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La determinazione del gruppo sanguigno è un requisito indispensabile prima di procedere a una trasfusione sanguigna. I gruppi sanguigni vengono trasmessi da una generazione all'altra in base alle leggi di Mendel.
I quattro gruppi sanguigni sono noti come A, B, AB e 0. I soggetti di gruppo A presentano sulla superficie dei globuli rossi una sostanza denominata A e nello stesso tempo producono anticorpi diretti contro la sostanza B, presente sui globuli rossi dei soggetti di gruppo B. I soggetti di gruppo B presentano la combinazione opposta: sostanza B sui globuli rossi e anticorpi diretti contro la sostanza A. Il sangue dei soggetti di gruppo AB presenta entrambe le sostanze sulla superficie dei globuli rossi, ma non produce anticorpi né contro A, né contro B. Gli individui di gruppo 0 hanno globuli rossi privi di entrambe le sostanze, ma producono anticorpi rivolti sia contro A che contro B.
In base a queste caratteristiche esistono schemi di compatibilità che devono essere osservati accuratamente prima di procedere a una trasfusione: i soggetti di tipo A possono ricevere sangue di gruppo A o 0 e possono donare sangue a individui di gruppo A o AB; gli individui di tipo B possono ricevere sangue di gruppo B o 0 e possono donare sangue a soggetti di gruppo B o AB; i soggetti di gruppo AB vengono denominati riceventi universali, poiché possono ricevere sangue da tutti gli altri gruppi, ma possono donarlo solamente ad altri individui di tipo AB; i soggetti di gruppo 0 sono detti donatori universali, poiché possono cedere sangue a tutti gli altri individui, ma possono ricevere sangue solo di tipo 0 (vedi tabella n°1)
GRUPPI |
ANTIGENI (superficie dei globuli rossi) |
ANTICORPI (sparsi nel plasma) |
A |
A |
b |
B |
B |
a |
AB |
A e B |
|
|
|
a e b |
Tabella 1 classificazione dei gruppi sanguigni.
Tra gli altri sistemi di gruppi sanguigni trasmessi geneticamente vi è il fattore Rh, un tipo di antigene che può essere presente sulla superficie dei globuli rossi del sangue. In base alla sua presenza o assenza, permette di distinguere il sangue rispettivamente in Rh-positivo e Rh-negativo. Tale antigene è formato da una molecola di natura proteica.
La presenza degli antigeni Rh nel sangue è un carattere genetico, che viene trasmesso secondo le leggi dell'ereditarietà. Gli antigeni Rh furono scoperti dopo avere inoculato in alcune cavie campioni di sangue della scimmia Macacus rhesus. Si osservò che in alcune cavie il sangue si agglutinava[1], e chiamarono il fattore agglutinogeno 'Rh', dall'abbreviazione del nome della scimmia. Il fattore Rh è presente circa nell'85% degli individui.
Un individuo che possiede i geni che codificano per l'antigene Rh, che cioè forniscono alla cellula le istruzioni per la sintesi di questo fattore, in condizioni normali presenta questa molecola sulla superficie dei suoi globuli rossi e viene definito Rh-positivo.
Il contatto del sangue di un individuo Rh-negativo con gli antigeni Rh di un soggetto Rh-positivo, che si verifica ad esempio se l'individuo Rh-negativo che riceve per errore durante una trasfusione il sangue di un Rh-positivo, attiva il sistema immunitario e provoca la produzione di anticorpi diretti contro l'antigene Rh da parte dell'individuo che ne è privo.
I geni alleli che determinano il gruppo sanguigno di un individuo sono tre: Ia, Ib e i; dove i primi due sono dominanti e l'ultimo è recessivo. Si ha dunque il seguente schema:
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