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Epidemia
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INTRODUZIONE |
Improvvisa comparsa, o aumento del numero di casi, di una malattia infettiva in una popolazione o in un territorio. L'epidemia può verificarsi per il rapido riacutizzarsi di una malattia già presente in una determinata regione in forma endemica; più spesso risulta importata ed è favorita da condizioni igienico-sanitarie e ambientali precarie o da fattori come l'età e la compromissione delle difese immunitarie. Se l'epidemia si diffonde in regioni particolarmente estese, prende il nome di pandemia.
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CONTAGIO DIRETTO E INDIRETTO |
Il fattore responsabile della diffusione di un'epidemia è il contagio, che può essere diretto, quando si verifica tra gli individui di una stessa specie, o indiretto, nei casi in cui vi sia interposizione di un ospite intermedio.
Nel contagio diretto le vie seguite dall'agente infettante per penetrare nell'ospite sono molteplici. Queste vanno dall'inalazione di germi presenti nelle goccioline di saliva disperse nell'aria o nelle polveri ambientali per le infezioni delle vie respiratorie, all'ingestione di alimenti contaminati con materiale fecale (come avviene nella diffusione delle epidemie da Salmonella), ai contatti sessuali (importanti nella trasmissione delle malattie veneree), alla contaminazione con materiale ematico proveniente da siringhe o da trasfusioni (come avviene nell'epatite B).
Il contagio indiretto prevede l'interposizione di un ospite intermedio, che viene definito obbligato quando è necessario per il completamento del ciclo biologico dell'agente infettante; ciò si verifica, ad esempio,nella malaria, in cui il plasmodio necessita dell'intestino della zanzara Anopheles. Altri ospiti intermedi possono essere gli animali sia domestici sia da allevamento o i roditori (è noto il ruolo dei ratti come vettori della pulce Xenopsilla cheopis, a sua volta portatrice del batterio Yersinia pestis responsabile della peste).
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CENNI STORICI |
La storia della medicina riporta, fin dagli scritti risalenti alla scuola di Ippocrate, la descrizione di epidemie che con effetto devastante decimarono molte popolazioni. In epoche più recenti si ricordano l'epidemia di peste bubbonica che dai paesi Asiatici si diffuse in Europa dal 1347 al 1844, la sifilide che imperversò nei paesi Europei ed Asiatici dal 1492 al 1965, il colera che interessò l'Europa e l'India dal 1817 al 1920 e la malaria, diffusa nei paesi europei e nordafricani dal 1647 al 1928. La strategia terapeutica attuata per debellare le epidemie è rappresentata dalla vaccinazione che, praticata per la prima volta nel 1796 dal medico britannico Edward Jenner, creatore del primo vaccino contro il vaiolo, ha permesso di debellare malattie come la peste, il vaiolo, dichiarato eradicato dall'OMS nel 1979, e la poliomielite, praticamente scomparsa in Italia e negli altri paesi europei. Le epidemie che oggi hanno il maggior grado di diffusione sono quelle da HIV (questo virus ha infettato finora oltre 50 milioni di individui provocando la morte di quasi 20 milioni), e quella da virus Ebola che, presente nelle regioni del nord-est dell'Uganda, si sta diffondendo con un tasso di mortalità vicino al 50% dei pazienti colpiti. Importante è inoltre la vaccinazione contro l'epidemia influenzale, capace di diminuire l'insorgenza di complicazioni e decessi nei soggetti anziani e immunodepressi. Attualmente gli sforzi dei ricercatori sono indirizzati alla creazione di vaccini che aiutino a sconfiggere malattie come AIDS, Ebola, epatite C e tumori.
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