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Chemioterapici: sostanze chimiche prodotte in laboratorio
Antibiotici: sostanze prodotte da organismi viventi; possono essere semisintetici (quando alla parte prodotta da un organismo vivente viene aggiunto un radicale) o sintetici (quando la molecola naturale viene interamente riprodotta)
Sulfamidici (o solfonammidi)
Vengono utilizzati per infezioni urinarie, respiratorie e per ferite post operatorie. Essi sono inibitori competitivi del PABA e quindi competono con esso nell'aggancio all'enzima, impedendo o diminuendo la produzione di acido folico. Quindi questo farmaco agisce solo su quei microorganismi che necessitano di acido folico.
N.B.: noi l'acido folico lo ingeriamo con cibi aventi la vitamina B12.
Chinoloni: agiscono sull'enzima girasi, che serve a dividere le catene polinucleotiniche del DNA.
Nitrofurani: agiscono ad ampio spettro antibatterico (anche per alcuni protozoi ed alcuni funghi).
Antibiotici: sono di origine naturale, prodotti da batteri e miceti, con azione batteriostatica e battericida.
Gli antibiotici si dividono in quattro tipi, in base a dove agiscono:
Agiscono inibendo la sintesi della parete cellulare bloccando il processo del peptidoglicano in diversi punti. Es.1.: la peniclillina, che impedisce l'incorporazione dell'aciso n-acetil-muramico-peptide sul cariar (cioè impedisce la formazione del peptidoglicano. Quella naturale agisce sui GRAM+ e spirocchete; quella semisintetica a largo spettro. Es.2.: le cefalosporine, che agiscono su GRAM+ e GRAM-, sono prodotte da un fungo marino. Es.3.: i b-lattamici, che agiscono sul peptidoglicano.
Agiscono sulla membrana interferendo nelle sue proprietà. Es.1.: le polimixine, che disorientano i composti lipoproteici (quindi portano alla lisi delle cellule); sono tossiche anche per noi. Es.2.: la nistatina, che viene usata nelle infezieni provocate da miceti.
Agiscono sulla sintesi proteica impedendo all'mRNA nei ribosomi di legarsi alle subunità (interagiscono nel legame peptidico). Es.1.: la streptomicina: viene utilizzata contro le salmonelle e batteri resistenti a peniclillina e sulfamidici. Non risulta tossica se somministrata per breve tempo (altrimenti si rischia di danneggiare l'VIII nervo cranico e può provocare vertigini e sordità). Es.2.: l'eritromicina: agisce a largo spettro contro i batteri resistenti a penicillina e streptomicina, e alle riketsie. Es.3.: il cloramfenicolo (per via orale). Es.4.: tetracicline (per via orale).
Interagiscono sulla sintesi degli acidi nucleici. Hanno un uso limitato perché agiscono sia sulle cellule batteriche che umane. Es.: rifampicina: unica utlizzata, che viene utilizzata per la cura della tubercolosi.
Resistenza agli antibiotici
Fin dalle prime somministrazioni di tali sostanze si scoprirono ceppi resistenti, già prima delle somministrazioni, per via di mutazioni nel materiale genetico, per coniugazione o trasduzione fagica (per la stessa specie), o per trasferimento del plasmide (per speci diverse), e con resistenza anche a più antibiotici. Per verificare la resistenza di un microorganismo ad un determinato farmaco, si ricorre all'antibiogramma (terreno di coltura ricco di una certa quantità del framaco).
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