|
Appunti superiori |
|
Visite: 1715 | Gradito: | [ Medio appunti ] |
Leggi anche appunti:Oceano indianoOCEANO INDIANO Superficie 73 milioni di km² Profondità massima 7.725 Geografia economicaGEOGRAFIA ECONOMICA GLOBALIZZAZIONE La globalizzazione è un processo Kazakistan, o KazahstanKazakistan, o Kazahstan Repubblica (Kazak Respublikasy) dell'Asia centrale. |
GLI STATI UNITI
Gli Stati Uniti d'America (U.S.A. ) confinano a nord con il Canada, a sud con il Messico, a est e a ovest sono bagnati dall'Oceano Atlantico e dall'Oceano Pacifico.
Gli USA sono una repubblica federale democratica formata da 50 stati più il Distretto di Columbia, dove si trova la capitale, Washington, sede della Casa Bianca, dove vive il presidente.
LE GRANDI REGIONI CLIMATICHE
Nel paese si riscontra una straordinaria diversità di ambienti naturali che è la conseguenza della varietà morfologica e climatica del territorio.
Nelle zone più a nord, come l'Alaska, troviamo i climi freddi. Queste regioni inospitali sono l'ultima frontiera degli americani; sono ricche di monti e di foreste e scarsamente abitate. Il cuore dell'America è quello a ovest della regione dei Grandi Laghi e corrisponde alla vastissima fascia interessata dal clima temperato, dal più freddo al più caldo. È una zona pianeggiante che si estende fino a ridosso delle montagne: sono grandi le praterie, che occupano quasi tutto il centro degli Stati Uniti e sono anche il regno del grano e delle immense mandrie di bovini. È l'America del mare d'erba, verdeggiante grazie a grandi opere idrauliche, anche dove il clima, in prossimità delle Montagne Rocciose, diventa steppico.
Ancora più a ovest, oltre le Montagne Rocciose, si raggiunge quello che era l'ultimo confine dell'antico Far West, la costa del Pacifico. Ricca e popolosa, una fascia verdeggiante corre lungo la costa per più di 2000 km di lunghezza. È la California dal clima temperato caldo in quasi tutta la sua estensione, dove sorge la megalopoli dell'ovest, nella quale si saldano San Francisco e Los Angeles, e dove l'ambiente
desertico si mostra in modo spettacolare all'interno, nel Deserto del Mojave e nella Valle della Morte. Nelle zone più meridionali di trova la fascia del Sole, o, come si diceva un tempo, il profondo sud. Vi si estendono a perdita d'occhio immense piantagioni di cotone e di tabacco, dove, prima che la guerra di Secessione li liberasse, lavoravano schiavi gli antenati degli abitanti neri di oggi.
Infine, tra Louisiana e Florida sul Golfo del Messico, abbiamo i paesaggi tropicali, caratterizzati da forte umidità e, durante l'estate, da uragani particolarmente violenti.
Appunto nella Florida si trova il clima tropicale per eccellenza, quello delle paludi dell'Everglades, oggi parco nazionale. Splendido e ultimo stato dell'Unione (è divenuto tale, come l'Alaska, nel 1959): le Isole Hawaii, una ventina di isole tropicali, coperte da una vegetazione lussureggiante interrotta da vulcani. La capitale è Honolulu.
FIUMI E LAGHI DEL TERRITORIO
Gli Stati Uniti sono attraversati da grandi fiumi; grazie a colossali opere idrauliche le loro acque servono come vie di comunicazione interne e irrigano amplissimi terreni agricoli , favorendo in molti luoghi lo svolgimento dei commerci e delle attività produttive.
Il Mississippi insieme al Missouri forma un bacino vastissimo.
Riceve anche le acque dei fiumi Ohio e Tennessee, che nascono sui Monti Appalachi, ed è collegato tramite canali navigabili alla regione dei Grandi Laghi (Superiore, Michigan, Huron, Erie e Ontario). Da questi ultimi i battelli possono dirigersi verso il Canada oppure verso la città di New York, percorrendo altri canali che uniscono i laghi Erie e Ontario al fiume Hudson.
Infine, ma non meno importante, il Rio Grande, che si getta nel Golfo del Messico, e il Colorado occidentale, che nasce dalle Montagne Rocciose e sfocia con un vasto delta nel Golfo di California
Gli Stati Uniti hanno una popolazione di circa 300 milioni di abitanti.
La caratteristica principale degli Stati Uniti è la sua maggioranza multietnica, frutto di incroci tra varie popolazioni: a quelle indiane originarie si sono aggiunte infatti sia le popolazioni colonizzatrici di origine europea, sia le popolazioni nere deportate dall'africa con la tratta degli schiavi sia, ancora, le popolazioni di recente immigrazione, provenienti soprattutto dall' America Centrale e Meridionale e dall'Asia.
Le differenti popolazioni sono giunte negli Stati Uniti in ondate migratorie successive. Le prime si registrarono nel Seicento e nel Settecento, quando i flussi migratori provenivano quasi esclusivamente dall'Inghilterra. Nello stesso periodo ebbe inizio la deportazione di schiavi africani, destinati soprattutto alle piantagioni del sud. Solo verso la metà dell'Ottocento vi furono imponenti migrazioni di tedeschi e di irlandesi, con importanti immissioni di comunità cattoliche ed ebree. Oggi l'immigrazione proviene soprattutto dall'area latino-americana, tanto che ormai la lingua più diffusa negli Stati Uniti non è più l'inglese, ma bensì lo spagnolo.
RISORSE ED ECONOMIA
L'economia degli Stati Uniti straordinariamente sviluppata e in molti settori il Paese vanta una notevole supremazia mondiale.
Le risorse agricole, energetiche e minerarie sono immense. Gli Stati Uniti sono al primo posto nel mondo per l'esportazione di importanti prodotti agricoli come il grano e per la produzione di mais, soia e agrumi. Al secondo posto per girasoli, avena e latte. Il numero dei bovini è superiore a quello di tutti i pascoli dell'Europa Occidentale. Sono i primi produttori al mondo di ghisa, alluminio e rame e ben un quarto del fabbisogno mondiale di energia elettrica viene prodotto qui.
Il primato statunitense si ripete anche in campo finanziario (il dollaro è la moneta di riferimento per l'economia mondiale), e in campo militare (l'industria bellica del paese è la più potente e sofisticata al mondo). Eppure questo non ha impedito l'esistenza di forti disuguaglianze socioeconomiche, oggi forse ancora più stridenti di un tempo. Negli slums, o quartieri periferici, nei quartieri dormitorio intorno ai centri industriai, come anche in certe zone rurali la povertà arriva all'insufficienza alimentare (negli anni Ottanta, il 15% dell'intera popolazione). Ci sono anche i semi- poveri (vecchi, donne, neri, minoranze etniche diseredate, come gli ispanici) che sono analfabeti di ritorno, che hanno smesso di leggere e scrivere e sono poco protetti dall'assistenza sociale, troppo costosa.
AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
Quasi il 50% del territorio statunitense è destinato all'agricoltura e all'allevamento. La produttività degli agricoltura è altissima, perché si fa largo uso di metodi di coltivazione moderni tanto che solo il 2,1% della popolazione è impiegato in questo settore. Di conseguenza, essendo la produzione superiore al fabbisogno della popolazione, il paese può esportare buona parte dei suoi prodotti. Tratto distintivo in questo settore è la presenza di colture estensive. Queste zone hanno ciascuna un nome preciso: Corn belt, per il mais, in Illinois, Missouri e Iowa, Cotton belt in Louisiana, per il cotone; Wheat belt nel Kansas e nel Nebraska, per il grano. Le aziende sono mediamente grandi 20 volte quelle italiane. Sovente sono integrate con l'industria agro-alimentare. Essendo ormai l'agricoltura un'attività esclusivamente di tipo industriale, si sono registrate alcune conseguenze negative: la scomparsa delle piccole imprese familiari, l'urbanizzazione, e in campo ecologico, un certo grado di inquinamento dovuto all'uso eccessivo di pesticidi e concimi chimici. Nelle zone più calde, come in California e i Florida, si nota un tipo di coltivazione più pregiata: frutteti, agrumeti, vigneti. L'allevamento dei bovini e degli suini è fiorentissimo e l'industria che ne deriva copre i tre quarti del fabbisogno mondiale.
INDUSTRIA
Malgrado le grandi risorse minerarie, la mole dei prodotti lavorati è tale che gli Stati Uniti devono importare gran parte delle materie prime; importano anche energia, nonostante abbiano la seconda riserva al mondo di carbone e posseggano grandi giacimenti di petrolio (Alaska, e Golfo del Messico). Hanno anche un terzo delle risorse mondiali di uranio. Due sono le zone più industrializzate del paese: la Manufacturing belt, per l'industria siderurgica e meccanica intorno a Chicago e Detroit, e la Sun Belt, in California e nel Texas con industrie all'avanguardia nel campo dell'elettronica e dell'informatica (una per tutte; la Silicon Valley, la valle del silicio, dal nome del minerale con il quale si realizzano i circuiti elettronici dei computer). A Detroit ci sono le maggiori industrie automobilistiche del mondo.
Grandissima importanza hanno anche le industrie bellica, aeronautica e spaziale: esse impiegano il 10% del reddito nazionale e dei lavoratori americani. L'industria statunitense, a partire dagli Settanta, ha vissuto una fase di ristrutturazione, che ha comportato una sostituzione quasi totale degli impianti. Questo processo ha causato una drastica diminuzione del numero degli addetti del settore.
TERZIARIO
Il settore terziario degli USA occupa ben i tre quarti della popolazione e non opera solo entro i propri confini ma irradia in tutto il mondo i suoi prodotti. Non è da trascurare il turismo , fiorente in Florida (Miami e Palm Beach), in California dove si trova l'immenso parco di Disneyland, e nei numerosissimi parchi nazionali. Non va dimenticato che a Hollywood (Los Angeles) ha un enorme sviluppo l'industria del cinema e della televisione. Gli USA possiedono un sistema di trasporti efficientissimo. Hanno la maggior rete ferroviaria del mondo, anche se ultimamente ha perso importanza nei confronti del trasporto aereo. La rete stradale si estende per oltre 6 milioni di km. Ciò che distingue questo paese è l'immenso sistema aeroportuale, ha più di 10000 aeroporti e conta su oltre 30 compagnie nazionali. Ricordiamo anche l'importante trasporto fluviale e lacustre; la quantità di merce che viene annualmente trasportata attraverso i Grandi Laghi supera persino, per tonnellaggio, quella che passa per Rotterdam, il più grande porto del mondo
UN PO' DI STORIA
La storia della nuova nazione ha inizio con il "proclama di Filadelfia", che decretava l'indipendenza delle colonie inglesi dalla madre patria. La guerra con l'Inghilterra durò fino al 1781 e terminò con la vittoria di George Washington a Yorktown.
Con Washington, primo presidente della nazione, gli Stati Uniti cominciarono ad affrontare la nuova condizione di nazione indipendente. Un altro momento decisivo avvenne quando scoppiò la guerra di Secessione tra Nord e Sud (1860- 65). Gli stati del Sud avevano tutte le loro piantagioni coltivate da schiavi neri, mentre quelli del Nord già molto industrializzati, erano consapevoli che l'abolizione della schiavitù era divenuto una necessità per tutto il paese. Fu una guerra civile, vinta dagli stati dell'Unione del Nord, e portò grandi conseguenze. La prima fu l'umiliazione e l'eterno rancore da parte degli Stati del Sud, che si mostrarono estremamente rarefatti ad accettare i diritti di parità tra bianchi e neri; la seconda, il fatto che, nonostante fosse proclamata l'uguaglianza assoluta di tutti i cittadini, i neri rimasero ancora per molti anni esclusi dal voto e soggetti, negli Stati dell'Unione, a una discriminazione sottile e accorta, ma pesante, soprattutto per quanto riguardava l'atteggiamento dei sindacati e la distribuzione del lavoro. Anche per l'istruzione si ebbero innumerevoli difficoltà su tutto il territorio, difficoltà appianate solo negli ultimi anni; esse sono certo il retaggio di quando agli schiavi neri del Nord, a differenza di quello che accadde in America Latina, era negato qualunque diritto, anche quello di sposarsi tra di loro. Ancora oggi la maggioranza della popolazione nera, circa 30 milioni, continua a essere discriminata. È un fatto che spesso è causa di violente moti razziali, repressi di frequente con violenza ancora maggiore. Resta da aggiungere che nel nostro secolo gli Stati Uniti, tendenzialmente isolazionisti, sono però intervenuti nelle due guerre mondiali, soprattutto nella seconda, dove hanno combattuto tra i paesi alleati contro la Germania, l'Italia e il Giappone. Subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, venne istituita l'ONU, mediante un accordo internazionale firmato a San Francisco, con lo scopo di mantenere la pace nel mondo. Essa divenne operativa nel febbraio del 1946. La sua sede è New York, nel famoso palazzo di vetro.
Pochi sanno che fu negli Stati Uniti che il primo maggio 1866 nello stato dell'Illinois fu promulgata una legge sul massimo di ore lavorative ( la giornata lavorativa di 8 ore) che diede la data alla festa dei lavoratori e venne ripresa come esempio dalla Prima Internazionale.
Appunti su: |
|
Appunti Meteorologia | |
Tesine Idrologia | |
Lezioni Agricoltura agraria | |