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DA 0 A 2 ANNI: LA PRIMA INFANZIA
Sistemate sopra il lettino di Luca ci sono delle grosse api che sorridono e si inseguono in cerchio al ritmo di una musica allegra e ritmata.
Luca Fissa con attenzione....
Tende una mano verso l'alto...
Ruota la testa di lato in cerca...
Dalla nascita a 2 anni tante esperienze lo aspettano
I primi passi..
I primi giochi
I primi contatti con gli altri...
Le prime parole
La crescita di Luca segue uno sviluppo multidirezionale: percettivo , motorio - percettivo-motorio - cognitivo
Esercitazione 1: individua il tipo di competenza, tra quelle indicate in grassetto, necessaria a compiere le prime esperienze di Luca nel suo lettino
FINALMENTE CI SI MUOVE DA SOLI
Sviluppo motorio maggiore autonomia libertà di esplorazione dell'ambiente
Possibilità di conoscere il mondo
Sviluppo cognitivo
Le tappe dello sviluppo motorio
Tipologia dello sviluppo motorio |
periodo |
conquista |
descrizione |
Grande motricità |
4 - 5 mesi |
Posizione seduta |
Capacità di stare seduto per un tempo prolungato Anche senza l'appoggio dello schienale |
7 - 8 mesi |
gattonare |
Capacità di spostarsi sempre più agevolmente a "4 zampe" |
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Dai 12 mesi |
camminare |
Capacità di spostarsi con sicurezza crescente anche senza essere sostenuto |
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Dai 15 mesi |
correre |
Capacità di correre, saltellare evitando gli ostacoli |
Piccola motricità |
Da 6 - 7 mesi |
Afferrare - mantenere |
Capacità di afferrare e tenere in mano gli oggetti grazie all'uso del pollice opposta alla mano |
IL GIOCO PERCETTIVO-MOTORIO E IL GIOCO IMITATIVO
Già nei primi mesi di vita, le azioni automatiche ( i riflessi) cedono il posto ad atti volontari: il piccolo in culla risponde a feed back interni al suo corpo ed esterni, a cui risponde con comportamenti motori.
Sono comportamenti che apprende per caso, per tentativi: quando ad uno stimolo esterno il bimbo risponde con un comportamento che gli procura piacere, soddisfazione, tenderà a ripetere lo stesso comportamento ogniqualvolta si presenterà lo stesso stimolo: il feed back che riceverà da quel comportamento sarà dunque positivo
Comportamenti in risposta a feed back interni:
sente la sua voce ..gli piace! Riprova ad ascoltarla
Comportamenti in risposta a feed back esterni:
agita un sonaglio.quel suono lo diverte! Riprova ad agitarlo
Con il tempo, la sua vita sarà sempre più fitta di esperienze via via più complesse
Guidato dal piacere di essere il produttore di eventi, imparerà azioni diverse per raggiungere uno scopo:
spostare un piatto quando non vuole mangiare
tirare a sé la tovaglia quando vuole afferrare qualcosa!!!
Produrre tanti suoni diversi con..pentole e coperchi
Gettare dall'alto i giocattoli..per vedere la fine che fanno
Comportamenti percettivo-motori appresi grazie all'esperienza ( per caso, per tentativi)
Ma: il bimbo impara solo attraverso l'esperienza?
No: impara anche grazie alla presenza degli altri, IMITANDOLI
Lo sviluppo percettivo-motorio continua
Imitando la mamma quando passa l'aspirapolvere
Ascoltando una canzoncina e ballando
Ascoltando qualcuno parlare e riproducendo parole e movimento
Comportamenti percettivo-motori appresi grazie all'imitazione speculare ( comportamenti imitati nel momento in cui vengono prodotti) o differita ( comportamenti imitati che risalgono a momenti precedenti)
Esercitazione 2: prova a fare qualche esempio di imitazione speculare e imitazione differita
BIOGRAFIA DI J. PIAGET 1896 - 1980
Nasce a Neuchatel in Svizzera
Coltiva molteplici interessi in Biologia - si laurea in scienze naturali
Filosofia
Psicologia - legge tutte le opere di Freud
Parigi - riceve l'incarico di esaminare le risposte relative al test mentale di A. Binet ( vero - falso). In questa occasione matura la curiosità NON TANTO DI CONTROLLARE SE LE RISPOSTE SONO GIUSTE O SBAGLIATE, QUANTO DI CAPIRE IL PERCHE' DI UNA DATA RISPOSTA, in altre parole, Piaget era curioso di comprendere LA STRATEGIA che aveva portato il bambino a dare quella risposta piuttosto che un'altra
pubblica il primo dei numerosi testi che scriverà per l'intero arco di vita "IL linguaggio e il pensiero del fanciullo". Si sposa, ha tre figli, sui quali conduce i suoi studi sperimentali alla scoperta delle leggi di sviluppo del pensiero
fonda il centro di EPISTEMOLOGIA GENETCA a Ginevra, nel quale avrà modo di lavorare alla teoria sullo sviluppo del pensiero
I presupposti
L'intelligenza è uno strumento che
ha una funzione adattiva, cioè permette all'uomo di risolvere i problemi che incontra nel vivere quotidiano, garantendogli così l'adattamento all'ambiente
si autogenera, cioè cresce in modo autonomo
attraverso 2 meccanismi fondamentali:
assimilazione accomodamento
capacità di comprendere le informazioni capacità di comprendere le informazioni
nuove perché l'individuo possiede le nuove a condizione che l'individuo ristrutturi
rappresentazioni mentali adatte i propri schemi mentali.
Es: una volta che il bambino Es: una volta che il bambino ha acquisito il
ha acquisito il concetto di "gatto": concetto di gatto, se si trova davanti una tigre
può definire "gatti" animali che non dovrà costruire un nuovo concetto che rispetto
ha mai visto prima ma che presentano a quello di "gatto" ha somiglianze e..differenze
caratteristiche tali da fargli pensare alla
rappresentazione che si è fatto mentalmente
del gatto
Assimilazione e accomodamento sono rese possibili dalla presenza della maturazione neuronale e dall'esperienza.
l'autogenerazione del pensiero o dell' intelligenza costituiscono le invarianti funzionali:
invarianti non variano mai nel corso della vita
perché
funzionali hanno la funzione di accrescimento del pensiero o dell'intelligenza
l'autogenerazione del pensiero copre un periodo che va dalla nascita all'adolescenza per giungere al pieno sviluppo ma, per compiere questo percorso, attraversa 4 fasi ( che vedremo meglio più avanti) chiamate precisamente stadi.
Ciascuna fase è caratterizzata dalla presenza di strutture che rappresentano ciascuna una modalità con caratteristiche specifiche di conoscenza del mondo.
Le strutture si chiamano esattamente varianti strutturali
Varianti variano nel corso dello sviluppo
perchè
Strutturali sono strutture, cioè insieme di modalità di conoscenza
Le strutture sono tre:
Gli SCHEMI MENTALI: 0 - 2 anni ( risposte comportamentali agli stimoli sulla base di feed back )
Le AZIONI MENTALI: 2 - 7 anni ( la comparsa della prima forma di pensiero che guida l'azione)
Le OPERAZIONI MENTALI: 7 - 15 anni ( forma di ragionamento che acquista il carattere, dapprima logico - concreto, in seguito, logico-astratto)
Lo sviluppo dell'intelligenza procede per stadi
Gli stadi sono:
Universali, cioè sono uguali per tutti gli uomini
Sequenziali, cioè non si può passare allo stadio successivo senza aver maturato quello precedente
Qualitativamente differenti, cioè ognuno ha caratteristiche specifiche
Sono 4
Presentiamo i caratteri generali relativi a ciascuno stadio di pensiero
1° STADIO: SENSO-MOTORIO - 0 / 2 anni
1° STADIO |
CARATTERI |
ESEMPI |
|||
Senso motorio: 0 - 2 anni: riflessi neuromuscolari reazioni circolari azioni mentali
rappresentazioni mentali pensiero simbolico |
0 - 12 mesi : in questo periodo l'intelligenza è senso-motoria perché il bambino usa schemi percettivi e di movimento per interpretare la realtà. Secondo Piaget, si tratta di reazioni circolari che funzionano così: azione non intenzionale sull'ambiente reazione dell'ambiente feed back positivo o negativo percepito dal bambino ripetizione della stessa azione da parte del bambino se il feed back è positivo. In questo modo, il bambino acquisisce, riproducendole, quelle azioni che in un primo tempo ha esercitato sull'ambiente per caso. In altre parole, nel bambino è l'azione a guidare il pensiero e non viceversa Queste sue attività si intensificano con il progredire delle capacità motorie Verso i 18 mesi: compare la funzione simbolica o rappresentativa del pensiero, cioè la capacità di sostituire la realtà concreta con la sua rappresentazione mentale La funzione simbolica matura grazie alla comparsa delle prime rappresentazioni mentali rappresentazioni mentali e pensiero simbolico segnano la maturazione della seconda importante struttura: l'azione mentale |
Un bimbo di pochi mesi scopre, per caso, che può portarsi il pollice alla bocca, ha un feed back positivo, così la volta successiva ripete l'azione. In questo modo, il piccolo impara azioni sempre più complesse come tirare a sé un giocattolo, alzare la sua copertina, tirare la tovaglia per prendere il bicchiere, strisciare, battere il cucchiaio della pappa sul seggiolone, far cadere gli oggetti per la gioia di essere protagonista, causa dell'accadimento di un fatto, piangere ripetutamente finchè non compare la mamma. nomina oggetti che non sono presenti inizia il gioco simbolico in cui con un sasso fa finta di pettinarsi |
VEDIAMO DA VICINO LE TAPPE RELATIVE ALLE "REAZIONI CIRCOLARI"
Le Reazioni circolari: 1 mese - 18 mesi
Il significato
"reazioni" : "risposte comportamentali automatiche" provocate da stimoli, o situazioni ambientali
"circolari": ad un'azione che il bambino fa spontaneamente nell'ambiente per caso, l'ambiente "risponde", inviandogli un feed back. Se il feed back è positivo, il bambino ripeterà la stessa azione
Si possono rappresentare in modo circolare attraverso un esempio
Reazioni primarie |
1 - 4 mesi |
Risposta a feed back interni: sente la sua voce e riprova ad ascoltarla |
Reazioni secondarie |
4 - 8 mesi |
Risposta a feed back esterni: agita un sonaglio e riprova ad agitarlo |
Coordinazione schemi secondari O Coordinazione mezzi-fini |
8 - 12 mesi |
Impara a coordinare 2 comportamenti successivi per raggiungere uno scopo: sposta il cuscino per prendere un pupazzo. Cercare un oggetto come un pupazzo sotto un cuscino segna una prima tappa importante: per la prima volta, il bambino sa che esiste un oggetto anche se in quel momento non è presente nel suo campo percettivo, tanto è vero che lo cerca anche se è nascosto. Questo conquista è un altro schema mentale nuovo. Si chiama conservazione dell'oggetto |
Reazioni terziarie |
12 - 18 mesi |
Sperimenta azioni sempre diverse per raggiungere un medesimo scopo: usa oggetti diversi per produrre un suono |
Comparsa delle rappresentazioni mentali |
18 - 24 mesi |
Il pensiero è intenzionale: il bambino ha interiorizzato le azioni che successivamente compie: organizza mentalmente le azioni in sequenza per procurarsi un gioco: prende lo sgabello, lo avvicina all'armadio . |
COMPARE LA SECONDA STRUTTURA MENTALE: L'AZIONE MENTALE
Da questo momento, ogni azione, ogni comportamento che il bambino mette in atto è prima di tutto mentale, cioè il bimbo:
Prima ...............pensa a ciò che vuole fare
Poi................. fa ciò che ha pensato ( l'azione si fa intenzionale)
LA COMPARSA DELL'AZIONE MENTALE è resa possibile dal fatto che il bambino è consapevole di trovarsi davanti a DUE FACCE DELLA REALTA'
REALTA'
FISICA: gli oggetti concreti presenti MENTALE: gli oggetti pensati
nel suo campo percettivo che esistono nella sua mente
e che può rievocare
attraverso
UN NOME UN'IMMAGINE
Le CONSEGUENZE
IL GIOCO SIMBOLICO: se la realtà ha due facce, ogni volta che il bimbo vuole fare l'astronauta e vagare nello spazio con la sua astronave, si accomoda nella sua poltroncina rossa, prende in mano un vassoio lucente e.voilà, si parte verso il cielo stellato
LA CONOSCENZA DI SE': se fino a un anno e mezzo d'età il bimbo posto davanti a uno specchio si riconosceva ma non si sognava dell'esistenza di una differenza tra il vero Sé e l'immagine, ora, verso i 2 anni d'età..comprende che anche in questo caso ci sono due realtà: la realtà fisica ( il suo corpo, il vero Sé) è l'immagine allo specchio.
Ecco perché nell'esperimento di uno psicologo francese, Renè Zazzo "La macchia sul naso" il bambino a cui era stata disegnata una macchia sul naso, alla domanda "chi è la figura che vedi allo specchio?"
Risponde "Io!" indicando la figura che corrisponde al sé, prima dei 17 mesi
"Io!" indicando se stesso e non più l'immagine dopo i 17 mesi
In altre parole
Prima dei 17 mesi, il bambino va a toccare la macchia sul naso che vede allo specchio e si cerca dietro lo specchio
Dopo i 17 mesi, il bambino tocca la macchia sul proprio naso e non su quello allo specchio e smette di cercarsi dietro la lastra
Dopo aver conquistato il senso della propria identità, il bambino comincerà a notare le prime differenze e somiglianze tra sé e gli altri bambini e bambine e scoprirà che il mondo degli uomini ha due realtà: le femmine e i maschi.
Dal momento in cui si chiede se è maschio o femmina, comincia a maturare l'identità di genere
Scoprirà che tra maschi e femmine esistono differenze
Anatomiche
Culturali , cioè quelle differenze dettate dalla società di appartenenza che conosciamo come stereotipi.
Riguardano l'insieme di comportamenti, modi di essere e di apparire che la società ritiene si adatti a una femminuccia o al maschietto.
L'adeguare il proprio modo di essere e di comportarsi al genere di appartenenza è un processo lungo che inizia verso i due anni d'età e durerà in maniera sensibile fino all'adolescenza
Questo processo si chiama socializzazione di genere e dipende dall'azione educativa di molte agenzie di socializzazione: dalla famiglia, al gruppo dei pari, ai mass media...
PROGRESSI NEL LINGUAGGIO: il bimbo è motivato a imparare a comunicare perché si rende conto che un nome..ha una potenza straordinaria! Se pronuncia l'oggetto del suo desiderio..quell'oggetto può trovarselo davanti.
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO:LE TAPPE FONDAMENTALI
1° Tappa : da 0 a 12 mesi
Neonati: 1 mese
suoni vegetativi come conseguenze fisiologiche relative alle funzioni vitali ( ruttini - colpi di tosse - singhiozzi)
suoni vocali gridi ( versi di dolore - gioia - fame..)
gemiti ( versi più brevi che si ripetono meno frequentemente )
Gli adulti ne intuiscono il significato a seconda del contesto: se è ora di pappa capiranno che sono gridi di fame
Neonati: 2 mesi
cooing sound ( verso del tubare) Sono suoni che somigliano a consonanti. Sono in risposta all'adulto che sorride o parla con loro, esprimono piacere
Neonati: 5 - 6 mesi
balbettio ripetuto ( suono composto da consonante e vocale, ripetuto più volte. Parte da una vocale: abababa - ananana.. Suona come un primo discorso per enfasi, pause,intonazione..)
Piccoli: 8 - 9 mesi
lallazione non ripete la stessa sillaba come nel balbettio ma varia: alterna
sequenze di
vocali/consonanti
consonanti/vocali
consonanti
Anche la lallazione suona come un discorso: è un secondo discorso. Sembra una lingua straniera!!
° Tappa: da 1 a 18 mesi
Piccolo: 1 anno
olofrase ( tutta una frase) Sa pronunciare le prime parole che hanno però il significato di un messaggio vero e proprio: vogliono esprimere un'intera frase o periodo.
In 12 mesi, pronuncia alcune parole che si riferiscono a oggetti concreti e importanti per il bimbo, mentre conosce il significato di 50 parole che comprende anche se non le usa attivamente
Es: "Pappa" sta per "ho fame, oppure "ho appena fatto un ottimo pranzetto!"
L'azione educativa dell'adulto che da una parola deve capire l'intero messaggio è importante: dopo aver interpretato il significato dell'olofrase, sarebbe opportuno che l'adulto ripetesse al piccolo l'intera frase, così da stimolare il bambino al passaggio dall'olofrase alle prime frasi semplici
Le frasi telegrafiche: da 18 a 30 mesi ( da 50 a 200 parole a 3 anni )
Tra i 18 e 24 mesi i bambini mettono insieme 2 parole.
Formano frasi
binarie, perché formate da due parole
telegrafiche, perché usano solo le parole indispensabili per farsi capire
Nella frase telegrafica, al primo posto c'è la parola più importante: la parola perno
al secondo posto quella che completa il senso della frase
Es: Bimbo cane. Bimbo = parola perno. Può significare che il bimbo vuol giocare col cane
Cane bimbo. Cane = parola perno. Può significare che il cane abbaia al bimbo
SVILUPPO AFFETTIVO E SOCIALE
Lo sviluppo Affettivo ( emozioni, sentimenti, volontà, impegno, motivazioni, interessi..)
Sociale ( la capacità di gestire le relazioni con gli altri ) da parte del bambino
sarà
positivo o problematico,
a seconda di come la famiglia si pone nei confronti del bimbo:
Già dalla nascita, il bimbo possiede una competenza sociale innata, cioè il bimbo possiede la capacità di allacciare relazioni con chi si prende cura di lui ( normalmente è la madre)
Tra il bambino e la madre ( o l'adulto che si prende cura di lui dalla nascita) inizia una profonda relazione affettiva chiamata "attaccamento"
L'attaccamento è un processo attraverso cui si stabilisce una relazione profonda, contrassegnata da una carica affettiva intensa, tra due persone di cui una (il bambino) è in posizione d'inferiorità e dipende dall' altro ( la madre o F.D.A).
Ha lo scopo
di garantire al bambino la sopravvivenza fisica
La sicurezza psicologica
Una funzione cognitiva ( la F.D.A media la conoscenza del mondo)
di costituire nel bambino la formazione di modelli operativi interni, cioè dei modelli di comportamento sociale che il bambino riprodurrà nel corso della vita futura con gli altri, secondo la rappresentazione di sé e dell'altro. L'acquisire un senso di fiducia o sfiducia verso gli altri ( Erikson) ne è un esempio
E' facile comprendere, allora, l'importanza dello stabilirsi di un buon attaccamento come premessa di sviluppo positivo.
GIOCHI TRA MADRE E BAMBINO DURANTE L'ATTACCAMENTO: qualche esempio
Interazione visivo - cinesiche
Fissazione reciproca il bambino fissa spontaneamente il volto umano
La madre risponde allo sguardo
Quando si avvicina la madre, il bambino la fissa
Per quanto il bambino, alla nascita, non possieda capacità cognitive e sociali per interagire, tuttavia esperimenta con la mamma, il papà o altre figure familiari forme d'interazione: sa coordinarsi grazie a una competenza sociale innata.
Le interazioni sono di diversi tipi
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