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Leucemia
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INTRODUZIONE |
Termine generico con cui si indica un gruppo di malattie caratterizzate dalla proliferazione anomala dei globuli bianchi, conseguente alla trasformazione di questi in cellule tumorali. Le cellule leucemiche proliferano nel midollo osseo, nella milza e nei linfonodi; una volta raggiunto l'apparato circolatorio, invadono altri organi che, in condizioni normali, non sono coinvolti nei processi ematopoietici, ossia nella produzione di elementi del sangue.
Le cause delle forme leucemiche non sono conosciute con precisione, ma si ritiene che, come nel caso di molte altre forme tumorali, esse derivino da vari fattori, eventualmente concomitanti, quali, in particolare: difetti del patrimonio genetico, di natura ereditaria (vedi Malattie genetiche) o congenita (vedi Malattie congenite; ad esempio, si riscontrano forme leucemiche con alta frequenza nei portatori di sindrome di Down); azione di agenti cancerogeni di tipo chimico (benzene, benzopirene ecc.) e fisico (raggi X, sostanze radioattive); azione di virus, specialmente il retrovirus HTLV (virus umano linfotropo per i linfociti di tipo T).
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TIPI DI LEUCEMIA |
Le leucemie possono venire classificate in acute e croniche, in base alla maggiore o minore rapidità con cui la malattia progredisce, e al grado di maturazione delle cellule tumorali prevalenti nel sangue.
Questo gruppo di malattie può anche essere distinto in linfoidi e mieloidi, in base al tessuto in cui inizia a manifestarsi la malattia. Nelle forme linfoidi, che colpiscono prevalentemente i bambini e i ragazzi, vi è la proliferazione delle cellule dette granulociti che, normalmente prodotte a livello della milza e dei linfonodi, vengono prodotte anche in organi differenti, come il midollo osseo, i reni, il fegato, la cute; nelle forme mieloidi, tipiche degli adulti, si verifica la produzione di cellule del tipo linfociti, di norma prodotte da parte del midollo osseo e anche da parte della milza.
Nelle leucemie acute i sintomi comprendono anemia, attacchi intermittenti di febbre, tendenza a emorragia delle gengive e delle mucose e, nella forma linfoide, anche l'ingrossamento di milza, fegato e linfonodi. Nelle leucemie croniche i sintomi, che si manifestano in modo insidioso, consistono soprattutto nella forte tendenza all'affaticamento e nella dispnea, entrambi conseguenti all'anemia, associati a splenomegalia (ingrossamento della milza) nella forma mieloide e a linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi) nella forma linfoide.
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DIAGNOSI E TERAPIA |
La diagnosi della leucemia viene effettuata dopo analisi del sangue e biopsia del midollo osseo.
La leucemia viene di solito affrontata con un trattamento massiccio, utilizzando sia la radioterapia sia la chemioterapia, a cui conseguono cicli di trattamenti successivi che servono a prevenire possibili recidive della malattia. A seconda del tipo di leucemia, è possibile anche utilizzare trasfusioni di sangue e antibiotici, che limitano l'insorgenza di complicazioni di tipo infettivo.
Nei casi di leucemia acuta di tipo linfoide, tipica di solito nei bambini, attualmente le possibilità di guarigione sono molto alte; in pazienti colpiti da altri tipi di leucemie, la malattia conduce a condizioni molto gravi e la possibilità di guarigione si ha circa nel 50% dei casi.
Il trapianto di midollo osseo è una cura ormai abbastanza diffusa che, tuttavia, è praticabile soltanto in considerazione delle condizioni generali del paziente, del tipo di leucemia e della disponibilità di un donatore compatibile.
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