno importante a seconda dell'individuo stesso e della situazione sociale.
La Depressione Senile
La depressione è una malattia caratterizzata da una alterazione del tono dell'umore che si manifesta con malinconia, tristezza, voglia di piangere senza motivi precisi, tendenza ad isolarsi dal resto del mondo e sostanziale perdita di interesse per le cose abituali. La depressione senile è causata solitamente da malattie dovute all'invecchiamento fisico e mentale, oppure a situazioni sociali ed economiche disagiate. Inoltre nell'anziano la tendenza a deprimersi è maggiore, e diviene più grave nel caso sopraggiunga un evento morboso in corso; si possono inoltre riscontrare alterazioni della personalità e del comportamento, i quali si manifestano con l'aggressività, l'agitazione psicomotoria, i deliri e le allucinazioni, sintomi, che possono essere ricondotti all'incapacità di decifrare nel modo esatto gli stimoli che provengono dall'ambiente. Essi hanno origine dalla degenerazione del sistema nervoso centrale a causa dell'invecchiamento e i principali fattori sono:
isolamento sociale;
invalidità e dipendenza dall'aiuto di altre persone;
diminuzione delle risorse economiche;
perdita del proprio status sociale;
perdita del lavoro;
ripetute esperienze di lutto o di perdita;
cattivo adattamento alle malattie;
cattivi meccanismi di difesa dall'angoscia della morte.
I sintomi che caratterizzano uno stato depressivo nelle persone in età avanzata sono gli stessi che si manifestano nelle persone più giovani: senso di debolezza al minimo sforzo, mal di testa, palpitazioni, dolori, vertigini, dispnea, difficoltà respiratorie. Tuttavia, identificare la depressione senile non è sempre facile, perchè i primi sintomi depressivi negli anziani vengono spesso collegati a problemi fisici e mentali dovuti all'età. Gli anziani depressi inoltre, diversamente dalle persone affette da demenza che mostrano evidenti e frequenti disturbi del comportamento, difficilmente si fanno notare e la loro condizione di disagio raramente viene rilevata e trattata adeguatamente. Spesso la vecchiaia viene vissuta come una malattia con rassegnazione e senza stimoli verso il mondo circostante, ci si chiude in sé stessi, si vive di ricordi e ci si ammala di depressione. Per evitare che si inneschi un quadro depressivo è importante circondare l'anziano di affetto e di considerazione, facendogli capire che gli anni vissuti non sono un peso ma un bagaglio di preziose esperienze da arricchire ulteriormente e da condividere con gli altri.
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