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Leggi anche appunti:Cartografia1 INTRODUZIONE Cartografia Arte e scienza della rappresentazione del territorio, KenyaKENYA CAPITALE: Nairobi GermaniaGermania (tedesco: Deutschland) Repubblica federale (Bundesrepublik Deutschland) |
AMERICA MERIDIONALE
L'America Meridionale, che ha una superficie di quasi 18 milioni di km2, presenta una struttura orografica simile a quella dell'America Settentrionale con le catene montuose principali che si trovano a occidente in vicinanza delle coste dell'Oceano Pacifico. La catena delle Ande è la più elevata al di fuori dell'Asia, con la massima vetta: L'Aconcagua, che sfiora i 7.000 m. Questo sistema montuoso si sviluppa per circa 7.500 km e presenta grande varietà di aspetti, anche in relazione alle diverse condizioni climatiche e ambientali, che variano molto tra le zone equatoriali e quelle meridionali, dove intensa è stata la zona dei ghiacciai. Questa area occidentale è molto instabile dal punto di vista geologico, come testimoniato dai molti vulcani, alcuni dei quali sono i più elevati della terra; e frequenti sono i terremoti come quelli in Cile, che sono stati i più forti mai registrati, con magnitudo attorno ai 9° Richter.
Ad est della catena andina incontriamo grandi pianure, come l'Amazzonia, estesi altipiani e massicci di origine antica con elevazione modesta, circa 3.000 m, anche se talvolta con morfologia particolare.
I fiumi principali scorrono verso l'Atlantico; i tre maggiori bacini sono quelli dell'Orinoco, del Paranà, e del Rio delle Amazzoni, quest'ultimo con la maggiore portata a estensione del bacino idrografico.
Nell'America Meridionale si notano importanti cascate, tra cui quelle dell'Iguassù del bacino del Paranà, considerate le più belle del mondo e le cascate del Salto Angel, che è la più alta con quasi 4.000m di altitudine.
Le coste si presentano poco frastagliate fuorché nelle zone meridionali e con un numero ridotto di isole, per cui la loro lunghezza è di circa 30.000 km.
Prevalgono climi caldi e piovosi nella zona equatoriale, dove si è sviluppata la grande Foresta Amazzonica, straordinariamente ricca di fauna, ma non mancano savane, praterie e anche alcune zone aride, soprattutto lungo le coste del Pacifico, dove si trova, nel Cile settentrionale, il deserto di Atakania, considerato il più arido del mondo.
La popolazione è di circa 340 milioni di abitanti, con la stessa densità dell'America Centro Settentrionale, 19 ab/km. Le zone più popolose sono le zone costiere in particolare in Brasile e lungo l'estuario del Rio de la Plata sulle cui rive sorgono le capitali dell'Argentina e dell'Uruguay.
Anche gli altipiani aridi, dato il clima fresco, possono presentare densità relativamente elevate, mentre quasi disabitate sono molte zone interne, sia per motivi storici che economici.
Prevale la popolazione urbana con tre centri: S.Paolo, Buenos Aires e Rio de Janeiro che superano i 10 milioni di abitanti, ma con altre metropoli, alcune delle altre capitali con una popolazione numerosa in crescita.
Il portoghese in Brasile e lo spagnolo, in quasi tutti gli altri stati, sono le lingue dominanti, mentre quasi assoluta è la presenza del cattolicesimo, anche se la persistenza di certe tradizioni locali è testimoniata dall'utilizzo di lingue amerinde e di culti autoctoni, che si sono integrati con il cattolicesimo.
I bianchi sono il culto somatico più numeroso, ma molti sono anche i meticci e non mancano anche gli amerindi e, in certe zone, anche i neri.
Le condizioni economiche sono di povertà, con la Bolivia, la Guyana e il Paraguay tra i paesi più settentrionali, mentre i più sviluppati sono l'Argentina e l'Uruguay e il Brasile.
Lo scarso sviluppo non è dovuto a carenze di risorse naturali che sono infatti in genere discrete, zone minerarie, foreste, zone adatte per la pesca, per l'allevamento e per l'agricoltura, ma sono imputate a vicende storiche e soprattutto geopolitiche, le dittature (Pinochet, Pèron e in Bolivia) che hanno tiranneggiato molti paesi; solo negli ultimi anni tornati a forme di democrazia, che hanno consentito un certo sviluppo economico grazie anche ai processi di industrializzazione, pur mantenendo nel settore primario e nei servizi di basso livello un maggior numero di occupati.
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