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Il disagio dei giovani




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IL DISAGIO DEI GIOVANI


Al di là dell'impressione data dalle notizie sui media, sarebbe utile avere un quadro obiettivo del fenomeno, ricercando quindi dati più verosimili ma comunque facilmente reperibili.

Per avere un quadro sui problemi dei giovani, ho preso in esame la pubblicazione dell'ISTAT relativa a "Devianza e disagio minorile. Caratteristiche e aspetti giudiziari" elaborata nel 2002 in collaborazione con il Ministero dell'Interno, della Giustizia e dell'Istruzione. Da questa analisi emergono dati inquietanti.


Suicidi

Per quanto riguarda eventi drammatici come i suicidi, nella pubblicazione vengono presi in considerazione i giovani tra i 15 e i 24 anni di sesso maschile. Nel 1996 l'Unione europea ha registrato 10,7 suicidi per centomila giovani dello stesso sesso ed età. Tale valore per l'Italia è pari a 7,5, superiore soltanto a quello del Portogallo (4,1) e della Grecia (2,8), mentre sopra la media europea si collocano prevalentemente i paesi del Nord Europa, in particolare la Finlandia con 34,5 suicidi per centomila giovani, l'Irlanda (26,4) e l'Austria (20,9). Nel periodo preso in esame dal lavoro dell'Istat (1993-99) in Italia i suicidi di minorenni rilevati dalla polizia e dai carabinieri hanno subito una diminuzione rilevante, passando dai 65 del 1993 ai 23 del 1999.

Come per gli adulti e i giovani, anche tra i minorenni il suicidio è più diffuso tra i maschi. Tra le 23 vittime del 1999, infatti, soltanto due sono ragazze. Tra le motivazioni accertate dei suicidi di minorenni prevalgono quelle affettive (66,7%) e quelle imputabili a malattie psichiche (25,0%) o fisiche (8,3 %,). I tentativi di suicidio risultano anch'essi in diminuzione, ma in questo caso il calo è più contenuto. Nel 1999 oltre i tre quarti dei tentativi di suicidio si è verificato tra le ragazze. La motivazione prevalente tra le minorenni è ancora quella affettiva, che costituisce i tre quarti dei casi in cui il movente è conosciuto.


Delinquenza minorile

Nel 1999 i minorenni denunciati sono stati in totale 43.897 (di cui 11.887 stranieri) con un leggero aumento rispetto al 1993 dell'1,2%. Il furto rappresenta il delitto maggiormente commesso dai minorenni (in totale 16.290), e in particolare da coloro che hanno meno di 14 anni (5.488). Sono in aumento i delitti legati alla produzione e allo spaccio di droghe (dal 5,0% del 1993 al 10,3%), le lesioni personali volontarie (dal 6,3% al 7,6%) e le rapine (dal 3,3% al 3,8%).


Fughe

Questo lavoro fa riferimento anche a quegli eventi come le fughe da casa che rappresentano chiari sintomi di malessere sociale per gli adolescenti. Dall'esame dei dati relativi agli anni 1998 e 1999 risultano essere 6.873 i minori scomparsi per i quali sono state attivate le ricerche (di essi 5.479 sono stati rintracciati) e la fascia di età più consistente riguarda quella degli adolescenti di 15-17 anni.


Anoressia e bulimia

Alcune malattie come l'anoressia e la bulimia vengono oggi lette come espressioni di forme di disagio determinate da condizioni di malessere psicologico ed emotivo

Queste malattie sono più frequenti di quello che pensiamo, infatti in Italia, nel 2000, avevamo questa situazione:

Anoressia

Presente nello 0.5 - 1.0 % della popolazione italiana

Bulimia

Presente nello 1.0 - 3.0 % della popolazione italiana

Malattia nascosta

Stimata tra il 5 - 15 % della popolazione italiana

Sesso

F = 95.9% - M = 4 .1%

Età media di insorgenza:

17,2 anni


Le cause di queste malattie vengono ricercate nei vissuti traumatici, nei lutti e perdite affettive ma anche più semplicemente messe in relazione a conflitti con i genitori o tra i genitori, alla sensazione di essere sottoposti a un eccesso di aspettativa o al contrario di essere fortemente trascurati dai propri genitori, alla difficoltà di essere accettati socialmente o a sentirsi oggetto di derisione per la propria forma fisica. Per alcune persone, si tratta di una tendenza autodistruttiva che le porta ad alterare il proprio comportamento alimentare o ad abusare di alcol o droghe.

Uno dei motivi per cui una ragazza inizia a sottoporsi a una dieta eccessiva è la necessità di corrispondere a un canone estetico che premia la magrezza, anche nei suoi eccessi. Secondo molti psichiatri, infatti, l'attuale propensione a prediligere un modello di bellezza femminile che esalta la magrezza ha conseguenze devastanti sui comportamenti alimentari di molte giovani. È anche questa una situazione figlia di questa età moderna, dove l'eccesso di alimenti, in determinate zone del mondo (mentre altre patiscono la fame), è visto più come un pericolo che come un bene, dal quale bisogna guardarsi (ingoiando pasticche dimagranti che non fanno assorbire i nutrimenti).


Incidenti stradali

Ogni giorno in Italia si verificano in media 652 incidenti stradali, che provocano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 912.  L'elemento drammatico però è che la parte maggiormente colpita è la popolazione più giovane del paese, il 25 per cento sono ragazzi con meno di 23 anni. Tra maschi e femmine esiste un'enorme differenza di rischio, infatti i conducenti maschi sono da 8 a 10 volte più colpiti delle femmine.


Bullismo

Questi dati sono stati pubblicati su "Repubblica" il 20 novembre 2006. Vengono citati i risultati di uno studio presentato a Milano dalla SIP (Società Italiana di Pediatria) dove si parla di un aumento del fenomeno del 5% rispetto al 2005, ma si può pensare anche che ci sia una sempre maggiore attenzione al fenomeno e una maggior capacità di riconoscere il fenomeno anche da parte dei ragazzi. Quasi otto ragazzi su dieci delle scuole medie hanno conosciuto da vicino atti di bullismo, o perché ne sono stati vittima, o perché lo hanno subito i loro amici.


Uso di sostanze stupefacenti

La diffusione ed il consumo delle sostanze psicoattive illegali fra gli studenti è indagata attraverso lo "studio nazionale ESPAD Italia", realizzato annualmente dal 1999 ad oggi, in accordo con le indicazioni date dall'Osservatorio Europeo. Questo studio mette in evidenza la seguente situazione nella popolazione giovanile scolarizzata.



-Consumi di marijuana

Il 29,2% degli studenti ha fatto uso almeno una volta durante la propria vita di marijuana. L'uso frequente di erba è riferito dal 2,7% degli studenti.

Analizzando i consumi relativi al 2007 si osserva che a diciannove anni il 40,1% dei maschi ed il 26,3% delle femmine ha utilizzato marijuana almeno una volta negli ultimi dodici mesi.

-Consumi di eroina

Il 2,2% degli studenti ha provato l'eroina almeno una volta nel corso della propria vita. Il consumo frequente è riferito dallo 0,4% dei giovani intervistati, circa un sesto di coloro che la hanno sperimentata. Fra gli studenti che hanno detto di aver usato eroina nel corso del 2007 sono i diciassettenni maschi e le sedicenni femmine a consumare maggiormente la sostanza. Il fatto che i picchi di utilizzo siano tra i diciassettenni maschi e tra le sedicenni femmine permette di ipotizzare che per la popolazione adolescenziale il consumo di eroina non rappresenti una "stazione terminale" di una carriera nel campo delle sostanze psicoattive illegali, ma piuttosto un'esperienza transitoria che viene abbandonata precocemente al compimento della maggiore età.

-Consumi di stimolanti

Il 4,7% dei giovani intervistati riporta di aver fatto uso almeno una volta nella vita di stimolanti (amfetamine, ecstasy, GHB, ecc.). Circa un terzo degli stessi ne ha fatto uso anche nell'ultimo mese ed un ottavo di questi sono consumatori frequenti (0,6%).

-Consumi di cocaina -Il 6,3% degli studenti italiani ha sperimentato almeno una volta nella vita l'uso di cocaina. La proporzione è molto simile a quella nella popolazione generale (6,9%). Il consumo frequente di cocaina è riportato invece dallo 0,4% degli studenti. Il consumo di cocaina non sembra andare incontro ai fenomeni di "autocontenimento" che caratterizzano quelli di eroina al compimento della maggiore età, ma sembra preludere ad un progressivo maggior reclutamento di  nuovi consumatori successivo al compimento dei 20 anni.

-I consumi di allucinogeni

Tra gli studenti intervistati nelle scuole italiane il 4,4% ha usato sostanze allucinogene almeno una volta nella vita ed il 2,7% nell'ultimo anno. Il consumo frequente coinvolge lo 0,4% della popolazione d'interesse.  (nota sul policonsumo 7)

Consumo di sostanze psicoattive legali da parte degli studenti

Lo stesso studio riporta la facilità con cui i giovani possono procurarsi sostanze psicoattive legali, nonostante la legge ne proibisca la vendita ai minorenni. Le sostanze prese in considerazione sono l'alcol, il tabacco, psicofarmaci e anabolizzanti.

Il tabacco è la sostanza psicoattiva più facilmente reperibile dagli studenti (88%), seguono l'alcol (84,3%), gli psicofarmaci (52,7%) e infine gli anabolizzanti (40,5%). La facilità di accesso alle sostanze cresce all'aumentare dell'età, anche laddove è necessaria una ricetta medica.

Consumo di alcol e "binge drinking"

È molto elevata la quota di minori che consuma alcol: nel 2005 in Italia tra i ragazzi di 11-15 anni il 2,3% si è ubriacato almeno una volta nell'anno, nonostante siano al di sotto dei 16 anni, età prevista dalla legge per la somministrazione di alcolici.

Tra i ragazzi di 16-17 anni emerge un quadro ancora più critico: l'8% dei maschi consuma alcolici tutti i giorni, il 4,7% beve alcolici fuori pasto almeno una volta a settimana; il 10,9% ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta negli ultimi 12 mesi e di questi uno su quattro si è ubriacato più di tre volte nell'anno. Con l'espressione "binge drinking" si fa riferimento all'abitudine di consumare eccessive quantità (convenzionalmente 6 o più bicchieri di bevande alcoliche) in una sola occasione, come ad esempio durante una stessa serata o una festa. Questo comportamento si è diffuso prevalentemente nei Paesi del Nord Europa, ma si sta radicando tra i giovani anche in Italia: l'andamento per età è caratterizzato da un picco nella fascia 20-24 anni (15,7%) e notevoli differenze di genere (25,5% dei maschi e 6% delle femmine). Tra i minori dichiarano di essersi ubriacati almeno una volta nell'anno il 4,6% dei ragazzi, tra i 18-19 anni la quota raggiunge il 14,6%  e decresce solo dopo i 25 anni.


L'insuccesso scolastico

Segno o causa di disagio? L'insuccesso scolastico si muove tra questi estremi. Don Milani cinquant'anni fa scrisse: "La scuola ha un solo problema. I ragazzi che perde." Il priore denunciava come il sistema scolastico fosse caratterizzato in modo pesante da persistenti discriminazioni ed esclusioni fra "i Pierini" e "i Gianni", fra i figli dei ricchi e i figli dei poveri. E Umberto Galimberti aggiunge (Repubblica, 28 giugno 2002): "Per quel che ne so, chi smette di studiare non ricomincia più. E nella vita le sue chance vengono limitate al suo livello di studi." E' quindi l'insuccesso scolastico un forte indicatore del disagio esistente tra giovani e società.

Nel 2003-2004 il tasso di scolarità in Italia è intorno al 100% nelle scuole d'infanzia, elementari e medie mentre risulta meno alto nella scuola secondaria superiore, dove è pari al 91,9%. C'è insomma ancora un 8% abbondante di 14enni che si ferma alle medie inferiori. (dati Istat).

In Regione Lombardia sempre nello stesso periodo, hanno abbandonato gli studi il 5,1% degli studenti in prima superiore e più o meno il 3% lo abbandonano negli anni successivi. Arrivati a sostenere gli esami di maturità, il 96,9% li supera: il 99,3% ai licei classici, il 95% agli istituti professionali.



Interruzioni di frequenza (% interruzioni in corso d'anno, formalizzate e non formalizzate, su totale alunni iscritti) per ordine e grado di scuola statale e anno di corso[1] - Lombardia - a.s. '03/'04




Anno di corso

% Interruzioni di frequenza

Primaria

I


II


III

IV


V


I grado

I


II


III


II grado

I


II


III


IV


V









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