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La sottotitolazione come forma di traduzione audiovisiva
Prima di passare ad analizzare la sottotitolazione come una delle modalità di traduzione audiovisiva più diffuse, si intende precisare che con il termine audiovisual translation si fa riferimento a tutti quei trasferimenti linguistici che si propongono di tradurre i dialoghi originali di un testo audiovisivo, ossia di un prodotto costituito da una combinazione di componenti semiotiche (iconica, visiva, orale, sonora e così via), allo scopo di renderli fruibili a un pubblico più vasto Il termine "traduzione audiovisiva" è oggi considerato il referente standard, l'espressione "contenitore" che prescinde dal genere del prodotto audiovisivo da tradurre (sia questo un film, un telefilm, un documentario, una pubblicit , un programma televisivo, un videogioco ecc. . Per questo suo carattere estremamente iponimico, tale etichetta risulta più "neutra" e "elastica rispetto ad altre, altrettanto diffuse, quali "traduzione filmica" o "traduzione per lo schermo In questa sede, per i motivi sopra elencati, si userà prevalentemente il termine traduzione audiovisiva" (cui ci riferiremo d'ora in poi con l'acronimo TAV).
Abbiamo inizialmente definito la sottotitolazione come una delle modalità di TAV più diffuse; è infatti ormai risaputo che i due metodi di trasferimento linguistico più presenti sul mercato europeo sono proprio il doppiaggio e la sottotitolazione
Possiamo definire la sottotitolazione come un procedimento linguistico che consiste nell offrire, tendenzialmente nella parte bassa dello schermo, un testo scritto riportante i dialoghi degli attori e gli eventuali elementi discorsivi presenti all'interno del prodotto audiovisivo (lettere, scritte, cartelli, canzoni).
La sottotitolazione si distingue da tutte le altre forme di traduzione audiovisiva in quanto i sottotitoli aggiungono materiale scritto alla lingua originale parlata, la quale rimane invariata . La sottotitolazione rispetta dunque l'integrità del dialogo originale: il prodotto audiovisivo sottotitolato non altera le voci degli attori, che rimangono intatte, e pone lo spettatore nella posizione di poter costantemente confrontare il messaggio di partenza con la sua traduzione. Per questa sua peculiarit , alla sottotitolazione è stata attribuita l'etichetta di traduzione trasparente
I sottotitoli appaiono e scompaiono in sincronia con i dialoghi e le immagini e devono rimanere sullo schermo il tempo sufficiente per essere letti dai lettori. Alla luce di quanto descritto fino ad ora, possiamo definire la sottotitolazione come un procedimento linguistico polimediatico, che utilizza più di un canale per veicolare il messaggio, ossia le immagini, le parole (dialogo parlato) e i sottotitoli stessi (traduzione scritta).
Data la multimedialità del prodotto filmico con sottotitoli, il traduttore deve
avere l'abilità di raggiungere un equilibrio semiotico adeguato tra le componenti multimediali del prodotto sottotitolato: il canale sonoro comprende non solo i dialoghi ma anche la musica, i rumori, i silenzi, mentre il canale visivo include immagini, sottotitoli, didascalie e scritte di scena.
Il messaggio orale (o codice sonoro) del prodotto audiovisivo originale è così trasformato in un messaggio scritto (codice visivo), il quale viene condensato nella lingua d'arrivo in base a un tipo di trasferimento linguistico complesso che deve anche tener di conto delle immagini e dei suoni uditi sullo schermo8 (in realtà, come spiegheremo nei capitoli successivi, le modifiche più pesanti sono dettate, generalmente, da limiti spazio-temporali . Il sottotitolatore non deve inoltre trascurare le caratteristiche paralinguistiche9 specifiche del prodotto di partenza: le dovute riduzioni non devono mai inficiare la comprensione del prodotto. Non si possono quindi tralasciare quelle informazioni parole che sono necessarie a una perfetta ricezione del testo audiovisivo. Un bravo sottotitolatore deve dunque saper selezionare gli elementi rilevanti e indispensabili, eliminando tutto ciò che è superfluo e ridondante
Si tratta di un'operazione difficile: si deve riuscire a rendere il messaggio originale, tenendo presente che lo spettatore si trova impegnato in un'"attività cognitiva complessa , che, come già indicato, include simultaneamente:
- la lettura dei sottotitoli;
- le decodificazione delle immagini;
- la decodificazione del sonoro non verbale;
- la decodificazione del sonoro verbale (timbro della voce dei personaggi, tratti intonativi)
Lo spettatore, infatti, guarda le immagini, ascolta il sonoro nella lingua originale e, allo stesso tempo, legge il testo sottotitolato proiettato sullo schermo.
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