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L'EVOLUZIONE STELLARE E LA NASCITA DEL CARBONIO
Tutte le droghe, sono sostanze organiche, e dato che tutte le sostanze organiche sono composte dal carbonio, andiamo a vedere dove si forma questo particolare atomo.
Questo atomo che ha numero atomico Z=6,è un atomo che si lega con legame covalente.
Nei composti organici, il carbonio manifesta la proprietà di unirsi con altri atomi di carbonio, originando catene più o meno complesse. Le sostanze organiche presentano accanto al carbonio, idrogeno nella maggior parte dei casi, oppure ossigeno, azoto e fosforo.
Una delle caratteristiche più importanti del carbonio è l'ibridizzazione, che avviene se uno dei due elettroni di valenza 2s2 viene promosso in un orbitale vacante 2p, avremo 4 elettroni spaiati.
Il carbonio come tutti gli altri elementi chimici nasce dall'evoluzione stellare e più precisamente dalla fase di gigante rossa, attraverso questa reazione:
He + 4He > 8Be + 4He > 12C
Le tappe principali dell'evoluzione stellare: le stelle hanno origine dalla materia interstellare. Quando, per una qualche ragione, alcune masse gassose acquistano una densità superiore a quella della zone circostante, cominciando a contrarsi per effetto gravitazionale. Quando la densità della nube di gas in via di contrazione raggiunge un valore abbastanza elevato, la nube che prende il nome di protostella , diventa opaca e la sua temperatura interna comincia a crescere rapidamente e cresce fino a raggiungere valori sufficienti all'innesco delle reazioni nucleari: la contrazione allora si arresta e la protostella si trasforma in stella in equilibrio stabile. Tutte le stelle iniziano la propria vita bruciando idrogeno nel nucleo e trasformandolo in elio, ma la loro evoluzione successiva dipende dalla loro massa iniziale, quella che possiedono al momento della nascita. Durante la fusione dell'idrogeno in elio, la stella possiede una temperatura, una luminosità ed un colore ben definiti; ad essi corrisponde una posizione sul diagramma H-R. Tutte le stelle che si trovano nella fase di fusione dell'idrogeno, che e' la fase di maggior durata dell'intera vita stellare, hanno nel diagramma H-R una posizione compresa entro la fascia della sequenza principale.
La massa della stella determina la
posizione del suo punto rappresentativo sulla sequenza: tanto maggiore e' la
massa, tanto maggiori sono la sua temperatura e luminosità nella fase di
bruciamento dell'idrogeno, e viceversa.
La stella rimane stabile per tutta la durata di questa fase, che può variare,
secondo la sua massa, da pochi milioni a svariati miliardi di anni. Quando
l'idrogeno sta per essere esaurito nel nucleo, l'equilibrio idrostatico che si
era stabilito viene a mancare, perchè l'energia
prodotta dalla fusione non e' sufficiente a controbilanciare la pressione degli
strati esterni della stella. Di conseguenza, il nucleo incomincia a contrarsi e
a riscaldarsi, in modo da accelerare la fusione dell'idrogeno restante e dare
il via alla fusione di elio in carbonio. Questo produce un sovrariscaldamento
della stella, che deve contemporaneamente espandere gli strati più esterni per
dissipare l'energia in eccesso. La temperatura superficiale della stella
diminuisce, e di conseguenza il suo colore si fa via via
più rosso, mentre la luminosità complessiva aumenta, dato che la superficie
emittente e' aumentata con l'espansione. La stella diventa cioè una gigante
rossa, una stella più fredda e più luminosa rispetto alle stelle di sequenza
principale. Il suo punto rappresentativo sul diagramma H-R si sposta verso
l'alto e verso destra, risalendo quello che viene detto il 'ramo delle
giganti rosse'. Contemporaneamente, la stella comincia a perdere massa,
attraverso l'espulsione di parte dei suoi strati più esterni. La massa perduta
alla fine di questa fase puo' essere anche una
frazione significativa della massa iniziale della stella.
Quando la temperatura centrale della stella ha raggiunto i 100 milioni di
gradi, i nuclei di elio incominciano a fondersi a tre per volta per formare un
nucleo di carbonio. La stella si sposta dalla regione delle giganti rosse
ancora verso la sequenza.
Se la stella ha una massa inferiore a circa due volte la massa del
Sole, la sua evoluzione attiva termina qui. Le stelle più piccole, infatti,
sono più compatte di quelle grandi e, nel loro nucleo, il gas e' cosi' denso da
raggiungere lo stato degenere: in queste condizioni, non e' possibile
un'ulteriore contrazione del nucleo, e la stella non può innescare la fusione
del carbonio prodotto. Quando l'elio sta per esaurirsi, il nucleo si contrae e
gli strati esterni si espandono, per la minore produzione di energia
all'interno; nel diagramma H-R, il suo punto rappresentativo risale verso il
ramo delle giganti rosse. A questo punto, la stella diventa instabile e gli
strati piu' esterni incominciano a pulsare, fino a
quando non vengono espulsi in direzione radiale, lasciando scoperto il nucleo
caldo e denso della stella: una nana bianca. L'insieme della stella centrale e
della nube di gas espulso prende il nome di nebulosa planetaria.
Le stelle più massicce ripetono più volte il ciclo di contrazione ed
espansione, innescando ogni volta la fusione di un elemento più pesante
all'esaurirsi del combustibile precedente, mentre il loro nucleo si riscalda sempre
piu'. A 800 milioni di gradi incomincia la fusione
dei nuclei di carbonio, che da' origine ad elementi come l'ossigeno, il
magnesio, il neon. A temperature di 1,4 miliardi di gradi i nuclei di ossigeno
si fondono, formando silicio, zolfo, fosforo, e cosi' via.
La catena dei bruciamenti nucleari si interrompe quando il gas nel nucleo della
stella, che ad ogni contrazione e' rimasto sempre piu'
denso e compatto, diventa degenere. A questo punto, la fusione del successivo
combustibile nucleare rilascia nel gas degenere una grande quantità di energia,
che provoca l'esplosione della stella come supenova.
Il gas arricchito di elementi pesanti viene restituito al mezzo interstellare:
l'esplosione delle supernovae rappresenta il principale meccanismo di arricchimento
chimico delle galassie. Gli strati esterni della stella vengono espulsi nello
spazio, mentre il suo nucleo collassa sotto la
propria spinta gravitazionale, formando un oggetto estremamente denso e
compatto.
Solo le stelle con massa superiore a 12-13 volte quella del Sole percorrono
tutto il ciclo dei bruciamenti nucleari, arrivando a sintetizzare il ferro,
dopo di che la catena si interrompe: la fusione del ferro in elementi più
pesanti e' infatti endoenergetica, cioè, invece di
liberare energia, ne assorbe.
Il ferro sintetizzato nel nucleo della stella subisce quindi
un'instabilità: i nuclei di ferro si frantumano e, sotto l'enorme pressione
alla quale sono sottoposti dagli strati di gas sovrastanti, collassano
su se stessi. Il nucleo si contrae, alla ricerca di una nuova configurazione di
equilibrio idrostatico. Gli strati esterni cadono sul nucleo a grande velocità,
urtando contro la sua superficie. L'onda d'urto che si forma riscalda il gas
fino a temperature altissime; in queste condizioni si innescano immediatamente
bruciamenti nucleari molto rapidi, che depositano una grande quantità di
energia negli strati di gas, facendo esplodere la stella come supernova
La sorte del nucleo, a questo punto, dipende dalla sua massa: se e' inferiore
ad un certo limite critico (qualche volta la massa del Sole), i nuclei si
fondono con gli elettroni, formando un 'mare' compatto e densissimo
di neutroni. Ciò che rimane della stella si assesta in una configurazione di
equilibrio, una stella di neutroni.
Se invece la massa del nucleo e' superiore a quel limite, nulla può fermare il suo collasso, che diventa irreversibile; mentre il nucleo si contrae, a massa costante, la forza di gravita' in superficie aumenta. In accordo con la teoria della Relatività Generale, lo spazio intorno alla stella si deforma, incurvandosi e modificando le traiettorie dei corpi che vi passano vicino. La stella scompare, perchè perfino la luce resta intrappolata all'interno del suo enorme campo gravitazionale: si e' formato un buco nero.
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