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Malattia
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INTRODUZIONE |
Condizione in cui la salute di un organismo risulta compromessa. Tutte le malattie sono la conseguenza di un fallimento dei naturali sistemi di difesa (vedi Sistema immunitario) o dei meccanismi di regolazione dell'ambiente interno (vedi Omeostasi). Anche quando non se ne conosce la causa, in generale le malattie possono essere interpretate come la manifestazione di uno squilibrio che è venuto a crearsi tra i processi fisici o tra quelli psichici.
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SINTOMI E SEGNI |
Per comprendere la natura di una malattia, è necessario delinearne chiaramente i sintomi e i segni, cioè le manifestazioni dei processi vitali alterati.
I sintomi sono quei disturbi soggettivi avvertiti dal paziente, come ad esempio dolore, affaticamento, disturbi gastroenterici. I segni sono invece le manifestazioni della malattia rilevabili dal medico durante l'esame obiettivo e comprendono tra l'altro variazioni della pressione sanguigna, comparsa di esantemi, rumori patologici percepibili durante l'auscultazione o tumefazioni apprezzabili mediante palpazione; oppure, i segni possono essere individuati attraverso esami di laboratorio o strumentali. Gli esami di laboratorio, come le analisi del sangue, delle urine o delle feci, permettono di evidenziare alterazioni funzionali di uno o più organi o ghiandole, e di determinare la presenza di agenti infettivi (in tal caso, si eseguono esami colturali, come l'urinocoltura). Gli esami strumentali, come l'ecografia, la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica nucleare, sono utili per rilevare alterazioni strutturali di organi o apparati. L'iter diagnostico può essere completato dalla esecuzione di esami istologici su tessuti asportati chirurgicamente o microscopici su campioni prelevati mediante biopsia.
Le analisi di laboratorio permettono anche in soggetti apparentemente sani sottoposti a visite di routine, l'identificazione di malattie prima che il paziente ne noti i sintomi. L'ipertensione, ad esempio, può essere segnalata al paziente quando ancora è in uno stadio precoce, prima che causi danni misurabili al cuore e ai vasi sanguigni. Inoltre, grazie all'uso di esami sempre più sofisticati, i medici si trovano spesso di fronte a risultati che indicano la presenza di una predisposizione a una patologia, ma non della patologia stessa. Questi casi sono estremamente delicati, poiché spesso non è possibile determinare con certezza se, quando e con quali manifestazioni la persona svilupperà la malattia. Pertanto, tali informazioni devono essere valutate con estrema cautela e riservatezza da parte dei medici e delle altre persone che ne sono a conoscenza, per evitare un uso indebito delle stesse da parte di terzi.
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CLASSIFICAZIONE DELLE PRINCIPALI MALATTIE |
Le malattie, che possono essere classificate in base all'apparato o all'organo colpito, possono manifestarsi in modo acuto quando hanno insorgenza improvvisa o cronico quando si manifestano lentamente e si protraggono nel tempo; le malattie croniche possono risolversi con la guarigione, evolvere con decorso progressivo o presentarsi con un alternarsi di peggioramenti e miglioramenti nello stato di salute.
Particolarmente utile è la classificazione delle malattie in base alla causa che ne determina l'insorgenza e in base al processo biologico che esse alterano.
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Classificazione in base alla causa |
Analizzando le cause che sono all'origine delle malattie, si può distinguere un gruppo di patologie che viene indicato con il nome di malattie infettive. Queste malattie, caratterizzate da una elevata capacità di contagio, cioè di trasmettersi da un individuo all'altro, sono state fra le prime patologie a essere comprese, nel corso della storia della medicina. Fra esse si trovano polmonite, colera e gonorrea, causate da batteri, e vaiolo ed epatite, provocati da virus.
Tra le malattie infettive di origine virale ne troviamo alcune (varicella, scarlattina, rosolia, morbillo) che, molto contagiose, compaiono tipicamente nei bambini e si manifestano con esantema ed eruzione cutanea dal colorito rosso più o meno intenso che si diffonde ai vari distretti del corpo. Anche quando viene identificato un agente responsabile, in realtà nel prevedere il decorso della malattia non si devono considerare esclusivamente gli agenti patogeni scatenanti, ma anche fattori come le condizioni di salute del paziente, l'età, l'abitudine al fumo e al consumo di certe sostanze, come l'alcol, elementi che determinano la capacità di risposta alla malattia stessa da parte del sistema immunitario. Ad esempio, di tutti gli individui esposti contemporaneamente a uno stesso ceppo di un virus patogeno, alcuni non si ammalano del tutto, altri si ammalano in modo moderato, altri ancora (generalmente i soggetti deboli o anziani) possono addirittura morire.
Nel caso la causa della malattia sia una sostanza tossica presente nell'ambiente o nel luogo di lavoro, si parla di malattie professionali e ambientali. Ad esempio, l'esposizione a lungo termine alla polvere di carbone predispone i minatori a una malattia respiratoria detta polmone nero (pneumoconiosi dei minatori di carbone), mentre l'esposizione alla polvere di cotone predispone i lavoratori del cotone alla bissinosi. Spesso, tuttavia, l'esposizione alla polvere mineraria o di cotone non è l'unica causa della malattia; gli operai che fumano sigarette hanno, ad esempio, una maggiore probabilità di sviluppare una compromissione della funzione respiratoria. Lo stesso vale per l'asbestosi, una malattia polmonare causata dall'esposizione ad amianto, e per allergie causate da contatto con polveri fini e con alcune sostanze chimiche. Gli scienziati che studiano le malattie professionali e ambientali stanno cercando di comprendere quali sono i fattori responsabili della diversa suscettibilità delle persone a queste malattie, per cui alcuni lavoratori si ammalano, mentre altri, esposti alle stesse condizioni, non vengono colpiti.
Le malattie causate da 'cattive abitudini di vita' comprendono quelle patologie determinate da alcuni comportamenti, come fumare, bere eccessive quantità di alcol, mangiare troppo, condurre una vita sedentaria, vivere in una condizione di stress costante. Queste abitudini sono state introdotte negli anni Settanta nella terminologia medica tra le cause di malattia; non si tratta, tuttavia, di cause nel senso tradizionale in quanto, ad esempio, il rapporto fra una dieta ad alto contenuto di grassi e un attacco cardiaco è generalmente molto indiretto e complicato da numerose concause (vedi Obesità; Alcolismo; Fumo; Malattie da stress).
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Classificazione in base al processo alterato |
In molte malattie di cui non è nota la causa, è possibile, tuttavia, descrivere l'alterazione del processo biologico colpito. Un esempio è il cancro, caratterizzato dalla perdita del controllo sulla crescita in un certo tipo di cellule. Ciò comporta la crescita incontrollata di una massa di tessuto, che, raggiunte certe dimensioni, va a interferire con il funzionamento delle altre strutture dell'organismo. Le malattie autoimmuni sono, invece, un gruppo di patologie causate da una disfunzione del sistema immunitario che attacca i tessuti sani dell'organismo, compromettendone la funzionalità.
Le malattie possono derivare anche da disfunzioni di recettori presenti sulla superficie cellulare, che permettono ad altre sostanze chimiche, come ormoni e sostanze nutritive, di penetrare all'interno delle cellule: alcune forme di diabete mellito sono, ad esempio, dovute all'alterazione del recettore cellulare per l' insulina, l'ormone che contribuisce alla regolazione del metabolismo del glucosio.
I disturbi mentali sono stati considerati, a fasi alterne, come malattie di natura esclusivamente ambientale o esclusivamente biologica, mentre oggi si tende a pensare che spesso le cause risiedano in una combinazione delle due componenti.
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