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POXVIRUS
Virus animali di > dimensioni e complessità
I virus che infettano i vertebrati compresi nella sottofamiglia Chordopoxvirinae.
VAIOLO UMANO
È compreso nel genere Orthopoxvirus. X secoli ha rappresentato una costante e grave minaccia in tutti i Paesi del mondo è ormai scomparso dopo la campagna di vaccinazione coordinata dall'OMS. All'inizio degli anni 1980 la malattia è stata eradicata dal pianeta. Il vaiolo è letale nel 30% dei casi. Non esiste una terapia efficace e si può solo prevenirlo mediante vaccinazione che può essere praticata anche qualche giorno dopo l'esposizione al contagio. I ceppi residui di virus del vaiolo sono studiati e mantenuti in laboratori ufficiali ad altissimo isolamento negli USA e in Russia.
MOLLUSCO CONTAGIOSO
È compreso nel genere Mulluscipoxvirus
EZIOLOGIA
L'unico poxvirus, parassita esclusivo della specie umana.
È una malattia caratterizzata dalla comparsa di noduletti epidermici, singoli o multipli che possono insorgere in tutte le zone del corpo ad eccezione della palma delle mani e della pianta dei piedi. Questo virus ha uno spiccato tropismo x le cellule dell'epidermide umana, che rappresenta l'unica sede in cui poter svolgere una replicazione completa.
I noduletti sono di colorito perlaceo, formati da cellule ingrossate che contengono nel citoplasma una voluminosa inclusione eosinofila (formata da ammassi di particelle virali e materiali virus specifici)
Modalità di trasmissione: attraverso piccole lesioni di contino dell'epidermide, x contagio interumano o attraverso oggetti contaminati.
MECCANISMO D'AZIONE PATOGENA
La patogenesi dei tumoretti benigni che formano la lesione caratteristica del mollusco è da far risalire alla ipertrofia delle cellule epidermiche ed è legata alla iperplasia delle cellule corrispondenti dello strato basale, il cui ritmo di moltiplicazione risulta raddoppiato. Le lesioni non invadono mai il derma.
Alcune proteine virus specifiche, presentano una serie di sequenze omologhe a quelle dei recettori cellulari x alcune cheochine induttrici di apoptosi con le quali interferiscono proteggendo le cellule (infette) dalla morte cellulare programmata. Altre proteine virus specifiche presentano sequenze omologhe a quelle presenti in diverse citochine proinfiammatorie con la cui azione interferiscono impedendo un'efficace stimolazione del processo infiammatorio. Un'altra proteina ha strette analogie con la molecola del (MHC I) e possiede la capacità di legare la β2 microglobulina e le impedisce di raggiungere la superficie della cellula, ostacolando la formazione del complesso MHC I funzionale riducendo la presentazione di antigeni virali agli effettori della risposta immune cellulo-mediata.
DIAGNOSI
È clinica, e le lesioni guariscono in seguito all'asportazione dei noduletti x spremitura senza lasciare cicatrici.
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