AUTORI EMERGENTI
DELLA DECOLONIZZAZIONE D'AFRICA
In Africa la
letteratura scritta ha origini recenti, in quanto è un frutto del processo di
colonizzazione
Svolto dall'Europa
nell'800. tra le conseguenze di quel processo vi fu l'imposizione della
cultura, della religione e della lingua dei colonizzatori. Infatti, la
tradizione culturale africana era sempre stata tramandata oralmente; solo nel
XX secolo le nuove generazioni del continente poterono introdursi
nell'istruzione scolastica, anche se nella lingua dei colonizzatori, che così
contribuì a cancellare i tipici dialetti locali, per questo tutti gli scritti
africani sono in inglese, francese o portoghese. Inoltre oggi le letterature
nere dimostrano notevole vitalità e creatività, contemporaneamente esse hanno
anche la tendenza d'abbandonare l'imitazione dei modi formali e dei temi
europei a favore di una produzione che pur essendo anglofoba o francofona, si
fa più "africana" nel senso che gli autori trattano temi sempre più vicini alla
mentalità e alla vita di quelle popolazioni.
Ne è un esempio il testo
di Chinua Achebe: "La freccia
di Dio" del 1964, che tratta dell'insensibilità degli europei verso le
tradizioni indigene e più specificatamente della colonizzazione delle aree
religiose senza alcun rispetto. L'autore è un narratore e un poeta
nigeriano di lingua inglese, nato nel 1930. egli appartiene alla prima generazione
di intellettuali africani cresciuti ed educati in Africa. Per Achebe lo scrittore
è maestro e guida perché ha il compito di ricostruire la storia del passato
africano e dei suoi valori culturali soffocati dal colonialismo. Ha fondato
e diretto, con la collaborazione di una casa editrice di Londra, la collana African Writers in cui sono state
pubblicate le maggiori opere di autori africani. Questo romanzo fa parte di una
trilogia a sfondo storico che ha introdotto l'autore sul mercato e che è stata
pubblicata in Italia nel 1977
in una versione unificata dal titolo: "Dove batte la
pioggia". Il tema è la reazione alla
presenza bianca in terra nigeriana; protagonista un sacerdote tribale di un dio
che rappresenta l'unità dei villaggi. Essendo uomo capace di giudizio e di
diplomazia, si pone il problema della convivenza con una cultura e una
religione diverse dalla sua. Il sogno di una convivenza pacifica e rispettosa,
però, non può che cadere: egli spera che la colonizzazione porti nuove
opportunità, ma saranno gli stranieri ad approfittare delle divisioni che
sorgono nella comunità africana. Il simbolo della disperata ricerca di una
nuova stabilità è un pitone sacro in procinto di soffocare: troverà infine il
modo per tornare a respirare, ma al prezzo di smarrire la sua sacralità. Allo
stesso modo l'avventura personale del protagonista, gli antagonisti con cui si
confronta, la prigionia a cui dovrà sottostare, non impediranno al villaggio di
continuare a vivere, ma sono il sogno della disgregazione insinuatasi tra la
sua gente.
Un altro esempio è
il racconto dell' autobiografia di Nelson
Mandela, "Lungo cammino verso la libertà" (1994).
Egli è l'eroe della liberazione sudafricana dal giogo dell'apartheid
(discriminazione razziale); essa documenta tra l'atro, quel profondo
risentimento contro i colonizzatori europei. Egli nasce nel 1919, nel Transkei
e figlio di un capotribù. Dopo la laurea in giurisprudenza , nel 1944 partecipa
alla fondazione di una lega giovanile affiliata al partito dell'African
National Congress, che si batte contro l'apartheid; poi nel 1960 fonda
l'organizzazione clandestina "Lancia della nazione" che organizzava attentati
contro il potere economico dei bianchi. Dopo due anni di clandestinità, per cui
nel 1962, viene arrestato e condannato all'ergastolo. Anni dopo rifiuta la
libertà offertagli dal Primo Ministro in cambio della sconfessione della
guerriglia. Viene liberato nel 1990 dal nuovo presidente del Sudafrica, De
Klerk. L'anno successivo Mandela viene eletto residente dell'Anc e guida il
partito alla negoziazione per il passaggio a un sistema democratico e
multirazziale. Nel 1993 gli viene assegnato (assieme a De Klerk) il Premio
Nobel per la Pace. Si
separa dalla moglie Winnie, che durante i ventisette anni di carcerazione,
aveva assunto nei ghetti neri un potere quasi dittatoriale, fino ad essere
implicata in processi per omicidio. Nel 1994 vince le prime elezioni a
suffragio universale, assumendo la presidenza della repubblica. Nel 1995 ha abolito la pena di
morte; nel 1996 si è fatto promotore di una nuova costituzione multirazziale; fin
a quando nel 1997 fece il suo primo passo verso il ritiro dall'attività
politica designando un nuovo leader per il partito dell'Anc.