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FINLANDIA
Generalità. Stato dell'Europa settentrionale, posto nella sezione orientale dell'area fennoscandica, e il più "nordico" Stato europeo dopo l'Islanda: nordico, oltre che nella latitudine (situato com'è tra i 60° e i 70° di latitudine N), nelle condizioni ambientali e negli aspetti del paesaggio. Affacciata al Mar Baltico (a S al golfo di Finlandia, a SW al golfo di Botnia), la Finlandia confina a N con la Norvegia, a NW con la Svezia, a E con la Russia; il territorio costituisce morfologicamente un'appendice delle grandi pianure russe, e verso E è privo di limiti naturali, di frontiere protettive: ciò ha facilitato, nel 1944, l'annessione da parte dell'U.R.S.S. di una vasta sezione della Finlandia (istmo di Carelia, Penisola dei Pescatori, baia di Petsamo, o Pecenga, per caduno 43.000 km quadrati), che è rimasta così priva del suo unico sbocco sul Mar Glaciale Artico.
Lo Stato. In base alla Costituzione del 17 luglio 1919, più volte modificata, la Finlandia è una repubblica unitaria di tipo parlamentare. Capo dello Stato è il presidente della Repubblica, eletto per 6 anni con votazione di secondo grado da un'assemblea di 300 elettori, a loro volta eletti a suffragio universale; il potere legislativo spetta al Parlamento, unicamerale, i cui membri sono eletti per 4 anni a suffragio universale con il sistema proporzionale; quello esecutivo spetta al Consiglio di Stato formato dal primo ministro e dai ministri nominati dal presidente della Repubblica: il governo deve avere la fiducia del Parlamento. Amministrativamente il Paese, che si estende per 338.145 km quadrati, compresi 33.522 km quadrati di acque interne, e ha una popolazione di 4.974.383 abitanti (stima 1989), è diviso in 12 province; capitale è Helsinki. Lingue ufficiali sono il finlandese (lingua in cui sono indicati i toponimi nella presente trattazione) e lo svedese rispettivamente parlati dal 93,6% e dal 6,0% della popolazione; idiomi ancor meno diffusi sono il russo e il lappone. La religione professata dall'assoluta maggioranza della popolazione è la cristiana protestante della Chiesa nazionale luterana, seguita dalla ortodossa.
Lineamenti geomorfologici. Geologicamente il territorio finlandese costituisce una sezione dello scudo baltico, l'imbasamento archeozoico che forma il sostrato di tutta la penisola scandinava. Interessati dall'orogenesi caledoniana durante il Paleozoico - era in cui si ebbero anche manifestazioni vulcaniche - e successivamente peneplanati dall'erosione, i rilievi non subirono ulteriori dislocazioni, ma furono solo profondamente modellati dai ghiacci che durante l'era quaternaria ricoprivano interamente la Scandinavia. Gli antichi rilievi talora vengono in superficie con le loro lievi gibbosità, i loro profili arrotondati: più frequenti però sono le coperture dei recenti strati sedimentari, fluviali e glaciali, spesso di notevole spessore. Col loro ritiro i ghiacciai determinarono la formazione di potenti apparati morenici; in particolare nel corso di una prolungata sosta durante la fase di ritiro si depositarono i due cordoni morenici, chiamati Salpausselkä e distanti l'uno dall'altro una ventina di chilometri, che cingono a S interamente il Paese. La Finlandia si presenta perciò morfologicamente come un vastissimo penepiano privo di veri e propri rilievi, con superfici che per la maggior parte hanno altezze inferiori ai 200 m; predominano l'uniformità dei paesaggi e la marcata impronta glaciale, derivata quest'ultima, oltre che dai rialzi morenici (tipiche le colline a forma di dorso di balena, i drumlins), dai moltissimi laghi d'origine glaciale che costellano il territorio. Si possono tuttavia distinguere tre principali regioni morfologiche:
1) la Lapponia, la cosiddetta piattaforma lacustre, la pianura costiera. A N si stende la Lapponia , che è la zona più elevata del Paese, superando in media i 400 m d'altezza; frequentemente vi si innalzano nude cime isolate, i tunturit, che raggiungono quote di oltre 600 m, come il Paistunturit (640 m) e il Pallastunturi (807 m), culminando a 1324 m nell'Haltiatunturi, massima cima della Finllandia, all'estremità nord-occid. del Paese.
2) La piattaforma lacustre - il nome deriva chiaramente dalle migliaia di laghi che occupano gran parte del territorio - corrisponde alla porzione centro-merid. della Finlandia; si tratta di una distesa pianeggiante chiusa a S dalle morene del Salpausselkä, a N da quelle del Suomenselkä, in cui particolarmente si evidenziano i cordoni morenici, alti in genere qualche decina di metri, che separano i laghi come dighe naturali: spesso si sviluppano per alcuni chilometri e sono utilizzati come vie di comunicazione.
3) La pianura costiera infine è una fascia, larga in media 40 km, che borda a S e a W la piattaforma lacustre, al di là del Salpausselkä; il territorio è pressoché interamente piano, segnato appena dai solchi scavati dai fiumi nel tratto terminale del loro corso. La Finlandia si affaccia ai golfi di Botnia e di Finlandia con una costa fittamente articolata, fronteggiata da ca. 75.000 isole, tra cui l'arcipelago delle Åland. La complessa morfologia costiera e insulare è il risultato di un lento processo di emersione, tuttora in corso (si calcola che il terreno si innalzi di 1 m ogni secolo lungo la riva settentrionale del golfo di Botnia, di 40 cm lungo il golfo di Finlandia) e destinato a protrarsi sin quando il suolo, fortemente compresso dai ghiacci quaternari, avrà raggiunto il livello originario.
Idrografia. Il 10% della superficie territoriale è occupato da bacini lacustri, la cui presenza si ricollega, oltre che all'azione glaciale, alla scarsa permeabilità dei suoli . Il numero, variamente calcolato, si aggira tra i 50.000 e i 60.000; i più estesi sono il Päijänne, il Saimaa (che forma, con numerosi bacini comunicanti, un complesso lacustre di 4400 km2), l'Inari, l'Oulu, il Kallavesi. A eccezione dell'Inari, situato in Lapponia, sono tutti localizzati nell'area centro-meridionale, dove circa un quinto del suolo è ricoperto da bacini lacustri. Il contorno dei laghi è assai vario , ma per lo più allungato; gli spartiacque sono in genere appena accennati, sicché i vari bacini possono facilmente essere posti in comunicazione fra di loro. Mancano invece fiumi di un certo rilievo; tra i principali sono il Kemi, che attraversa in parte la Lapponia e sbocca nel golfo di Botnia presso l'omonima città, e il Kymi, che sfocia nel golfo di Finlandia all'altezza della città di Kotka. I corsi d'acqua hanno caratteri giovanili, formando spesso rapide e cascate, assai importanti per lo sfruttamento idroelettrico; le portate sono copiose all'epoca delle piogge autunnali e dello scioglimento primaverile delle nevi, mentre d'inverno si hanno le magre.
Clima. Posta in gran parte nell'area subartica, la Finlandia ha un clima fortemente condizionato dagli influssi continentali e in modesta misura da quelli oceanici. Rilevanti sono perciò le escursioni termiche, soprattutto nelle regioni interne. Gli inverni sono rigidi e lunghi (in Lapponia la stagione invernale dura da ottobre a maggio); assai breve è per contro la primavera, che in pratica coincide con il mese di maggio. In giugno inizia il periodo estivo, che si protrae per tutto agosto. Caratteristiche sono le notti molto chiare, le cosiddette notti bianche: nell'estremo N per oltre due mesi il Sole rimane costantemente al di sopra dell'orizzonte. Umido e nebbioso è infine l'autunno e a partire da ottobre comincia a nevicare in tutto il Paese eccetto nella più mite area sud-occid., dove il fenomeno si verifica in novembre; il mantello nevoso ricopre poi interamente il territorio finlandese, perdurando in media dai 5 ai 7 mesi all'anno, secondo le zone. L'isoterma estiva dei 15 °C interessa gran parte del Paese; notevoli differenze secondo la latitudine registrano invece le medie invernali, che passano dai -9 °C di Helsinki ai -13/-15 °C di Kuopio (i dati si riferiscono al mese di gennaio). Le precipitazioni, non molto copiose, sono pressoché uniformemente distribuite nel corso dell'anno, con massimi in autunno. I valori più bassi si hanno in Lapponia, dove non si raggiungono i 500 mm annui, i più alti nella sezione costiera sud-occid., con 600-700 mm. Date le caratteristiche climatiche, la vegetazione è in generale quella della foresta boreale di conifere (pini e abeti per lo più) frammiste alle betulle; nella fascia costiera si hanno boschi di latifoglie (con querce, olmi, aceri, ecc.), mentre nella Lapponia il paesaggio è dominato dalla tundra.
Geografia umana La perdurante occupazione del suolo da parte dei ghiacci fece sì che l'insediamento umano in Finlandia si verificasse con notevole ritardo rispetto ad altre aree europee, specie quelle mediterranee. Solo a partire dal sec. IV d. C. si ebbero considerevoli migrazioni di popolazioni finniche, provenienti dall'Estonia le quali, varcato il golfo di Finlandia, si installarono nella fascia meridionale del Paese; la zona settentrionale divenne invece il dominio dei Lapponi (popolo peraltro abbastanza affine al finnico in quanto appartenenti entrambi alla grande famiglia ugro-finnica), mentre gruppi svedesi occuparono tratti della costa sud-occidentale. A lungo gli stanziamenti (eccetto naturalmente per i Lapponi) rimasero limitati alle aree costiere, e furono piuttosto scarsi anche in tali zone: si calcola infatti che il Paese ospitasse solo 300.000 ab. alla metà del sec. XVI e ca. 420.000 nel 1750. Con il successivo sfruttamento agricolo e forestale di regioni via via più interne la popolazione prese ad aumentare, con un ritmo anzi piuttosto rapido, passando dagli 833.000 ab. del 1800 ai 2,6 milioni del 1900 e ai 4 milioni del 1950. C'è un accrescimento naturale molto modesto, che si perde nel fenomeno dell'emigrazione verso l'estero che coinvolge ogni anno una media di 8000 persone. La Finlandia rimane con 14 ab./km2, uno dei Paesi meno densamente abitati d'Europa; la popolazione è assai variamente distribuita (ma in stretta relazione con le condizioni climatiche e quindi con le maggiori o minori possibilità agricole), passando dai 119 ab./km2 nell'Uudenmaan, che ospita però la capititale, ai 2 ab./km2 della Lapponia (Lapin). La popolazione, sino a pochi decenni or sono prevalentemente rurale - l'urbanesimo infatti, per la povertà degli sviluppi industriali, si è affermato con relativo ritardo - è oggi urbana per quasi il 62%; gli insediamenti rurali consistono in fattorie sparse, piuttosto che in villaggi. Date le modalità con cui si svolse il popolamento del Paese, le più antiche città sono situate sulla costa; tra i centri dell'interno, localizzati nella piattaforma lacustre, hanno raggiunto un considerevole sviluppo quelli posti su vie naturali di comunicazione, corrispondenti in genere a cordoni morenici. La maggiore città della Finlandia è la capitale Helsinki, con 490.000 ab. (oltre 980.000 l'area metropolitana); è una moderna metropoli divenuta, grazie alla favorevole posizione sul golfo di Finlandia, il massimo centro economico (industriale e portuale), oltre che culturale e politico, del Paese. La città storicamente più importante è Turku, capitale sino al 1812, e anch'essa dotata di un porto assai attivo; situata si può dire al punto d'incontro tra il golfo di Botnia e quello di Finlandia, è lo sbocco della parte più fertile e popolata dello Stato. Tra gli altri numerosi centri portuali si annoverano Vaasa e soprattutto Oulu, che raccoglie i prodotti di un retroterra molto ampio ed è sede di numerosi impianti per la lavorazione del legname, così come Pori e Kotka. La maggiore città dell'interno è Tampere, con funzioni prevalentemente industriali (complessi metallurgici, tessili, calzaturieri); notevole importanza hanno anche Lahti, nodo di comunicazioni terrestri e di vie d'acqua interne, e Kuopio, il principale centro lacustre . Rovaniemi infine è la "capitale" della Lapponia.
Struttura economica. Nonostante l'ambiente naturale poco favorevole e la posizione geografica piuttosto emarginata rispetto al resto dell'Europa, la Finlandia ha un tenore di vita assai alto, con un reddito annuo pro capite di ben 14.370 dollari. Ciò è dovuto soprattutto alla straordinaria capacità dei Finlandesi di sfruttare al massimo le non molte ricchezze naturali di cui il Paese dispone. I brillanti esiti dell'economia finlandese sono largamente dovuti all'intervento pubblico, ben presente non solo nelle attività propriamente produttive , ma più in generale nei vari aspetti della vita del Paese, cui si associa felicemente un'attenta politica economica privata. La vivacissima dinamica industriale postbellica ha interessato soprattutto i settori del legno e metalmeccanico, che negli anni Ottanta, hanno registrato una crescita più forte che in ogni altro Paese scandinavo. Quest'ultimo settore è articolato in modo da realizzare sofisticati prodotti con alto valore aggiunto destinati essenzialmente all'estero, sia per la limitatezza del mercato interno sia per la necessità, che ancor oggi permane, d'importare una vasta gamma di manufatti e di minerali energetici. Posta in una particolare situazione geopolitica, al margine tra l'Europa occidentale e la ex area socialista, la Finlandia ha impostato un programma economico volto a trarre vantaggio dalla sua posizione di complementarità con i Paesi dell'Europa orientale (da cui riceve materie prime), cercando di privilegiare questo mercato con cui è strutturalmente connessa più che con qualsiasi Paese occidentale, pur tuttavia senza trascurare né la vasta area della C.E.E. (con cui nel 1974 ha stipulato un accordo mirante all'abolizione doganale su vari prodotti), né i vicini Paesi scandinavi, con i quali è associata nel Consiglio Nordico. Inoltre dal 1986 la Finlandia è membro dell'E.F.T.A.
Agricoltura, allevamento e foreste L'agricoltura, che interessa solamente il 7,2% della superficie territoriale e occupa l'8,4% della popolazione attiva, cerca di supplire con l'elevata meccanizzazione e la razionalizzazione delle colture alle difficoltà climatiche e pedologiche , benché lo sviluppo del settore sia in parte frenato dalla prevalenza di aziende di non elevata estensione: oltre la metà delle circa 240.000 aziende dispone infatti di un'area tra i 5 e i 20 ettari. Il Paese ha tuttavia conseguito l'autosufficienza per ciò che riguarda i prodotti agricoli, almeno per quelli di base. Le aree produttive nordiche, anche oltre il Circolo Polare Artico, sono coltivate a orzo e a patate; a latitudini inferiori si trovano l'avena, utilizzata largamente per l'alimentazione del bestiame, e il frumento; in progresso è la produzione della barbabietola da zucchero, che occupa i terreni migliori. Molto curato è anche l'allevamento del bestiame, in special modo di quello bovino (1,3 milioni di capi), che percentualmente dà altissimi quantitativi di latte, burro e formaggi, e di quello suino (1,3 milioni di capi). In Lapponia particolare importanza rivestono le renne ; si allevano inoltre animali da pelliccia. Una certa risorsa è offerta dalla pesca (121.000 t), quasi esclusivamente di mare; prevale nel pescato l'aringa del Baltico, mentre molto minori sono i quantitativi di trote e salmone; la pesca fluviale è ostacolata dalla fluitazione del legname. Nell'economia del Paese lo sfruttamento forestale è determinante: è sottoposto ad accurati programmi di rimboschimento e dà una produzione annua di ca. 49 milioni di ma3 di legname. Boschi e foreste coprono il 68,7% del territorio nazionale, sicché la Finlandia è lo Stato europeo che possiede in proporzione la più estesa superficie boschiva . Fra le essenze prevale il Pinus silvestris, che serve soprattutto per il legno da taglio e da segheria; seguono l'abete rosso, che trova impiego nell'industria della carta, e la betulla, utilizzata per i compensati.
Risorse minerarie e industrie Varie sono le risorse del sottosuolo e taluni minerali sono relativamente abbondanti; in primo luogo le piriti di ferro e di rame, poi zolfo, piombo, nichel, oro, argento, titanio, vanadio, cobalto, mercurio, amianto. La Finlandia è il secondo produttore europeo di cromite , mentre occupa uno dei primi posti, sempre su scala continentale, per lo zinco . Grave è però la mancanza di fonti energetiche per la sempre maggior richiesta di energia da parte dell'industria; la produzione elettrica, attualmente di 53.771 milioni di kWh, è solo per meno di un quarto di origine idrica; ben quattro quinti della domanda deve essere soddisfatta attraverso l'importazione, che avviene principalmente dall'ex Unione Sovietica (nel 1986 è stato compiuto l'ampliamento del gasdotto sovietico verso Tampere e Helsinki). L'attività industriale ha ricevuto un impulso veramente rimarchevole solo a partire dal secondo dopoguerra; dapprima si sono sviluppate le industrie connesse con l'utilizzazione del legname, quindi soprattutto i settori metallurgico e meccanico, benché utilizzino in gran parte materie prime d'importazione. L'industria più importante rimane quella del legno, favorita dall'abbondanza delle acque che, oltre a facilitare il trasporto dei tronchi (la Finlandia possiede una rete di circa 40.000 km di corsi d'acqua adatti alla fluitazione), alimentano le numerosissime segherie. Particolare prodotto è il compensato, di cui la Finlandia è il massimo esportatore mondiale; notevole sviluppo presenta anche la fabbricazione delle case di legno. Parimenti prospera l'altra grande branca relativa allo sfruttamento delle risorse forestali, quella della pasta di legno e della carta (7,2 milioni di t, di cui 1,4 milioni di carta da giornale, della quale la Finlandia è il secondo produttore europeo). Considerevoli sono ormai le produzioni dell'industria siderurgica (ghisa e acciaio), metallurgica (che lavora alluminio, rame, piombo, zinco, ecc.) e meccanica (cantieri navali, impianti per la produzione di carta, fabbriche di motori e di materiale ferroviario, impianti petroliferi, ecc.). Ben rappresentate sono anche le industrie tessili (specie il cotonificio, con materia prima d'importazione, e il lanificio), quelle chimiche (acido solforico, soda caustica, acido nitrico, fibre tessili artificiali, ecc.) e petrolchimiche. Notevole lo sviluppo di attività industriali in vari altri settori, dall'alimentare (zuccherifici, complessi molitori, caseifici) ai birrifici e alle manifatture dei tabacchi, dai cementifici alle fabbriche di pneumatici, ecc.; buoni contributi all'esportazione danno infine l'industria del vetro e quella delle porcellane. Molto dinamica e trainante è stata nell'ultimo decennio l'industria elettronica, che ha guadagnato una discreta proiezione internazionale.
Vie di comunicazione e commercio Per le comunicazioni e i trasporti sono tuttora largamente utilizzate le vie d'acqua interne; laghi e fiumi, unitamente a numerosi canali, tra cui il Canale Saimaa, che raccorda l'omonimo lago con il golfo di Finlandia, formano una rete navigabile di oltre 6100 km. Elevate rispetto all'entità della popolazione sono le reti ferroviaria e stradale, che rispettivamente si sviluppano per ca. 5900 e oltre 76.000 km (di cui 44.266 km asfaltati) e collegano il Paese con la Svezia e la Russia; le linee si svolgono principalmente in senso meridiano, mentre meno sviluppati sono i raccordi tra E e W. Date le distanze, funzione importante hanno i servizi aerei, assicurati da varie società, tra cui la Finnair; gli aeroporti di maggior traffico sono quelli di Helsinki, Oulu, Vaasa, Turku e Kuopio. Sono i porti però, in specie Helsinki e Kotka, i punti nodali delle comunicazioni del Paese (benché d'inverno si debba spesso ricorrere ai rompighiacci), fulcri di quegli scambi internazionali che sono alla base dell'economia finlandese. Soddisfacente la bilancia commerciale: concorrono per circa un terzo alle esportazioni il legname e i suoi derivati, seguiti da macchinari, naviglio e altri mezzi di trasporto, tessuti e generi d'abbigliamento, prodotti chimici, ferro, acciai speciali e minerali non ferrosi. S'importano, invece, in prevalenza combustibili, materie prime d'interesse industriale, macchinari, manufatti vari. L'interscambio si svolge essenzialmente con i Paesi dell'ex Unione Sovietica (in diminuzione dalla seconda metà degli anni Ottanta) e la Svezia, seguita dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Importantissimo è infine il turismo: il Paese è annualmente visitato da oltre 2,2 milioni di stranieri, in maggioranza scandinavi.
Istruzione. Dopo la riforma luterana l'istruzione in Finlandia ricevette notevole impulso: a partire dal 1686 furono attuati programmi per ridurre l'analfabetismo e si stabilirono sanzioni per gli analfabeti adulti. Nel 1866 la scuola primaria fu affidata alle varie comunità in sostituzione della Chiesa. Con l'indipendenza (1917) fu istituita l'obbligatorietà scolastica fino ai 16 anni. La scuola dell'obbligo è gratuita e offre molteplici forme assistenziali. Con l'anno scolastico 1977/78 è entrato in vigore un nuovo sistema scolastico che prevede nove anni di istruzione obbligatoria suddivisi in un livello inferiore di sei anni e uno superiore di tre . Terminato l'obbligo scolastico, gli studenti possono frequentare la scuola secondaria superiore o le scuole professionali o vari istituti della durata di tre anni. L'accesso all'università è subordinato al superamento di un esame di ammissione.
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